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Ambizioso, concreto, sorprendente Emanuele Scarello si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Emanuele Scarello del ristorante Agli Amici di Udine, che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigorifero

di Clara Mennella
 
12 luglio 2015 | 11:22

Ambizioso, concreto, sorprendente Emanuele Scarello si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Emanuele Scarello del ristorante Agli Amici di Udine, che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigorifero

di Clara Mennella
12 luglio 2015 | 11:22
 

Difficile capire quale sia stato l’elemento che più abbia influito nel tratteggiare la figura professionale di Emanuele Scarello (nella foto). Forse le cinque generazioni di esperienza nell’ospitalità contenute nel Dna ricevuto in dono dalla mamma Ivonne Bodigoi, cuoca di grande sapienza, hanno avuto il loro peso. Forse la “colpa” è dell’aria che si respira in quel felice crocevia territoriale, fra monti e mare, che è la provincia di Udine.

Sicuramente Emanuele ha lavorato alacremente con impegno, volontà e passione per essere grato alle fortune ricevute, senza nulla sprecare, ma mettendo a frutto e valorizzando ogni insegnamento e, oggi, si ritrova “centrato” nel lavoro che si è scelto sin da bambino e per il quale ha studiato e viaggiato, senza perdere mai la strada di casa.

I piatti creati da Scarello sono calzanti e incredibilmente simili alla sua persona; concreti, potenti e godibilissimi, il linguaggio della sua cucina è moderno e decifrabile sia dai palati più semplici che dai gourmet più competenti che hanno consacrato il ristorante di famiglia “Agli Amici” di Godia (Ud) l’unico ristorante in regione a fregiarsi di due stelle Michelin e 18/20 sulla Guida de L’Espresso.

Qui Emanuele riceve clienti e amici affiancato in sala dalla sorella Michela, elaborando proposte sorprendenti, nate dalle tecniche più sofisticate, ma anche semplicemente tagliando una fetta di profumato Prosciutto di San Daniele Dop.

Emanuele Scarello

Da bambino cosa sognavi di diventare?
Quello che sono: ho avuto la fortuna di poter realizzare il mio sogno di bambino, essere uno chef stellato.

Il primo sapore che ti ricordi?
Il latte dolce, con un po’ di zucchero.

Qual è il senso più importante?
Vista, udito, olfatto, tatto... sono importanti, basta immaginare di non averne anche uno soltanto per rendersene conto! Ma il senso per me più importante è il senso di responsabilità - verso sé stessi e verso gli altri - ecco questo è un senso fondamentale!

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato?
Gli gnocchi di patate, una specialità Agli Amici, ma solo a mia madre riescono perfetti!

Come hai speso il primo stipendio?
A 13 anni con la prima paghetta, comprai Grand Gourmet una rivista di alta cucina, che mi faceva volare... ho collezionato tutti i numeri!

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
La pizza margherita, gli spaghetti al pomodoro e basilico, la lasagna al ragù.

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Il latte per i miei bambini e l’acqua.

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Pane, formaggio e salame.

Che rapporto hai con le tecnologie?
Gireresti con una macchina senza climatizzatore? Giocheresti a tennis con una racchetta di legno? Le tecnologie sono importanti, anche in cucina...

All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Io non andrò all’Inferno!

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Alberto Tomba, Alex Del Piero e Bono Vox: mi divertirei a mangiare, a bere e a parlare di tutto, dallo sport alla musica.

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
Mi piacciono le opere degli impressionisti: colori, tratti e forme. Lì rivedo la mia cucina.

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
“Where the streets have no name” degli U2.


Agli Amici
via Liguria 252 - 33100 Udine
Tel 0432 565411
www.agliamici.it
info@agliamici.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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