Caratteristiche
L’ecotipo locale denominato come Carciofo Mazzaferrata di Cupello deriva dal Campagnano, una varietà di carciofo Romano, a ciclo tardivo che raggiunge la maturazione ideale tra la fine di marzo e l’inizio di maggio. Verde di fondo con sfumature più o meno intense di violetto, è inerme, in quanto privo di spine, si presenta panciuto e tondeggiante, con il tipico foro all’apice.
Zona di produzione
La coltivazione è prevista in terreni profondi, freschi e ben drenati, ma fondamentale è anche la zona di appartenenza identificata nel territorio di Cupello e dei comuni adiacenti di Furci, Lentella, Monteodorisio San Salvo e Vasto.
Riferimenti storici
Il carciofo a Cupello era già presente nel XVI secolo, se ne ha persino testimonianza scritta nel diario di viaggio del padre domenicano Serafino Razzi “Viaggi in Abruzzo” (1575). In un passaggio del libro, sono descritti così i luoghi attraversati «Dopo inchinando già il sole, lasciammo il mare, per boschi di olivi, e tra fiori di ginestre e pendici di carciofi selvatici salendo, ce ne ritornammo al convento con alquanti gamberi e granchi presi».
In cucina
Il carciofo cupellese ha un sapore più pronunciato con un retrogusto dolciastro e una consistenza tenera e carnosa. Sul fronte preparazione, è abbastanza versatile, si presta bene in tutte le “salse”, ma dà il meglio di sé ripieno.