Entro settembre, chiunque proponga l’affitto di case o appartamenti per vacanze dovrà riportare un apposito “Codice identificativo di riferimento” (Cir) che contraddistinguerà ciascuna struttura legittimamente avviata.
Questa la modifica approvata dal Consiglio regionale della Lombardia al Testo unico del Turismo e dell’Attrattività. L’obbligo si estenderà, oltre che ai gestori delle attività ricettive, anche a chi ne effettua intermediazione immobiliare, nonché ai portali telematici che propongono gli annunci. Ai trasgressori sarà comminata una sanzione dai 500 ai 2.500 euro, con raddoppio in caso di recidiva e cessazione dell’attività nei casi più gravi.
Gianni Rebecchi
«Un provvedimento - ha dichiarato
Gianni Rebecchi, presidente di Confesercenti regionale Lombardia - che abbiamo richiesto con insistenza fin dal 2015 e che, se correttamente attuato, consentirà un contrasto più efficace dell’abusivismo ricettivo, cresciuto esponenzialmente attraverso il web e le piattaforme di prenotazione. Grazie al Cir, ciascun ospite dovrebbe infatti essere in grado di appurare se gli affitti turistici proposti provengano da strutture regolarmente avviate. D’altro canto, si consente alle autorità preposte di vigilare più facilmente sulle offerte abusive. Si tratta di una misura doppiamente importante: da un lato per garantire i consumatori, dall’altro per contrastare la concorrenza sleale. In entrambi i casi, si tratta di tutelare l’attrattività turistica della Lombardia».