Impossibile non rimanere colpiti dall’eleganza che Gaetano Trovato (nella foto) esprime, innanzitutto con la sua persona e, in parallelo, con il suo lavoro. Una grande eleganza, nel modo di parlare mai urlato ma capace di attrarre l’attenzione dell’interlocutore perché ricco di contenuti e di esperienza, conquistata passo dopo passo nel corso di una carriera in continua crescita, in continua costruzione, in evoluzione costante verso il meglio.
Da quando ha terminato le scuole di settore e iniziato il lungo percorso lavorativo in Italia, Francia e Svizzera, Trovato non ha mai interrotto gli studi che ha svolto con grande passione e meticolosità sulle materie prime, sulle produzioni artigianali e sulle tecniche di conservazione e di cottura. Nel ristorante, che ha ereditato dalla sua famiglia, propone solo qualità senza compromessi; proposta con il filo conduttore dell’emozione e con il piccione come piatto-icona.
Possiede una grande padronanza dei diversi tipi di cottura, che utilizza in modo mirato all’interno dello stesso piatto, per preparare singolarmente i diversi ingredienti e assemblarli alla fine, in modo da restituire il gusto integro di ogni componente. Grande appassionato di arte e di architettura, fa trasparire questo amore nelle sue preparazioni che sono sempre una gioia anche per gli occhi.
I suoi natali, dei quali va fiero, sono a Scicli in provincia di Ragusa, ma sono un ricordo lontano, cresciuto in Toscana a Colle di Val d'Elsa, borgo medioevale in provincia di Siena, è tra i più rappresentativi ambasciatori di questo territorio e il suo ristorante prende infatti il nome da Arnolfo di Cambio, qui nato e vissuto. Arnolfo è dal 1999 un luogo da due stelle Michelin senza sconti, anche grazie all’eccellente cantina condotta dal fratello Giovanni.
Da bambino cosa sognavi di diventare?
Un artista contemporaneo, amo l’arte in ogni sua forma.
Il primo sapore che ti ricordi?
Pane, pomodoro e olio extravergine di oliva.
Qual è il senso più importante?
I profumi e gli odori sono quelli che restano indelebili nella memoria.
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato?
Oggi non c’è sicuramente, a pensarci bene è quello di domani.
Come hai speso il primo stipendio?
Ho fatto un viaggio di un paio di giorni nel lontano 1980, per gustare la Grande Cucina di Paul Bocuse.
Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
I gamberi rossi, succosi, dolci e carnosi, il piccione in assoluto, tagliolini, burro, Parmigiano Reggiano e tartufo.
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Yogurt, burro, marmellate, formaggi, frutta e tante verdure.
Qual è il tuo cibo consolatorio?
La frutta.
Che rapporto hai con le tecnologie?
Ottimo, sono da sempre alla ricerca delle ultime novità.
All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Credo che in Paradiso mi attenda in ogni caso il piccione.
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
La mia adorata figlia Alice.
Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
Sono molte le opere d’arte che rispecchiamo la mia cucina e ognuna mi dà stimolo a fare meglio, ma il Campo di Grano con volo di Corvi di Vincent Van Gogh 1890 è nel mio cuore.
Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
Anche qui ci sarebbe una lunga lista, ma Le Onde di Ludovico Einaudi mi ha sempre dato il giusto equilibrio.
Arnolfo Ristorante
via XX Settembre, 50 - 52034 Colle Val d'Elsa (Si)
Tel 0577 920549 - Fax 0577920549
www.arnolfo.com
arnolfo@arnolfo.com