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Nestlè, pizze surgelate tutte italiane? A Benevento via all’hub internazionale

Nestlè intende trasformare lo stabilimento Buitoni di Benevento in un hub internazionale per la produzione di pizze surgelate. La prima catena produttiva ha iniziato a lavorare, un buon auspicio per il made in Italy

 
12 settembre 2017 | 18:53

Nestlè, pizze surgelate tutte italiane? A Benevento via all’hub internazionale

Nestlè intende trasformare lo stabilimento Buitoni di Benevento in un hub internazionale per la produzione di pizze surgelate. La prima catena produttiva ha iniziato a lavorare, un buon auspicio per il made in Italy

12 settembre 2017 | 18:53
 

Trasformare lo stabilimento Buitoni di Benevento in un hub internazionale della pizza surgelata. Era questo l’ambizioso progetto presentato da Nestlè a fine 2016 e ora i primi risultati iniziano a vedersi con le prime pizze che iniziano ad uscire grazie al completamento della prima delle tre linee produttive. Il completamento dell’investimento da 50 milioni è programmato per il 2020, quando tre linee produttive saranno a regime e all’attuale organico di un centinaio di persone se ne aggiungeranno altre 150.

Nestlè, pizze surgelate tutte italiane? A Benevento via all’hub internazionale

foto: Il Sole 24 Ore

«Quando lo stabilimento sarà a regime - ha precisato al Sole 24 Ore Leo Wencel, capo mercato del gruppo Nestlé Italia - avremo una fabbrica 4.0 che potrà produrre fino a 350 pizze al minuto. Un grande potenziamento del business e una grande sfida per il made in Italy. Del resto Nestlé è presente in Italia da più di 100 anni poiché crede in questo Paese. Oggi l'Italia è il decimo mercato per il gruppo».

La volontà di italianizzare sempre di più la pizza surgelata potrebbe avere un risvolto positivo non solo per il fatto che creerebbe lavoro sul territorio ma anche perché potrebbe portare Nestlè a stringere accordi con produttori italiani per le materie prime che gli occorrono dalla mozzarella alle farine di grano italiano, dalle passate di pomodoro all'olio extravergine d’oliva, fino alle verdure, ai salumi e a tutto ciò che può servire per realizzare la pizza che andranno a produrre. Questo consentirebbe di invertire la tendenza che ora vede due pizze su tre che sono preparate con ingredienti stranieri: non proprio un bel biglietto da visita per il simbolo della cucina italiana.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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