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Gorgonzola e taleggio, stop dalla Cina Assolatte parla di «controlli irrigiditi»

I due formaggi Dop, insieme ad altri formaggi a denominazione e prodotti in Ue, stanno subendo controlli più rigidi dalle autorità cinesi. Una situazione che gioca a vantaggio di altri Paesi come Usa e Australia

 
04 settembre 2017 | 17:47

Gorgonzola e taleggio, stop dalla Cina Assolatte parla di «controlli irrigiditi»

I due formaggi Dop, insieme ad altri formaggi a denominazione e prodotti in Ue, stanno subendo controlli più rigidi dalle autorità cinesi. Una situazione che gioca a vantaggio di altri Paesi come Usa e Australia

04 settembre 2017 | 17:47
 

L'allarme di Assolatte: «Inatteso stop sul mercato cinese per Gorgonzola e Taleggio, due grandi formaggi Dop, espressione del più apprezzato Made in Italy». Pare infati che i due formaggi rientrino tra i prodotti caseari finiti nel mirino delle autorità doganali cinesi, «che hanno improvvisamente deciso di irrigidire i controlli sull'importazione dei formaggi a crosta fiorita, erborinati o muffettati, prodotti nell'Unione europea».

Gorgonzola e taleggio, stop dalla Cina Assolatte parla di «controlli irrigiditi»

«Da qualche giorno - spiega Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte - registriamo un pericoloso e inatteso inasprimento nell'applicazione delle norme sull'import dall'Unione europea dei formaggi prodotti con alcuni fermenti, lieviti e muffe non espressamente previsti dalle restrittive norme cinesi (come il geotrichum candidum e il penicilium roqueforti), ma finora sempre accettati in base a una sorta di gentlemen agreement. Il rischio concreto è che molti famosi formaggi europei, come Gorgonzola e Taleggio, Roquefort e Camembert, restino fermi in dogana a tutto vantaggio di quelli prodotti in altri Paesi, come Stati Uniti e Australia».

Assolatte rileva di aver «prontamente allertato i ministeri della Salute, dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole, con cui sta lavorando per stabilire un nuovo standard che regolarizzi i formaggi italiani, dando loro di nuovo il "via libera" sul mercato cinese. In parallelo si sono allertati anche l'ambasciata italiana in Cina, la Commissione Ue, gli altri Stati membri dell'Ue e la Camera di Commercio europea».

«La manovra a sorpresa delle autorità di Pechino - conclude Assolatte - mette a rischio un mercato molto promettente per i formaggi italiani. Il nostro export in Cina è, infatti, in costante crescita: solo tra 2015 e 2016 le vendite di formaggi italiani in Cina sono aumentate del 42%, arrivando a 2.650 tonnellate, e nel primo quadrimestre del 2017 hanno registrato un ulteriore balzo in avanti del 34%».

Inoltre questa nuova barriera non tariffaria applicata dal governo cinese è in contrasto con l'annunciata conclusione dell'accordo Ue-Cina sulle indicazioni geografiche, che mira a tutelare una serie di specialità europee, tra cui alcuni dei formaggi la cui importazione in Cina viene ora, di fatto, impedita.

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