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Popolazione mondiale sempre più grassa Oms: «Colpa del cibo spazzatura»

L’umanità è sempre più pesante. L’indice di massa corporea e le calorie disponibili per abitante sono aumentati negli ultimi 39 anni. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il responsabile è il junk food

 
23 luglio 2015 | 17:24

Popolazione mondiale sempre più grassa Oms: «Colpa del cibo spazzatura»

L’umanità è sempre più pesante. L’indice di massa corporea e le calorie disponibili per abitante sono aumentati negli ultimi 39 anni. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il responsabile è il junk food

23 luglio 2015 | 17:24
 

L’obesità e il sovrappeso sono ormai un fenomeno globale per la popolazione umana. Come riporta Il Fatto Alimentare, quasi ovunque sul pianeta gli esseri umani sono portati a ingrassare sempre più, mentre in precedenza questa tendenza non si verificava con la stessa estensione. Ma i dati delle diverse indagini condotte in questo ambito parlano chiaro. La responsabilità sarebbe da imputare a una serie di fattori che concorrono: il cambiamento delle abitudini di vita e di lavoro che hanno portato a una maggiore sedentarietà, acuita dalla dipendenza nei confronti dei mezzi di trasporto. Ma, soprattutto, è cambiato il modo di mangiare, negli ultimi anni.



Lo dichiara l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che nel Bulletin of the world health organization pubblica il risultato di uno studio condotto da ricercatori neozelandesi e statunitensi su 69 paesi: 24 ricchi, 27 a reddito medio e 18 poveri; i dati provengono da diversi database della Fao, dell’Oms e nazionali. La situazione delineata è abbastanza impressionante: tra il 1971 e il 2010 in 56 nazioni, pari all’81% del totale, sono aumentati in parallelo sia l’indice di massa corporea sia il quantitativo di calorie disponibili, e in 45 (pari al 65% del totale), le calorie in più spiegano il peso acquisito e spesso eccedono, cioè vanno sprecate.

Ovviamente la situazione non è la stessa per ogni stato. Quella più preoccupante si riscontra in Canada, in cui ogni cittadino, nell’arco di tempo che va dal 1971 al 2008, ha avuto a disposizione ogni giorno 559 calorie in più, o negli  Stati Uniti e nelle Fiji, dove si sono registrati valori rispettivamente di 768 e 550 calorie. Non stupisce che in queste nazioni il tasso di obesità sia vicino al 30% e che a livello globale quello delle persone in sovrappeso sia attorno al 40% (ma negli Stati Uniti è attorno al 75%). Secondo gli autori, la maggior parte di queste calorie in eccesso deriva da alimenti ultra-processati, industriali, ad altissimo contenuto calorico, ma anche estremamente pubblicizzati, appetibili ed economici: il cibo spazzatura nella sua peggiore espressione.

Tutto questo non dovrebbe stupire troppo. Ma i numeri forniti ora dall’Oms dovrebbero fornire una base importante ai governanti di diversi paesi, che hanno o meno aderito al Global Action Plan for the Prevention and control of noncommunicable diseases lanciato nel 2013, sottoscritto anche dall’Oms. Il documento prevedeva nove obiettivi tra i quali la lotta al diabete e alla obesità. Tra gli strumenti suggeriti vi erano anche investimenti economici, sussidi per chi sceglie cibi sani e tasse per chi indugia nel cibo spazzatura.

«È necessario che ogni stato analizzi a fondo il proprio sistema alimentare - ha commentato Francesco Branca, direttore del Department of nutrition for health and development - e ciò significa scandagliare e poi ripensare molti settori: dall’agricoltura alla produzione di cibo, dalla distribuzione alla ristorazione per arrivare all’educazione alla salute e all’alimentazione. Sono quindi necessarie politiche diverse e complementari, che vadano dalle restrizioni per la pubblicità degli alimenti poco salutari all’etichettatura chiara, visibile e comprensibile a tutti, dalle strategie sui prezzi al miglioramento della qualità dei cibi offerti in tutti i luoghi di lavoro e nelle scuole, pubblici e non». Ma non basta. È necessario intervenire anche sulle politiche agricole e sul commercio globali verificando in che modo influenzino la dieta e, di conseguenza, il peso e la salute in un certo paese.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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