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Class action, la legge ferma in Senato Massimiliano Dona: «Urge una riforma!»

La riforma della class action, approvata più di un anno fa dalla Camera dei Deputati ma da allora ferma in Senato, sarebbe utile anche per i ristoratori e albergatori coinvolti nel sistema delle false recensioni

 
05 luglio 2016 | 12:43

Class action, la legge ferma in Senato Massimiliano Dona: «Urge una riforma!»

La riforma della class action, approvata più di un anno fa dalla Camera dei Deputati ma da allora ferma in Senato, sarebbe utile anche per i ristoratori e albergatori coinvolti nel sistema delle false recensioni

05 luglio 2016 | 12:43
 

«La riforma della class action è urgente e improcrastinabile. Da più di un anno, la Camera dei Deputati ha approvato quasi all’unanimità un’importante riforma, ma da allora il Senato non ha fatto alcun passo verso l’approvazione del disegno di legge n. 1950 (class action). È una vergogna!». Con queste parole Massimiliano Dona (nella foto), segretario generale dell'Unione nazionale consumatori annuncia la lettera che l'associazione, insieme ad Adoc, Adusbef, Asso-Consum, Ctcu, Cittadinanzattiva, Codacons, Federazione Confconsumatori-Acp, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino ha inviato ai Senatori per chiedere lo sblocco immediato di questa approvazione.



La legge di riforma della class action è infatti stata approvata alla Camera dei deputati circa un anno fa, ma non è ancora stata approvata in Senato. La legge di riforma farebbe uscire dalla nicchia del Codice del consumo la class action per inserirla con un titolo ad hoc nel Codice di procedura civile. Si tratta di uno strumento giuridico che permetterebbe di riunire in un'unica causa legale tutti i cittadini danneggiati dalla stessa azienda, con notevole risparmio sulle spese legali per esempio.

Massimiliano Dona

Massimiliano Dona

Una legge che sarebbe quindi utile anche per i ristoratori e albergatori danneggiati da TripAdvisor. Da parte sua Italia a Tavola si sta muovendo da anni per contrastare il fenomeno delle false recensioni a danno degli imprenditori onesti; la campagna #NoTripAdvisor nasce proprio per riunire tutti i soggetti coinvolti con la speranza che una class action possa mettere fine al malfunzionamento del sistema.

Le associazioni sottolineano che tutti i principali ordinamenti europei hanno già una disciplina delle azioni collettive risarcitorie idonea per contrastare gli illeciti di massa e tutelare le vittime danneggiate. La class action oggi vigente in Italia (art. 140bis del Codice del consumo) si è rivelata invece del tutto inefficace. Nel nostro Paese gli illeciti di massa non vengono mai risarciti e gli operatori onesti e i cittadini sono costretti a subire piccoli e grandi soprusi. Le associazioni di consumatori chiedono quindi una rapida e determinata apertura del dibattito sul disegno di legge della class action per arrivare ad una rapida approvazione della riforma.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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