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Al Premio IaT le pizze ispirate al ‘600 di Giovanni Santarpia e Renato Pancini

di Giulia Marruccelli
 
02 aprile 2019 | 10:59

Al Premio IaT le pizze ispirate al ‘600 di Giovanni Santarpia e Renato Pancini

di Giulia Marruccelli
02 aprile 2019 | 10:59
 

Anche le pizze si adeguano al contesto storico voluto dall'11ª edizione del Premio Italia a Tavola, la cucina del 1600. Teatro dell’evento è Villa Medicea La Ferdinanda di Artimino.

Giovanni Santarpia, Pizzaiolo dell’anno al Premio Italia a Tavola 2019 con 22.293 preferenze, per la sovrana di Artimino ha proposto una rivisitazione della regina delle pizze, la “Margherita alternativa La Caterina”, preparata con pomodorini rossi e gialli (una provocazione, visto che all'epoca non si utilizzavano in cucina), basilico, mozzarella di bufala e una spolverata di pecorino sardo, con il contributo di Cirio, Molino Vigevano, Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano, Azienda Agricola San Salvatore.

Giovanni Santarpia (Al Premio IaT le pizze ispirate al ‘600 di Giovanni Santarpia e Renato Pancini)
Giovanni Santarpia e la sua pizza

Santarpia non era da solo a sfornare pizze nelle sale del pian terreno della villa, un tempo adibite ad alloggi per i forestieri: accanto a lui, Renato Pancini della pizzeria Al Fogher di Arezzo (anche lui in corsa per il titolo di Pizzaiolo dell’anno) che per la storica occasione ha preparato una “Focaccia Medicea al Lampredotto” (con il contributo di Molino Vigevano), con un impasto a base di farina integrale croccante al punto giusto e che si scioglie all’interno, farcita con il lampredotto, un ingrediente povero come già si usava 4 secoli fa.

Renato Pancini (Al Premio IaT le pizze ispirate al ‘600 di Giovanni Santarpia e Renato Pancini)
Renato Pancini e la sua focaccia

Foto: Modestino Tozzi

(Premio IaT, un salto indietro di 400 anni per dar vita ad un nuovo Rinascimento)

(Premio IaT, un salto indietro di 400 anni per dar vita ad un nuovo Rinascimento)

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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