L’appellativo “uomo dal palato d’oro” deriva dal fatto che il gusto e l’olfatto di Edoardo Raspelli (nelle foto) sono assicurati per 500mila euro con una polizza unica al mondo, ma questo è solo uno dei record di questo giornalista che, a metà degli anni ‘70, inventò la critica gastronomica ma da sempre ama definirsi un “cronista di gastronomia”. Nel sondaggio online di Italia a Tavola si è aggiudicato una vittoria schiacciante nella categoria degli Opinion leader, totalizzando 11.511 voti e diventando così il secondo candidato più votato in assoluto dopo il pasticcere Luca Montersino.
Dal 1998, tutte le domeniche alle 12, entra nella case degli italiani con il programma di Canale 5 “Melaverde” e produce dati di ascolto assolutamente straordinari, “bucando lo schermo” con i suoi modi semplici ma non superficiali, la sua presenza simpatica e la grande curiosità. E proprio questa caratteristica, a mio parere, è stata la molla che lo ha spinto ad approfondire, nel corso della vita, ogni avvenimento, ogni notizia, ogni piccola cosa o prodotto. Molla che, unita alle doti sensoriali e comunicative innate, ne hanno fatto il professionista della comunicazione enogastronomica, e non solo, forse più squisitamente “pop” d’Italia (e la vittoria nel nostro sondaggio ne è la conferma).
Difficile elencare tutte le tappe di una carriera che è iniziata in seconda liceo classico nella sua Milano, non sul giornalino di classe, bensì per la porta principale del giornalismo, le pagine del Corriere della Sera, allora diretto da Giovanni Spadolini, che Edoardo conquistò al punto da venire assunto di lì a poco per l’edizione pomeridiana. Giornalista di cronaca durante gli “anni di piombo”, si specializza poi in gastronomia e difesa del consumatore diventando celebre con il tanto temuto “faccino nero” della sua rubrica di stroncature sulla pagina dei ristoranti del Corriere d’Informazione.
La sua professionalità è stata al servizio di numerose testate e guide gastronomiche, su tutte la “Guida dei Ristoranti d’Italia” de l’Espresso e la pagina dei ristoranti del Gambero Rosso. Le sue critiche e segnalazioni su ristoranti, alberghi e prodotti alimentari appaiono tutti i giovedì sul quotidiano torinese La Stampa da oltre 30 anni.
Ha pubblicato “Il Raspelli”, libro-raccolta dei suoi pezzi apparsi sul quotidiano La Stampa, e per Mondadori “ItaliaGolosa” e “L’Italia In Tavola - 400 ricette tradizionali elaborate da grandi chef e testate dal palato più severo e goloso d’Italia”, oltre ad aver avuto una brillante carriera televisiva: “Che fai, mangi?” su Rai Due; “La Buona tavola” su Odeon Tv; “Star bene a tavola” su Rai Due; “Eat Parade” del Tg2; “Piacere Rai Uno”; “Fenomeni” su Rai Due; il quiz giallo “Psyco” su Rete 4; “Attenti al lupo” sempre su Rete 4, fino a “Melaverde”.
L’ideatore e depositario dello slogan delle 3T (“Terra, Territorio e Tradizione”) è impegnato anche sul fronte delle istituzioni e nel sociale. È stato assessore comunale nel comune di Bresso (Mi), dove risiede tuttora, è testimonial dell’associazione di volontariato dei City Angels ed è stato consulente del ministero delle Politiche agricole quale componente del Comitato per la tutela e la valorizzazione del patrimonio alimentare italiano. Ad oggi possiamo dire che non si è fatto mancare niente o quasi, nemmeno alcune incursioni nel mondo del cinema. Ha infatti interpretato alcuni camei in produzioni per il piccolo e grande schermo e ha partecipato al film di Piero Chiambretti “Ogni lasciato è perso”, nella parte di un cameriere.
Lo abbiamo intervistato “a caldo” all’indomani della vittoria nel sondaggio sul Personaggio dell’anno 2014.
Cosa ha significato per te vincere e avere avuto il consenso di così tante persone?
È stata una grande sorpresa ed una gioia: al di là della carta stampata, la mia popolarità è stata evidentemente creata dalla televisione, in particolare da Melaverde, oggi su Canale 5. Io, ex cronista di nera abituato a stare “schiscio”, non me la tiro; bravo o non bravo, chi mi ha votato deve aver capito che sono vero, proprio come appaio in tv.
Hai seguito il nostro sondaggio promuovendolo, oppure hai lasciato che i voti si manifestassero spontaneamente?
Mi sono limitato a dare su Facebook 4 o 5 volte la notizia che era in corso un referendum, senza alcun invito a votare per nessuno, nemmeno per me!
Sei attivo sui social e dialoghi via web con amici virtuali. Quale differenza noti nei rapporti con le persone che incontri nella vita, al bar oppure per la strada?
Con il fatto di fare tanta tv, con due ore la settimana in una trasmissione che ha 500 puntate, per il pubblico sono “uno di casa”. Ormai mi conoscono, è da 17 anni che... entro nelle case!
Ci regali un’indiscrezione su un tuo progetto nel futuro prossimo? E nel caso non ci fosse niente di nuovo all’orizzonte, un sogno nel cassetto?
Il sogno nel cassetto è quello di aggiungere a Melaverde qualche altra cosa importante e di fare l’attore in un film di significato!
Intervista-flash
Il tratto principale del tuo carattere?
Vanitosetto (o meglio, vanitos...chilo!), permaloso, dolce, generoso, malinconico.
Il tuo difetto maggiore?
Non sempre riesco a giudicare le persone: per me gli altri sono tutti buoni. Io voglio bene a tutti!
Il tuo pregio a cui tieni di più?
La tolleranza: cerco sempre di capire gli altri, i loro comportamenti (anche se mi hanno ferito).
Il vino che preferisci?
Lo Chardonnay
Il piatto che preferisci?
Gamberi crudi di Sicilia con la cassoeula.
Il tuo colore preferito?
L’arancione.
Il tuo hobby?
Leggere i quotidiani.
Il tuo sport?
Tennis.
Il nome del tuo cane?
Ho 3 gatti: Spicchio, Percival e Semola.
Se non vivessi a Bresso dove vorresti abitare?
A Bordighera.
Lo scrittore che preferisci?
Roget Peyrefitte.
Il regista che preferisci?
Ermanno Olmi.