«Come ogni tifoso italiano presume che saprebbe far giocare la Nazionale di Calcio meglio di chiunque altro, così ogni regione produttrice di Grappa vanta - senza poterlo sempre dimostrare - una qualche primogenitura, qualche merito speciale, come pure ogni distillatore ritiene di essere depositario di un particolare sapere o titolare di un esclusivo “metodo” di produzione». È questo ciò che scrive Jacopo Poli, curatore del Poli Museo della Grappa e, insieme ai fratelli Giampaolo, Barbara e Andrea, gestore della storica Poli Distillerie di Schiavon, quando introduce il suo libro “Grappa. Spirito Italiano”.
Il libro ha l’obiettivo di raccontare le origini e l’evoluzione della Grappa, un distillato tutto italiano, attraverso le immagini delle bottiglie prodotte dagli inizi degli anni Trenta - da quando ne fu regolamentata l’etichettatura - fino alla fine degli anni Cinquanta, quando la massificazione produttiva e commerciale ne modificò profondamente il mercato.
Questa storia della grappa si dipana attraverso 371 immagini di grappe da collezione (di cui 122 ormai scomparse) provenienti da 181 distillerie; un documento per estimatori del prezioso distillato, che ne vogliono conoscere la storia andando a fondo della sua eterogeneità a livello di produzione e del suo passato come prodotto made in Italy.
«La grappa è come l’Italia - riporta la nota della Poli Distillerie - unita di nome ma divisa nelle sue infinite sfaccettature regionali, provinciali, comunali, individuali. A seconda dei casi può essere contadina o aristocratica, orientata al futuro o al passato, ma certamente non è mai banale, perché in tutte le sue espressioni rappresenta perfettamente l’unicità dello spirito italiano».
Titolo: Grappa. Spirito italiano
Autore: Jacopo Poli
Editore: Rizzoli
Pagine: 200
Prezzo: 32 €