È partita ieri l'ultima ordinanza anti-degrado a Bologna: per i minimarket che vendono alcolici, chiusura obbligatoria alle 21.00 e birre e simili necessariamente fuori dai frigoriferi. Via quindi alla manovra comunale contro la movida e il degrado nel centro cittadino. La restrizione è stata ampliata dalla zona universitaria a tutto il centro della città, compresa la zona di Bolognina. E così, ieri, dopo le nove di sera, tra la famosa via del Pratello, San Felice e via Lame, giù la serranda, con i dipendenti dei minimarket in allerta, preoccupati di una “visita a sorpresa” delle forze dell'ordine.
«È un ordinanza razzista» dice qualcuno, altri invece «Così ci ammazzano e lo fanno perché sono in campagna elettorale». Non pochi i minimarket che si lamentano. Chi non vuole chiudere presto, si è adeguato: niente alcolici d'asporto, divieto di sedersi sul gradino del negozio, succhi di frutta nei frigoriferi e. Non manca chi “fa il furbo”, come un minimarket all'inizio di via del Pratello, aperto ma a luci spente, con fuori un dipendente che fa da palo per i clienti.
La nuova normativa imposta dalla giunta Merola durerà fino al 31 ottobre: sanzioni per coloro che non la rispetteranno da 100 a 500 euro. Nessuna eccezione, nessun “chiudere un occhio”, almeno per i primi tempi: «Una regola va rispettata quando entra in vigore» ha commentato il sindaco
Virginio Merola. E questa nuova direttiva è stata pienamente rispettata ieri, anche se di forze dell'ordine che ne controllassero l'effettiva messa in pratica, fino alle 22.00 non se ne sono viste.