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D'obbligo lo stabilimento in etichetta Martina: «Impegno mantenuto»

Il riordino della normativa europea ha permesso all’Italia di riportare l’obbligo dell’indicazione dello stabilimento di produzione e confezionamento in etichetta. Martina ha parlato di impegno per aziende e consumatori

 
15 settembre 2017 | 15:08

D'obbligo lo stabilimento in etichetta Martina: «Impegno mantenuto»

Il riordino della normativa europea ha permesso all’Italia di riportare l’obbligo dell’indicazione dello stabilimento di produzione e confezionamento in etichetta. Martina ha parlato di impegno per aziende e consumatori

15 settembre 2017 | 15:08
 

Torna obbligatorio in Italia l’indicazione in etichetta dello stabilimento di produzione o confezionamento. Ad annunciarlo è il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali su decisione definitiva del Consiglio dei Ministri. Il provvedimento prevede un periodo transitorio di 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, per lo smaltimento delle etichette già stampate, e fino a esaurimento dei prodotti etichettati prima dell'entrata in vigore del decreto ma già immessi in commercio.

D'obbligo lo stabilimento in etichetta Martina:«Impegno mantenuto»

Si parla di ritorno dal momento che il dovere di indicazione era già sancito dalla legge italiana, ma è stato abrogato in seguito al riordino della normativa europea in materia di etichettatura alimentare. L'Italia ha stabilito la sua reintroduzione al fine di garantire, oltre che una corretta e completa informazione al consumatore, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, una più efficace tutela della salute. La legge di delega affida la competenza per il controllo del rispetto della norma e l'applicazione delle eventuali sanzioni all'Ispettorato repressione frodi (Icqrf).

Maurizio Martina - D'obbligo lo stabilimento in etichetta Martina: «Impegno mantenuto»

Maurizio Martina

«È un impegno mantenuto - ha commentato il Ministro Maurizio Martina - nei confronti dei consumatori e delle moltissime aziende che hanno chiesto di ripristinare l'obbligo di indicare lo stabilimento. In questi mesi, infatti, sono state tante le imprese che hanno continuato a dare ai cittadini questa importante informazione. Continuiamo il lavoro per rendere sempre più chiara e trasparente l'etichetta degli alimenti, perché crediamo sia una chiave fondamentale di competitività e sia utile per la migliore tutela dei consumatori. I recenti casi di allarme sanitario ci ricordano quanto sia cruciale proseguire questo percorso soprattutto a livello europeo. L'Italia si pone ancora una volta all'avanguardia».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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