Zona di produzione
Nelle terre toscane interne ai confini della provincia di Livorno.
Caratteristiche
La forma della parte edibile è ovoidale. Le brattee esterne del capolino sono di colore viola chiaro nelle prime fasi della maturazione e via via diventano di un viola più scuro; le brattee più interne sono di colore giallo chiaro, quasi bianco. Il capolino ha una consistenza coriacea, infatti, le brattee esterne, se mangiate crude, sono leggermente amarognole e fortemente astringenti, quelle più interne hanno un sapore più dolciastro. Il peso del capolino oscilla fra 120 e 200 g.
Coltivazione
- Fresatura e concimazione autunnali
- Scardinatura o scarducciatura (ottobre)
- Diserbo
- Scarducciatura a fine inverno: i carducci sono usati per un nuovo impianto oppure vengono lasciati nel terreno e poi interrati
- Raccolta manuale con canestri in vimini (da metà febbraio)
Legame con l’ambienteIl prodotto deve la sua tradizionalità e qualità sia alla particolarità della cultivar, il carciofo violetto di Toscana, sia alla tecnica di produzione rimasta invariata nel tempo. Le caratteristiche botaniche e la particolare resistenza alla salinità di questa varietà le permettono di adattarsi bene nelle zone della Val di Cornia. Le particolari condizioni microclimatiche del luogo conferiscono al prodotto una qualità organolettica superiore a quella di altri carciofi prodotti in altre zone del litorale tirrenico.