La quarta edizione di Tipicità in blu, dal 25 al 28 maggio, è stata un susseguirsi di eventi che ha visto Ancona al centro della scena sulle tematiche del mare. Da Marina Dorica al Mandracchio fino alla baia di Portonovo, il capoluogo delle Marche ha puntato i riflettori sul mondo della pesca, su sostenibilità dell’ambiente e consumo consapevole, su cultura, tradizioni, enogastronomia per una valorizzazione a tutto tondo di questa area geografica in costante osmosi tra terra e mare.
Un rapporto che è stato anche faticoso. Il riferimento è ai bombardamenti che nel corso delle due guerre mondiali hanno sventrato l’area del porto, tanto da “scioccare” la popolazione e farla orientare anche culturalmente verso l’interno. Tanto da far prendere posizione a Pierpaolo Pasolini, che ha definito Ancona una città di mare con passeggiate in terra ferma. Una rimozione della millenaria vocazione marinara rinforzata anche dal terremoto degli anni ’70 che ha fatto tabula rasa delle botteghe e del fermento che erano sopravvissuti.
Tipicità in blu di Angelo Serri e Alessandro Monachesi si sta impegnando, con il supporto delle istituzioni e di partner privati, per riportare il mare in città, per restituire a entrambi quel valore aggiunto che meritano. Nel corso delle edizioni, Tipicità in blu si è connotata come promotore di uno stile di vita, un work in progress sempre più condiviso da tutta la comunità. Un progetto di ampio respiro che ha coinvolto tutto lo scenario adriatico-ionico, da Venezia alla Grecia, con, quest’anno, la città di Igoumenitsa in primo piano, rappresentata ad Ancona dal sindaco Ioannis Lolos. Ecco allora la cena nella baia di Portonovo che ha visto le interpretazioni degli chef Umberto Bentivoglio e Thomas Nikolau.
Un confronto italo-greco che ha proposto diverse ricette con un ingrediente come denominatore comune. Da segnalare, Sardoncini scottadito e Cozze saganaki con mousse di feta e chips di melanzane o Biscotto di rombo con albicocche, scorza nera e limone e Sauté di rombo con purè di barbabietola e marmellata di olive.
Tipicità in blu è stato anche il mare vissuto in presa diretta, come nel caso della mini crociera lungo il Conero, con degustazione di moscioli di Portonovo (certificati), raguse e paccheri, o della regata gastronomica Sailing Chef, dove, tra un bordo e l’altro, ogni equipaggio ha elaborato una ricetta valutata da una giuria, una volta sbarcati alla Marina Dorica di Ancona. Il mercato ittico all’ingrosso molo Mandracchio, cuore pulsante della comunità della pesca, è stato invece teatro del Blu Village. Qui gli “approdi del gusto” hanno proposto in degustazione i classici della gastronomia marinara.
L’area delle contrattazioni ha invece ospitato “Idee in movimento, tra mare, terra ed entroterra”, dibattito condotto dal caporedattore del Tg5 Gioacchino Bonsignore. Un tema che sintetizza la filosofia di Tipicità in blu approfondito dagli interventi di Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona, Paola Mar, assessora al Turismo del Comune di Venezia, Tiziana Primori, amministratore delegato di Fabbrica italiana contadina e Ioannis Lolos, sindaco di Igoumenitsa. Lo scenario adriatico ionico rappresentato al vertice.
Al centro, il ruolo delle città, protagoniste della “new way” di una modernità alternativa, snodi propulsori di innovazione umanistica, scambi, economia sostenibile e relazioni sociali. Lo sviluppo in chiave turistica di valori di un territorio mai considerati in questa prospettiva è stato il filo conduttore di tutti gli interventi. Un’auspicabile sinergia di punti di forza ben tratteggiata dalle parole di Valeria Mancinelli: «Ancona è una città abbracciata dal mare in tutte le sue accezioni: vacanze-tempo libero, pesca, cantieri navali. Vanno coordinate in una dimensione virtuosa di accoglienza». Una lettura più profonda e meno rigida del tradizionale concetto di turismo. La strada, del resto, che sta percorrendo Tipicità in blu, definita dalla sindaca Mancinelli «la sintesi ottimale dei valori della nostra città».