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Gestiamo al meglio il turismo È la risorsa più grande che abbiamo

di Rocco Pozzulo
presidente FIC - Federazione italiana cuochi
 
26 aprile 2019 | 10:09

Gestiamo al meglio il turismo È la risorsa più grande che abbiamo

di Rocco Pozzulo
presidente FIC - Federazione italiana cuochi
26 aprile 2019 | 10:09
 

Una nuova stagione turistica significa nuovi indotti, ottenibili anche con tasse per migliorare la qualità dell'offerta. Ma non approfittiamone, cerchiamo di trarne vantaggi concreti.

Siamo alla vigilia dell’apertura della nuova stagione turistica in Italia, ed è stato da poco reso noto da parte della Jfc il valore della tassa di soggiorno incassata dalle strutture d’accoglienza italiane nel corso del 2018. L’agenzia che svolge attività di consulenza turistica per i nostri enti istituzionali e amministrazioni locali lo ha stimato in una quota superiore al mezzo miliardo di euro, cifra che nell’anno in corso verrà di gran lunga superata. Questo, per tutto il nostro “indotto”, è un dato che conforta certamente e fa capire quanto il turismo sia importante ed essenziale per la nostra bella Italia, per la bilancia economica delle nostre casse statali.

(Gestiamo al meglio il turismo È la risorsa più grande che abbiamo)

Più volte ho affermato, anche tra le pagine di Italia a Tavola, che se ben sostenuta, con piani condivisi di sviluppo e di supporto, l’Italia potrebbe “reggersi in piedi” solo grazie a turismo ed enogastronomia. D'altra parte esiste però il grave pericolo di una degenerazione turistica, già in atto per alcune nostre città storiche come Venezia, Firenze, Roma ed altre ancora, una violenza su territori, infrastrutture e mete di destinazione che emargina i residenti (coloro che non lavorano nell’indotto) portandoli ad essere vere e proprie vittime del turismo “consumistico” e di massa.

Ben vengano i “tornelli” a Venezia, i ticket d’ ingresso alle città d’ arte o la tassa di sbarco in Sardegna già ventilata dalle autorità locali; io personalmente, in rappresentanza della Federazione italiana cuochi - composta da addetti ai lavori e quindi fonte di indotto lavorativo - non condivido questa “imposizione onerosa” sulle distintività dei nostri luoghi, delle bellezze naturali, della storia e del nostro patrimonio artistico del nostro Paese; tuttavia, qualora servisse a migliorare e accrescere un turismo migliore sotto ogni punto di vista, si potrebbe acconsentire a queste direttive e tollerare di conseguenza i disagi inevitabili dell’ospite, a volte poco sensibile e poco attento alle incurie da lui causate.

Ben vengano queste imposte, anche per noi italiani quando turisti, se queste potessero però essere utilizzate dalle amministrazioni comunali e dagli enti pubblici per il ripristino delle strade accidentate, per la creazione di parcheggi idonei, per la manutenzione e il decoro delle aree verdi pubbliche, per lo smaltimento efficace dei rifiuti ed altro ancora, se insomma si rendesse questo introito economico un “apparato” morigerato e autosostenibile a tutto vantaggio del nostro turismo.

Non voglio fare paragoni con la gestione dei flussi turistici di una grossa città con tutti i disagi e i problemi annessi, ma gli eventi e i Congressi Fic che noi creiamo “ad hoc” (come quello appena svoltosi a Catania) sono grandi esempi di esercizio e conduzione virtuosa. Gestiamo spostamenti, giri ed escursioni di piacere, eventi professionali e culturali, lavori congressuali e tanto altro, in un modello elaborato con il pieno coinvolgimento delle associazioni territoriali Fic, del nostro ente centrale, delle autorità locali e di aziende private settoriali, tutti sulla stessa lunghezza d’onda, per il buon fine di una attività di “sistema” che accoglie non pochi partecipanti, la cui piena soddisfazione è il termometro del buon lavoro svolto dalla squadra tutta. Quando l’intento e soprattutto la volontà del ben fare è nobile, i risultati saranno sempre positivi!

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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