Il carciofo pignatella è un ortaggio tipico delle province di Napoli e Salerno, in particolare dell’Agro Sarnese Nocerino e dei comuni vesuviani; prende il nome dalla “pignatella”, il recipiente in terracotta simile ad una tazza da latte senza manico che viene utilizzato come copri-capolino dalla comparsa dello stesso fino alla sua raccolta, per proteggere il carciofo dai raggi diretti del sole e dagli agenti atmosferici. Questa varietà era già coltivata nell’antica Pompei e già all’epoca erano utilizzate le pignatelle, come emerge da scritti di Plinio il Vecchio; la sua coltivazione è ancora oggi a conduzione familiare.
La raccolta inizia da marzo-aprile e prosegue fino alla prima decade di giugno a seconda dell’andamento atmosferico, ma l’apice produttivo è raggiunto nel periodo Pasquale, nei mesi di marzo-aprile quando i capolini assumono il colore violaceo-rossastro che, insieme con la carnosità e la tenerezza delle brattee, caratterizzano il pregio di questo prodotto.