Importante novità per quel che riguarda il mondo dell’enologia nel territorio bergamasco, una novità che dimostra che, quando si vuole, si può dar vita a progetti dove gli attori protagonisti possono essere di estrazione societaria diversa. Sono la 4R-Quattroerre di Torre de’ Roveri (Bg) e la Cantina Sociale Bergamasca di San Paolo d’Argon (Bg) gli interpreti di questa inedita alleanza in nome dell’innovazione enologica in terra orobica.
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Giampietro Rota (nella foto), presidente della 4R di Torre de’ Roveri, ci racconta questo accordo: «4R-Villa Domizia è tra le aziende commerciali che più spiccano nel mondo della distribuzione di bevande e di vino. Da tempo abbiamo sposato la causa del vino del territorio, diventando protagonisti, da oltre vent’anni, anche nella produzione con una gamma di prodotti ricca e capace di interpretare i desideri odierni. Consapevoli delle grandi opportunità offerte dai vini a denominazione di origine e spinti dalla voglia di dare il nostro concreto contributo alla tutela e alla promozione, nel 2002 entriamo a far parte del Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio che mio fratello Enrico presiederà poi dal 2011 sino allo scorso anno. Da allora la nostra passione e la nostra ricerca non hanno più avuto tregua».
«Un percorso - prosegue Rota - che ci ha portato a concludere anche un accordo “storico” con il maggior produttore di uve e di vino di Bergamo: la Cantina Sociale Bergamasca. La scelta della Cooperativa di San Paolo d’Argon quale partner di riferimento è assai facile da spiegare. Assieme a loro abbiamo dato vita a un progetto ventennale che comprende la ristrutturazione e la lavorazione in comune di un vigneto di quasi 10 ettari nel comune di Scanzo. La novità, però, riguarda la filosofia che abbiamo scelto di seguire: il vigneto sarà coltivato allo scopo di ottenere una produzione biologica».
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«Strategie chiare quindi - sottolinea il presidente della 4R - sempre con una visione lungimirante per anticipare le evoluzioni del mercato, soprattutto quello estero. I mercati in cui operiamo, dal Lussemburgo al Brasile, dalla Corea del Sud al Belgio, come d’altro canto anche gli altri, sono assai sensibili alla produzione biologica. Andremo a produrre soprattutto vini quali Incrocio Manzoni e Incrocio Terzi. Questi due vitigni sono oggi ancora poco coltivati a Bergamo e il problema dell’approvvigionamento di queste uve stava tra l’altro diventando per noi assai serio. Quella del biologico è una sfida che in pochi hanno accettato in bergamasca e noi, assieme alla Cantina Sociale, siamo lieti di fungere ancora una volta da volano per quello che riteniamo essere un plus produttivo importante da presentare sul mercato».
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