La “food design mania” sta contagiando i social network le nuove generazioni, determinando le scelte di stile di alcuni tra i migliori ristoranti al mondo: nei locali contano i piatti, ma sempre più l’estetica. A rivelarlo è una ricerca britannica, presentata in occasione della Design Week in corso a Milano.
Anche il cibo, ormai, è diventato sinonimo di fashion e design. La capacità di far vivere un’esperienza unica e di offrire uno spazio accogliente sono le caratteristiche più ricercate dai consumatori, soprattutto quelli più giovani. Secondo il portale The Independent, oltre il 40% dei millennial ha ammesso di ritenere l’estetica della tavola come il requisito fondamentale per la scelta di un locale; un fenomeno che si ripercuote su ciò che i giovani pubblicano sui social per comunicare con un post quale piatto hanno mangiato e il locale prescelto.
Un particolare, questo, non di poco conto, basti pensare che la totalità (il 99%) degli adolescenti sceglie il mondo dei social e delle recensioni come uniche fonti attendibili. Su Instagram l’hashtag #FoodDesign compare oltre 350mila volte, segno di un vero e proprio trend. È quanto emerge da uno studio condotto in occasione della Milano Design Week da Espresso Communication su testate internazionali dedicate a lifestyle, attualità e tendenze, coinvolgendo inoltre un panel di esperti di food design e dello stile a tavola, per Vitavigor, storico marchio milanese di grissini che ha recentemente realizzato un nuovo packaging di grissini fashion ed esclusivo che si contraddistingue per la scelta estetica delle righe.
«L’estetica della tavola è ormai divenuto il paradigma dei migliori locali al mondo. Per allinearci con le tendenze globali del lifestyle abbiamo aggiunto un pizzico di glamour e un tocco di eleganza alle bustine dei nostri grissini», ha detto
Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor. «L’importanza del food design - ha aggiunto - ha permesso ai ristoratori di tutto il mondo di attirare numerosi clienti e focalizzarsi sul glamour da portare a tavola».
Quella del food design è una tendenza che, partendo dai social, ha influenzato le scelte stilistiche di alcuni dei migliori ristoranti e locali in giro per il mondo, che oggi sono secondo gli esperti di stile a tavola tra i più “instagrammabili”: dal Loulou di Parigi, raffinata interpretazione del “vivere parigino” che presenta tavoli in cuscinatura di velluto blu, al Noma di Copenaghen, concepito a livello architettonico come un vero e proprio villaggio scandinavo. Dal White Rabbit di Mosca, locale alla moda che serve cucina russa contemporanea al sedicesimo piano del Centro commerciale “Smolenskij passazh”, allo Sketch Gallery di Londra, tappa imprescindibile per gli amanti del cibo a due stelle Michelin e per coloro che vogliono vivere un’esperienza sensoriale completa.
E l’importanza dell’estetica di un locale e del modo di servire un piatto è confermata anche dai maggiori esperti del settore: «Sono da sempre una fanatica dell’estetica - spiega
Ilaria Forlani, pastry chef premiata nel 2017 ai Lux Food Drinks Awards Uk di Londra - e credo che l’unione di tutti i sensi aiuti a vivere appieno un’esperienza, e quindi memorizzarla nel tempo. Oggi, anche nel mondo della ristorazione tutto viene passato sotto lo scanner dei social che prediligono il bello e l’instagrammabile. Creare un piatto che stupisca, che possa essere fotografato e condiviso prima di essere assaporato è quello che fa sempre la differenza. E lo stesso dicasi per i locali: in un panorama sempre più in competizione, vince chi presenta l’atmosfera più glamour tra tutti».