Isolata lo è per definizione. Tra marzo e aprile, però, la Sardegna rischia di essere addirittura irraggiungibile, almeno per via aerea. A lanciare l’allarme, Federalberghi, dopo la cancellazione di un pacchetto di voli.
Sul banco degli imputati c’è la compagnia aerea Air Italy, che tra il 31 marzo e il 17 aprile, in pieno periodo prepasquale, ha cancellato i voli che collegano Olbia agli aeroporti di Roma e di Milano.
Una scelta che, secondo gli albergatori isolani, «sta provocando un danno economico e sociale agli operatori turistici di una rilevante area geografica della Sardegna». La notizia, pubblicata su Sardinia Post, ha allarmato - e non poco - gli addetti ai lavori sardi, anche perché l’assenza di collegamenti, che rischia di incidere in maniera pesante sui flussi turistici già in primavera, sarà probabilmente replicata anche in estate, con altre cancellazioni da e per gli aeroporti di Bergamo e Venezia. Federalberghi Sardegna ha richiamato, in una nota, Air Italy al rispetto della Costituzione, citando l’articolo 41.
«Ne abbiamo riportato la traduzione in inglese nella speranza che i vertici della compagnia riescano a comprendere almeno su quali principi si fonda la società in cui si sono trovati a lavorare e che dovrebbero iniziare a rispettare. Da mesi infatti il nostro settore subisce un danno dovuto all’assenza e all’incertezza sui voli per tutta la stagione estiva», ha dichiarato
Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna. «Air Italy è libera di fare le sue scelte economiche, ma la nostra Carta afferma che non può svolgere le proprie attività in contrasto con l’utilità sociale o in modo di recare danno», ha aggiunto
Visto l’approssimarsi della primavera, gli albergatori isolani invitano dunque la compagnia a prendere una decisione immediata: «Rispetti la Costituzione italiana o lasci liberi altri di volare al suo posto - dicono - Sta creando un danno economico molto rilevante e questo, secondo la Costituzione Italiana, non lo può fare».