La cipolla piatta di Fara Filiorum Petri ha una lunghissima tradizione di coltivazione, tanto da essere scherzosamente definita "Fara cipollara" dagli abitanti dei paesi limitrofi. È inoltre un ortaggio autoctono perché appartiene solo a questo luogo. Da qualche anno i produttori del posto hanno rintracciato le antiche sementi e hanno permesso così di riprenderne la coltivazione, facendo in modo che questa antichissima varietà di cipolla non si andasse estinguendo.
Per la crescita della cipolla occorre un terreno sabbioso o argilloso, e molta acqua. Dunque con queste caratteristiche la crescita e la coltivazione del famoso bulbo è ottimale. Le cipolle vengono ancora tolte dal terreno a mano, il che garantisce al bulbo un trattamento di tutto rispetto.
È una cipolla bianca, dolce, dal gusto particolare, carnosa e profumata, anche di notevole grandezza: ne esistono esemplari dal peso di un chilogrammo. Si narra che anticamente per innaffiare questo ortaggio, che vuole molta acqua, i contadini prelevavano l'acqua con una pala, versavano questa acqua sulle cipolle e forse la forza che proveniva da questa operazione violenta, ha fatto si che l'ortaggio si sviluppasse in larghezza.