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Il vino toscano tra clima e territorio Cambiamenti radicali, ma resiste la qualità

di Piera Genta
 
19 febbraio 2019 | 16:14

Il vino toscano tra clima e territorio Cambiamenti radicali, ma resiste la qualità

di Piera Genta
19 febbraio 2019 | 16:14
 

Identità di territorio e disponibilità al confronto sono stati i due concetti trattati da Letizia Cesani, presidente del Consorzio, in occasione della presentazione dell’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano.

Quaranta aziende presenti, oltre 100 i vini in anteprima, molti dell’ultima vendemmia che, secondo Paolo Brogioni, direttore di Assoenologi, ha registrato un ritorno ai normali quantitativi di produzione, dopo un'annata problematica come quella del 2017, con una qualità medio/alta, un risultato ottenuto grazie alla buona conduzione dei vigneti.

(Il vino toscano tra clima e territorio Cambiamenti radicali, ma resiste la qualità)

Nella sala Dante del Palazzo del Comune è stata organizzata la tradizionale degustazione del ciclo “Il vino bianco e i suoi territori” con la Vernaccia a confronto con l’Ansonica, «due vitigni che spesso sono accomunati da una grande potenzialità, inespressa», come ha commentato il giornalista Leonardo Romanelli, che la condotto la degustazione dei 12 vini. Un viaggio di suggestione marina che ci ha accompagnato attraverso le isole, dal Giglio, all’Elba alla Sicilia per ritornare sempre alla Vernaccia, un vino che rimane nel suo luogo di elezione a San Gimignano.

Alla Fortezza di Montepulciano si è presentato invece il Vino Nobile 2016 (annata a 4 stelle), pronto ad essere immesso sul mercato dopo i due anni di evoluzione imposti dal disciplinare di produzione, la Riserva 2015 e gli altri vini prodotti nell'area di Montepulciano. Stimolante il focus “Vino Nobile e cambiamenti climatici: l’effetto sulla viticoltura a Montepulciano e in Italia”, condotto dal colonnello Guido Guidi, meteorologo dei canali Rai, con la partecipazione di due esperti della meteorologia in viticoltura, Luigi Mariani dell’Università di Milano e Alberto Palliotti dell’Università di Perugia. Un'approfondita analisi dalla quale emergono alcuni dati che fanno comprendere come il riscaldamento globale non stia influendo molto sulla viticoltura locale, anche se a Montepulciano i fenomeni estremi sono aumentati. Il monitoraggio meteorologico e fenologico sono strumenti fondamentali per orientare la viticoltura ad adattarsi al clima che cambia, come pure le tecniche agronomiche innovative adeguate ai cambiamenti.

(Il vino toscano tra clima e territorio Cambiamenti radicali, ma resiste la qualità)

Prima della cerimonia di assegnazione del rating dell’annata, l’enologo Franco Bernabei ha messo in evidenza l’importanza della zonazione voluta dal Consorzio proprio per valorizzare le zone di produzione. Una vendemmia, quella del 2018, complessa, ma che ha avuto una piena maturazione dei grappoli e la raccolta degli stessi al momento giusto. Il rating assegnato alla vendemmia 2018 è stato di quattro stelle, su un massimo di cinque.

L’eleganza del 2014 alla prova degli assaggi ha accompagnato la 27ª edizione di Benvenuto Brunello, l’anteprima del grande rosso toscano che quest’anno presenta Brunello di Montalcino 2014, la Riserva 2013, il Rosso di Montalcino 2017, Moscadello e Sant’Antimo. Non sono mancati i momenti di approfondimento al Teatro degli Astrusi, con la tavola rotonda dal titolo “Super Vini e Super Prezzi - Il Brunello e i Francesi” nel corso della quale è stata presentata la ricerca di Nomisma Wine Monitor su “Mercato e competitività dei vini rossi italiani di qualità: un confronto Italia/Francia e il posizionamento del Brunello di Montalcino”, da cui sono emerse indicazioni utili per capire cosa dice il consumatore o in quali mercati un Paese è più forte dell’altro e dove si può fare sinergia.

(Il vino toscano tra clima e territorio Cambiamenti radicali, ma resiste la qualità)

“Il racconto del vino in Tv”, un salotto con Marcello Masi, Rocco Tolfa, Gioacchino Bonsignore e Monique Soltani dell’americana Wine oh TV, ci ha accompagnati alla cerimonia della formella ideata da Alex Zanardi, ex pilota di Formula 1 e paraciclista, vincitore di 4 medaglie d’oro alle Paraolimpiadi. Nella stessa giornata è stato consegnato il Premio Giulio Gambelli, per la prima volta assegnato ad una donna, Angela Fronti, enologa della cantina di Radda in Chianti.

E i premi Leccio d’Oro 2019, assegnati al ristorante e all’enoteca, nelle due categorie “Italia” ed “Estero”, con la miglior carta o lista dei vini, o comunque con una gamma ampia, ricercata e rappresentativa del Brunello e dei vini di Montalcino. I premiati di quest’anno sono: l’Enoteca di Ghino di Pienza (Siena) per la categoria “enoteca Italia”, il ristorante Reale di Castel di Sangro (L’Aquila) per la categoria “ristorante Italia”, l’Hedonism Wines di Londra per la categoria “enoteca estero” e il ristorante Ozio di Tokyo per la categoria “ristorante estero”. E proprio mentre si festeggiava, è arrivata la notizia della scomparsa di Gianfranco Soldera, produttore simbolo del Brunello di Montalcino.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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