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Salmone Selvaggio dell’Alaska Quando il buon gusto fa bene alla salute

Portare in tavola il Salmone Selvaggio dell’Alaska è segno non solo di buona alimentazione, ma anche di salute. Oltre all’eccellenza delle sue carni e alla sua ecosostenibilità, è ricco di vitamine, selenio e omega 3

 
15 dicembre 2015 | 12:27

Salmone Selvaggio dell’Alaska Quando il buon gusto fa bene alla salute

Portare in tavola il Salmone Selvaggio dell’Alaska è segno non solo di buona alimentazione, ma anche di salute. Oltre all’eccellenza delle sue carni e alla sua ecosostenibilità, è ricco di vitamine, selenio e omega 3

15 dicembre 2015 | 12:27
 

Entrato a pieno titolo nei menu più raffinati del mondo, il salmone, anche se è diventato meno esclusivo di un tempo a livello economico, continua ad essere protagonista non solo della tavola delle feste ma anche in quella quotidiana. A renderlo così appetibile è naturalmente l’eccellenza delle sue carni, ma è diventato altresì un punto di riferimento per chi vuole seguire un’alimentazione sana, nutriente ed equilibrata. E per gli intenditori e i buongustai la regola da seguire è preferire gli esemplari che risalgono i fiumi, quelli che vivono in mare aperto e che, proprio per questo, rappresentano tutti i vantaggi della sostenibilità e, quindi, anche dell’alta qualità.



Il Salmone Selvaggio dell’Alaska ha, intrinseche, tutte queste peculiarità e, garanzie a parte, le dimostra anche nel gusto offrendo carni compatte, meno grassi rispetto ai pesci d’allevamento e quell’inconfondibile profumo di mare che solo il pesce fresco può offrire.

Il meglio di questo splendido gioiello ittico dell’Oceano Pacifico è rappresentato dai suoi contenuti salutistici. Il Salmone Selvaggio dell’Alaska fornisce infatti proteine di alta qualità, di grande digeribilità e con tutti gli aminoacidi necessari all’organismo. Ad esempio, contiene molte importanti vitamine, dalla D, raramente presente nel cibo, al gruppo B (B6 e B12, niacina e riboflavina). Inoltre è una delle fonti più ricche di selenio, grande alleato della salute per le sue proprietà antiossidanti ma, soprattutto, è una fonte preziosa di grassi acidi a catena lunga omega 3, grassi acidi polinsaturi unici che posseggono una gamma infinita di benefici.

A questo punto si potrebbe proprio sfatare l’ironica affermazione che “ahimè, tutto ciò che è buono fa male!”, perché la bontà del Salmone Selvaggio dell’Alaska è la dimostrazione che si tratta di un ottimo alimento, non solo come abbiamo detto dal punto di vista del gusto ma anche e soprattutto da quello del benessere.

Ad attestarlo ci sono diversi studi epidemiologici. Se è vero che mangiare pesce regolarmente è un’ottima abitudine, è dunque altrettanto vero che gli omega 3 presenti nel salmone riducono i rischi di malattie cardiache, migliorando il funzionamento del cuore anche in chi ha subito un infarto e migliorano anche il flusso sanguigno, rallentando il progredire del restringimento delle arterie.



La Food and drug administration (Fda), l’importante agenzia statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, e la Environmental protection agency (Epa), agenzia del governo federale degli Stati Uniti per la protezione dell’ambiente, hanno ufficialmente dichiarato che il consumo di pesce “almeno due volte a settimana”, da inserire nella dieta dei bambini e delle donna in gravidanza, è altamente raccomandabile.

Lo studio dell’Fda ha altresì dimostrato che i bambini nati da donne che avevano inserito nella loro dieta almeno 220 g di pesce a settimana risultavano avere un QI più alto della media. Ovviamente, il pesce raccomandato deve appartenere a quelle varietà che, notoriamente, presentano un contenuto di mercurio particolarmente elevato, come lo sgombro e il pesce spada.

Altrettanto importante per la salute di tutti è affidarsi a pesce pescato in condizioni ottimali, in acque pulitissime e con bassissimi livelli di mercurio, come appunto il Salmone Selvaggio dell’Alaska. Un pesce che, muovendosi continuamente attraverso fiumi e mari, si nutre esclusivamente di ciò che offre il suo territorio di caccia (gamberetti, plankton e piccoli pesci) e che quindi è assolutamente affidabile per naturalità. Anche la sua sostenibilità è importante, in quanto la pesca del salmone e di tutti i prodotti ittici dell’Alaska avviene in modo non cruento ed ecosostenibile, cioè solo in quantità contingentale in determinati periodi dell’anno, per garantire il perpetuarsi della specie e il pieno rispetto dell’ambiente.

Mettere nel piatto il Salmone Selvaggio dell’Alaska è dunque segno non solo di buona alimentazione, ma anche di buona salute!


Per informazioni e acquisti:
Ellevi PR
Piazza Napoli 24 - 20146 Milano
Tel 02 45496051
www.alaskaseafood.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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