Forte dei suoi circa 400 associati, tra ristoranti, osterie, artigiani, agricoltori, allevatori e produttori dei migliori tra i rappresentanti del Made in Italy, l’Accademia delle 5T (www.a5t.info - www.accademia5t.it) ha rinnovato il consiglio direttivo in occasione dell’assemblea svoltasi a Verona lo scorso 22 marzo. Ma soprattutto ha ribadito (quasi un ritorno al passato) che la “mission” è e sarà sempre di più la promozione del bello e del buono del cibo italiano. Quasi a coniare un nuovo format: non solo “Kilometro zero”, ma “Kilometro vero”.
Nella sua relazione all’assemblea, Guido Stecchi, fondatore e presidente, ha confermato che la linea guida dell’associazione sarà un’attenzione ai produttori/artigiani attraverso un decalogo di qualità, contraddistinto dalla certificazione con il marchio “5T” che il comitato di garanzia rilascerà a tutti i prodotti che supereranno la soglia indicata nel decalogo.
Anche i ristoranti e tutti gli associati che “somministrano” saranno adeguatamente monitorati da una nuova figura del nuovo consiglio direttivo, che avrà il compito di migliorare e valorizzare il rapporto tra gli artigiani e appunto i ristoratori e cuochi. Italia a Tavola è particolarmente orgogliosa che la persona prescelta sia Matteo Scibilia (nella foto), cuoco e ristoratore nonché responsabile scientifico della testata, persona con una grande esperienza nel settore alimentare che sicuramente saprà dare impulso allo sviluppo dell’associazione 5T.
Il nuovo consiglio direttivo eletto in assemblea è così composto:
- Guido Stecchi (presidente Accademia delle 5T)
- Maria Cristina Beretta (giornalista)
- Enzo Monaco (Associazione del Peperoncino)
- Paolo Bendinelli (Az. agr. Anidagri)
- Hans Kolb (responsabile Portale per il mercato tedesco)
- Dino Bertocco (responsabile Timetonet, comunicazione)
- Daniela Storoni (specialista in storia del cibo)
- Chiara Mina (agronoma)
- Matteo Scibilia (ristoratore)
Appuntamento nei prossimi mesi per una nuova assemblea dei soci.
L’Accademia delle 5T (Territorio, Tradizione, Tipicità, Tracciabilità, Trasparenza) è un movimento culturale che raccoglie aziende che producono o somministrano prodotti legati al territorio e che si distinguono per tradizione e/o tipicità, ossia per quel genere di eccellente qualità che contraddistingue l’agroalimentare italiano autentico. Contadini, commercianti, ristoratori, casari, norcini, maestri distillatori, vignaioli, fornai, pastori... e quant’altri, compresi enti pubblici, consorzi, imprese, che hanno fatto una scelta di campo coraggiosa e più faticosa: si sono uniti per promuovere, tutelare e diffondere il buono e il naturale.