Le origini toscane e gli studi artistici influenzano quotidianamente il lavoro del Maestro pasticcere
AMPI Riccardo Patalani (
nella foto), che nella pasticceria che porta il nome di famiglia, propone dolci della tradizione con ingredienti del territorio. Gusto estetico e decorazioni originali danno un tocco personale alle sue creazioni. L'ingresso nell'Accademia Maestri Pasticceri Italiani gli ha permesso di consolidare le sue conoscenze e di confrontarsi con i grandi nomi della pasticceria.
«Prima di tutto ai
Simposi AMPI - dichiara Patalani - si impara; spesso ci viene detto che l'Accademia non è una scuola, ma quando ci si incontra e ci si frequenta con così tante persone che nel tempo diventano amici, ma anche dei “libri viventi”, li si consulta e loro sono disposti a darti una mano o a condividere le loro idee sulla filosofia della pasticceria».
«Sulle tendenze della pasticceria se ne potrebbe parlare per una serata intera. Penso che i pasticceri debbano sempre tenere a mente due cose: la tradizione, e quindi in Italia per la Pasqua che si avvicina penso al concetto di uovo, che ancora funziona, ma dall'altra parte è bene tenere sempre un occhio bene aperto sul futuro, quindi in questo senso anche sulla moda dove l'Italia è forte. Intendo più pulizia nelle esecuzioni, per tenere vivo quel legame tra la pasticceria e tutte le altre arti che sta diventando sempre più forte, dove l'Italia è ancora forte, perché siamo la nazione dell'arte, e io ci casco sempre».
«In Accademia spesso mi danno dell'artista - conclude Patalani - certe volte penso dell'“artistoide”, e c'è una gran differenza. Innanzitutto io vengo da una cultura, e prima ancora da una città come Viareggio che è vicino a Carrara e come si dice si respira un po' di marmo di Michelangelo. Ho fatto l'Accademia di belle arti di Carrara e quindi sono accademico per la seconda volta. Per me l'arte e la pasticceria non hanno grandi confini, e soprattutto quel tipo di arte che ti prende l'anima, quando scopri che tutto il mondo dal micro al macro è legato, e quindi ogni cosa che fai nel bene e nel male, te la ritrovi sempre in quello che andrai a rifare».