Si comincia a parlare dei marroni del Monfenera nel Medioevo, e già gran parte del prodotto veniva trasportato al mercato di Treviso e, lungo il Sile, a Venezia. Nel corso dei secoli si sono verificati dei periodi di abbandono dei castagneti alternati a fasi di assiduo utilizzo del bosco come risorsa per il rifornimento di legna da ardere, per la produzione di frutti per l'alimentazione umana e animale e per ricavare legno per usi industriali.
Una maggior attenzione alla castanicoltura nella zona del Monfenera si ha nella prima metà dell'800 sotto l'Impero Asburgico, quando vengono messi in evidenza, attraverso gli atti del catasto, la qualità e la classe delle castagne, a seconda dell'ubicazione dei castagneti. Oggi la sua qualità è certificata dal marchio Igp.