Daniel Canzian, dal 2005 al 2013 executive chef del Gruppo Marchesi, commenta con grande dolore la scomparsa del Maestro della cucina italiana: «Quanti ricordi e quanti episodi vissuti insieme». Da lui ha appreso tanto, per poi distaccarsi e trovare la sua cifra stilistica con l’apertura nel 2013 del ristorante Daniel a Milano.
Tra gli altri allievi di
Marchesi ricordiamo nomi di spicco come Carlo Cracco, Andrea Berton, Pietro Leemann e Davide Oldani.
Daniel Canzian con Gualtiero Mrchesi
Daniel, sei stato responsabile delle cucine di Erbusco e del Marchesino per tanti anni. Un ricordo di Gualtiero Marchesi?Ne ho tantissimi, vissuti insieme negli anni di lavoro con lui. Sono profondamente triste, ma la vita inevitabilmente ci richiama al termine.
Cosa lascia il Maestro Marchesi all’Italia?Mi auguro che per noi italiani, e intendo tutto il nostro settore e non solo, sia il momento di mettere il signor Marchesi sul piedistallo dell’olimpo della grande cucina, il posto che merita, e che se ne segua l’esempio di classe, eleganza e stile. Oggi ci sono tanti “numeri uno”, lui era un numero primo.
Ultimamente passava spesso nel tuo ristorante.A fine serata, entrava, si sedeva al bancone affacciato sulla cucina, mangiava qualcosa e si parlava in tranquillità e confidenza, si chiacchierava di cucina, di piatti, di materie prime. Una cosa che rimarrà mia.
Un aneddoto, una sua frase particolare?Una sera mi disse: «Un tuo piatto può anche non piacermi, ma lo hai fatto tu e quindi va bene». Per me che ho iniziato con lui da umile stagista, è una frase che mi porterò sempre nel cuore.
Daniel Canzian è candidato nel sondaggio "Personaggio dell'anno - Premio Italia a Tavola" (
per votare CLICCA QUI).