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In Italia 295 Dop e Igp Ma l'80% del fatturato spetta alle top 10

Grazie alla Lenticchia di Altamura il numero di Dop, Igp e Stg italiane hanno raggiunto quota 295 quando nel 2005 erano “solo” 154. In lista d’attesa ce ne sono molte altre però e in alcuni casi non mancano frizioni. A produrre la maggior parte del fatturato sono tuttavia solo i “giganti” del mondo alimentare.

05 gennaio 2018 | 10:34
In Italia 295 Dop e Igp 
Ma l'80% del fatturato spetta alle top 10
In Italia 295 Dop e Igp 
Ma l'80% del fatturato spetta alle top 10

In Italia 295 Dop e Igp Ma l'80% del fatturato spetta alle top 10

Grazie alla Lenticchia di Altamura il numero di Dop, Igp e Stg italiane hanno raggiunto quota 295 quando nel 2005 erano “solo” 154. In lista d’attesa ce ne sono molte altre però e in alcuni casi non mancano frizioni. A produrre la maggior parte del fatturato sono tuttavia solo i “giganti” del mondo alimentare.

05 gennaio 2018 | 10:34
 

Grazie alla Lenticchia di Altamura il numero di Dop, Igp e Stg italiane hanno raggiunto quota 295 quando nel 2005 erano “solo” 154. In lista d’attesa ce ne sono molte altre però e in alcuni casi non mancano frizioni. A produrre la maggior parte del fatturato sono tuttavia solo i “giganti” del mondo alimentare.

La tendenza dei produttori di cibo italiano sembra volta a farsi riconoscere nel mondo, sia per un motivo culturale e di orgoglio che, principalmente, per motivi economici. E così l’Italia è il primo paese per numero di riconoscimenti assegnati dall’Unione europea. Nella fotografia fatta dall’Istat al 31 dicembre 2015 erano 278 i prodotti agroalimentari di qualità, 9 in più rispetto al 2014. A conferma di una tendenza ultradecennale: dal 2005 al 2015 le specialità Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (specialità tradizionale garantita) con certificazione Ue sono quasi raddoppiate (+80,5%), da 154 a 278.

(In Italia 295 Dop e Igp Ma l'80% del fatturato spetta alle top 10)

Quota 300 è nel mirino dal momento che sono 8 (oltre alla Salsiccia Lucanica di Picerno Igp anche le Mele del Trentino Igp, il Cioccolato di Modica Igp, il Marrone di Serino Igp, la Pitina Igp, l’Olio di Puglia Igp, la Mozzarella di Gioia del Colle Dop e l’ultima arrivata, la Provola dei Nebrodi Dop) i prodotti italiani in attesa del via libera europeo. Ma altre domande arriveranno a breve.

Tante denominazioni protette significa anche, come accennato, battaglie dovute al rischio di “confusioni” come accaduto per la Mozzarella di bufala campana Dop e la Mozzarella di Gioia del Colle che ha da poco ottenuto il marchio di denominazione. Indiscutibile la bontà e la tradizione di questi prodotti, ma le vendite grosse spettano solo a pochi eletti: osservando il valore alla produzione dei singoli prodotti Dop o Igp emerge che quello dei primi 10 (5,01 miliardi) è pari al 79% del totale di tutti i prodotti certificati (6,35 miliardi, dati Rapporto Qualivita 2016). Come dire, sostanzialmente, che solo i riconoscimenti a Grana Padano (Dop), Parmigiano-Reggiano (Dop), Prosciutto di Parma (Dop), Aceto Balsamico di Modena (Igp), Mozzarella di Bufala Campana (Dop), Mortadella Bologna (Igp), Gorgonzola (Dop), Prosciutto di San Daniele (Dop), Pecorino romano (Dop), Bresaola della Valtellina (Igp), e qualche altro come la Mela Alto Adige (Igp), hanno ragione di esistere. Dall’inizio degli anni 2000 la percentuale si è assottigliata di circa 6 punti. Il Ministro Maurizio Martina sa che è un problema e spiega: «Se oggi le prime 10 Dop e Igp sviluppano l’80% del fatturato complessivo, occorre far salire la lista ad almeno 20 prodotti in tre anni».

«L’Europa - spiega al Corriere della Sera Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza cooperative agroalimentari - ci ha dato lo strumento importante delle denominazioni con lo scopo di poter garantire il consumatore sulla provenienza e tutelare il prodotto perché non venga imitato. Ma tutelare dalla concorrenza garantisce anche un’opportunità commerciale, grazie al marchio che viene visto dai consumatori come garanzia, che si amplifica se si fa promozione. E così i fondi che l’Europa mette a disposizione per promuovere le specialità fanno gola a molti».

Nel 2016 la dotazione finanziaria complessiva è stata di 113 milioni di euro (dai 97 inizialmente previsti), quota che nel 2017 è passata a oltre 140 milioni (90 milioni per i programmi semplici, presentati dai proponenti di un solo stato membro; 43 milioni per i programmi multipli; 9 milioni per azioni condotte dalla Commissione). Lo stanziamento è destinato ad aumentare progressivamente fino ai 200 milioni di euro di budget massimo nel 2019. Le aziende italiane, nel 2016, sono riuscite ad accaparrarsi una fetta della torta pari al 20% del totale, 23,5 milioni da dividere tra 10 proponenti. Tra questi il finanziamento più alto è andato al Consorzio per la tutela d’Asti e al Consorzio Grana Padano, circa 4,7 milioni per entrambi. Il meccanismo del finanziamento, però, prevede una quota aggiuntiva messa dal consorzio di 1,2 milioni, pari al 20%. E anche per questo, alla fine, per i piccoli consorzi la possibilità di accaparrarsi i finanziamenti è bassa: non hanno le risorse per copartecipare.

Nel 2017, poi, degli 88 milioni già assegnati dall’Europa, all’Italia ne arriveranno solo 3: la feta greca, le olive spagnole e il burro francese hanno battuto il Prosecco di Valdobbiadene, il Pecorino Toscano e il Pomodoro di San Marzano (i più conosciuti dei 30 programmi italiani bocciati). Si sono salvati soltanto il Distretto agroalimentare di qualità della Valtellina, il Consorzio di tutela del formaggio Piave Dop e la Mortadella di Bologna, su un totale di 52 programmi europei promossi. Con il fatturato appannaggio dei big, i fondi europei che gli italiani cominciano ad accaparrarsi con più difficoltà, e alcuni prodotti certificati più piccoli che dopo aver rincorso per anni il riconoscimento non si sono neanche dotati di un sito (la Burrata di Andria, Igp da dicembre 2016), alla maggior parte delle produzioni di qualità italiane potrebbe rimanere, in concreto, solo il marchio.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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