Nome scientifico
Asparagus officinalis
Caratteristiche
Pianta erbacea perenne delle liliacee costituita da una parte sotterranea denominata zampa, che comprende l’apparato radicale formato da radichette e radici principali e un fusto legnoso o rizoma, e una parte aerea costituita dai germogli o turioni, che spuntano ogni anno alla base dei rizomi. Successivamente i turioni lignificano e l’apice si apre e continuando nella crescita si trasforma in un vero e proprio fusto ramificato che arriva sino ad un metro e mezzo di altezza da cui originano foglioline leggere, piccoli fiori gialli e bacche rosse.
Varietà
Questo ortaggio si presenta poi in diverse tipologie generali: asparagi violetti, con l'apice tra il rosato e il violetto/porpora ed una parte del turione bianca; asparagi violetti/verdi, di cui una parte presenta una colorazione violetto e una verde; asparagi verdi, con l'apice e la maggior parte del turione verdi; asparagi bianchi.
Coltivazione
Quella dell'asparago è una coltura poliennale, che richiede alcuni anni di attesa prima di dare i frutti, ma che può durare anche una quindicina d'anni in produzione. Sopporta bene sia il caldo che il freddo. Cresce bene nei terreni sciolti e fertili, e zone sabbiose. Le zampe vanno trapiantate da novembre a marzo, disponendole in fosse profonde dai 20 ai 30 centimetri e larghe dai 50 ai 90 centimetri.
Le file vanno parzialmente riempite da uno strato di letame amalgamato, terriccio e torba. Le zampe poi vanno potate, per pareggiare l'apparato radicale, e trapiantate in file nelle fosse alla profondità di 10-12 cm, distanziandole tra loro dai 40 ai 60 centimetri. La raccolta dei turioni va fatta da fine marzo a giugno non appena spuntano dal terreno, prima del loro sviluppo aereo altrimenti lignificano diventando duri.
Benessere e salute
Gli asparagi sono ricchi di fibre e contengono poche calorie, per questo sono particolarmente indicati nelle diete dimagranti. Hanno un alto contenuto di minerali, in particolare di calcio, fosforo e potassio. Hanno proprietà depurative, ma sono anche ricchi di acido urico, per cui è sconsigliato il consumo a chi soffre di cistite, gotta e infiammazioni ai reni.