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“Tre bicchieri” 2015 del Gambero Rosso Piemonte in vetta con 79 eccellenze

Con 79 Tre bicchieri, il Piemonte fa incetta di premi, grazie soprattutto ai vini rossi. Toscana seconda con 72 eccellenze, seguita dal Veneto (36). In totale la guida del Gambero Rosso ha assegnato 423 Tre bicchieri. Sulla 28ª edizione di Vini d'Italia si trovano 2.402 aziende e oltre 20mila etichette d'eccellenza

27 ottobre 2014 | 12:40
“Tre bicchieri” 2015 del Gambero Rosso 
Piemonte in vetta con 79 eccellenze
“Tre bicchieri” 2015 del Gambero Rosso 
Piemonte in vetta con 79 eccellenze

“Tre bicchieri” 2015 del Gambero Rosso Piemonte in vetta con 79 eccellenze

Con 79 Tre bicchieri, il Piemonte fa incetta di premi, grazie soprattutto ai vini rossi. Toscana seconda con 72 eccellenze, seguita dal Veneto (36). In totale la guida del Gambero Rosso ha assegnato 423 Tre bicchieri. Sulla 28ª edizione di Vini d'Italia si trovano 2.402 aziende e oltre 20mila etichette d'eccellenza

27 ottobre 2014 | 12:40
 

È terminato il count-down dei “Tre bicchieri” del Gambero Rosso. Nelle scorse settimane, il sito internet ha svelato, regione per regione, quali sono i vini che hanno ottenuto il massimo riconoscimento di eccellenza sulla nuova guida Vini d’Italia 2015. Il totale è di 423 eccellenze. Vini d'Italia, la più autorevole e diffusa pubblicazione sul vino italiano nel mondo, arriva alla 28ª edizione, sempre più ricca ed aggiornata, e si conferma uno strumento insostituibile per appassionati e professionisti del settore. Più di 45mila campioni assaggiati da un team di oltre sessanta esperti, 2.402 aziende recensite, oltre 20mila vini recensiti e un volume di 328 pagine.



Tra le regioni premiate in testa il Piemonte con 79 vini, seguito dalla Toscana con 72, dal Veneto con 36, dall’Alto Adige con 28, dal Friuli Venezia Giulia con 27 e dalla Lombardia con 23. Segue la Campania con 20, la Sicilia con 19, le Marche con 17, l’Abruzzo con 15, la Sardegna con 13 e Emilia Romagna e Puglia con 12, l'Umbria con 11, il Trentino con 10, il Lazio e la Liguria con 7, la Valle d’Aosta con 5, la Basilicata e la Calabria con 4 e il Molise con 2.

I Tre Bicchieri sotto i 15 euro sono ben 108, sintomo di una reazione a questi anni difficili con proposte di vini sempre più buoni ad un prezzo sempre più corretto. 80 è il numero dei Tre Bicchieri Verdi. Vini d’Italia è impegnata a sostenere le aziende nel loro percorso di sostenibilità ambientale, aspetto fondamentale per il futuro di tutto il comparto agricolo italiano; quest’anno sono stati applicati criteri più selettivi. In elenco, infatti, solo i vini delle aziende che sono certificate in biologico e biodinamico da enti certificatori ufficiali. I premi speciali vanno ai migliori vini dell’anno per ogni categoria e poi alla cantina dell’anno, al miglior rapporto qualità prezzo, al viticoltore dell’anno, alla cantina emergente e, a chiudere, il premio per la viticoltura sostenibile.

Nelle schede si trovano, oltre ai testi che raccontano azienda e vini, scritti di nuovo ogni anno, la valutazione di ogni vino degustato, che parte da uno fino ai celebri Tre Bicchieri; poi indirizzi e contatti ma anche dati sulle dimensioni aziendali, informazioni sul tipo di viticoltura, istruzioni per visitare l’azienda e l’indicazione dei siti internet.

Una 28ª edizione “festeggiata” con una premiazione unica in Italia presso l’Auditorium del Massimo a Roma, che ha visto protagonisti i giornalisti della stampa estera e i diplomatici delle ambasciate, che hanno effettuato la premiazione. Presentato inoltre il Primo Rapporto sulla Sostenibilità del Vino promosso dal Forum per la Sostenibilità del Vino, da un’iniziativa di Unione Italiana Vini e Gambero Rosso.

Da quest’anno inoltre, la guida si avvale della presenza di Barbara Philip MW e del Liquor Distribution Branch della British Columbia, che ha apportato un valido contributo al panel di degustazione. Questo a conferma dell’apertura internazionale di Vini d’Italia che è tradotta in tedesco, inglese, cinese e giapponese. Con una serie di eventi internazionali in tutti i continenti e i mercati classici ed emergenti, arrivando a oltre 30 tappe nel mondo, la guida accompagna la crescita del nostro export sui mercati internazionali dimostrando di essere uno strumento principe di conoscenza e approfondimento per tutti gli amanti del vino italiano nel mondo.

La guida è disponibile in versione digitale: come applicazione per Apple e Android e come ebook su Kindle Amazon e iBooks Apple. L'applicazione sfrutta le funzionalità di ricerca avanzata per trovare con un solo click il proprio vino preferito all'interno di un database di 20mila vini fornendo dettagli come i vitigni, la denominazione, la fascia di prezzo e, naturalmente, la valutazione in bicchieri.

La funzione Around me permette di trovare il produttore o l'enoteca più vicina alla propria posizione, con il percorso per raggiungerli o i numeri per contattarli direttamente. La versione ebook consente di portare l'intera guida, sfogliabile come l'edizione stampata, comodamente sul proprio kindle o smartphone. Per la prima volta il Gambero Rosso si avvale della partnership di AirFrance.


“Tre bicchieri” Gambero Rosso 2015

Sicilia (19)
Si parte da sud con la Sicilia, alla quale sono stati attribuiti 19 “Tre bicchieri”. Anche per quest’anno l’isola conferma il numero dei premiati d’eccellenza (erano 19 anche sull’edizione 2014 della guida) e il buono stato di salute della sua vitivinicoltura, complice anche l’introduzione della Doc Sicilia che ha reso la Trinacria ancora più forte e riconoscibile come brand. L’enologia isolana riserva molta attenzione al grande patrimonio dei vitigni autoctoni, in un orizzonte che tende a mettere in primo piano l’agricoltura eco-sostenibile, con l’Etna protagonista delle degustazioni con ben sei centri, che premiano vini magnifici e intriganti che raccontano le diversità dei vari terroir.

  • Etna Rosso 2011 Cottanera
  • Sàgana 2012 Cusumano
  • Moscato dello Zucco 2010 Cusumano
  • Passito di Pantelleria Ben Ryé 2012 Donnafugata
  • Etna Bianco A’ Puddara 2012 Fessina
  • Nero d’Avola Versace 2012 Feudi del Pisciotto
  • Saia 2012 Feudo Maccari
  • Deliella 2012 Feudo Principi di Butera
  • Santagostino Rosso Baglio Sorìa 2012 Firriato
  • Etna Rosso Arcurìa 2012 Graci
  • Malvasia delle Lipari Ris. 2011 Hauner
  • Il Frappato 2012 Occhipinti
  • Faro Palari 2011 Palari
  • Etna Rosso V. Barbagalli 2011 Pietradolce
  • Cerasuolo di Vittoria Cl. Dorilli 2012 Planeta
  • Alcamo Beleda 2013 Rallo
  • Etna Rosso ‘A Rina 2012 Russo
  • Contea di Sclafani Rosso del Conte 2010 Tasca d’Almerita
  • Etna Rosso Santo Spirito 2012 Tenuta delle Terre Nere

Alto Adige (28)
Nell’ultimo decennio l’Alto Adige ha segnato un’evoluzione importante tanto della base ampelografica, quanto nella mentalità e nell’approccio verso i mercati, vecchi e nuovi. Oggi è una regione dinamica in continuo movimento, in cui sempre più giovani tornano a vinificare anziché vendere le uve, nonostante la fase economica poco favorevole. Conseguenza diretta è una più consapevole distribuzione ampelografica che non stigmatizza alcune varietà, anche le meno amate: si sta creando una mappatura empirica del territorio, che porta ad abbinare al meglio vitigni e cru. Per esempio oggi si è consapevoli del valore dei Pinot Nero dell’Alto Adige, se piantati al posto giusto. Arrivano in commercio i primi supervini, testimonianza del coraggio ritrovato dal mondo produttivo atesino: coraggio di osare, rompere uno schema che inizia a star stretto, e pensare che l’Alto Adige non sia solo terra di ottimi vini a prezzi competitivi.
  • A. A. Anthos Bianco Passito 2010 Erste+Neue
  • A. A. Cabernet Löwengang 2010 Lageder + Tenute Lageder
  • A. A. Cabernet Sauvignon Lafòa 2011 Colterenzio
  • A. A. Gewürztraminer Auratus Crescendo 2013 Ritterhof
  • A. A. Gewürztraminer Kastelaz 2013 Walch
  • A. A. Gewürztraminer Nussbaumer 2013 Tramin
  • A. A. Lago di Caldaro Scelto Cl. Sup. Pfarrhof 2013 Caldaro
  • A. A. Lagrein Abtei Muri Ris. 2011 Muri-Gries
  • A. A. Lagrein Ris. 2011 Erbhof Unterganzner - Josephus Mayr
  • A. A. Lagrein Taber Ris. 2012 Bolzano
  • A. A. Moscato Rosa 2012 Haas
  • A. A. Müller Thurgau Feldmarschall von Fenner zu Fennberg 2012 Tiefenbrunner
  • A. A. Pinot Bianco Sirmian 2013 Nals Margreid
  • A. A. Pinot Nero Trattmann Mazzon Ris. 2011 Girlan
  • A. A. Santa Maddalena Cl. Antheos 2013 Waldgries
  • A. A. Sauvignon Praesulis 2013 Gumphof - Markus Prackwieser
  • A. A. Sauvignon St. Valentin 2013 San Michele Appiano
  • A. A. Terlano Nova Domus Ris. 2011 Terlano
  • A. A. Terlano Pinot Bianco Eichhorn 2013 Manincor
  • A. A. Terlano Pinot Bianco Vorberg Ris. 2011 Terlano
  • A. A. Val Venosta Pinot Bianco Sonnenberg 2013 Meran Burggräfler
  • A. A. Val Venosta Riesling 2013 Falkenstein - Franz Pratzner
  • A. A. Valle Isarco Pinot Grigio 2013 Köfererhof - Günther Kershbaumer
  • A. A. Valle Isarco Sylvaner 2013 Kuenhof - Peter Pliger
  • A. A. Valle Isarco Sylvaner 2013 Pacherhof - Andreas Huber
  • A. A. Valle Isarco Veltliner Praepositus 2012 Abbazia di Novacella
  • A. A. Valle Venosta Pinot Bianco 2013 Stachlburg - Baron von Kripp
  • A. A. Valle Venosta Pinot Bianco Castel Juval 2013 Unterortl - Castel Juval

Puglia (12)
Trovare la Puglia ai vertici della produzione italiana ormai non è più una sorpresa. Il miglioramento, pur complessivo, riguarda soprattutto la zona delle denominazioni di origine a base primitivo. Certo che la diffusione, anche qui, di un sistema di denominazione di origine passe-partout (per esempio la denominazione Gioia del Colle include vini realizzati con uve diverse) non aiuta a tracciare un'identità facilmente riconoscibile e apprezzabile dal consumatore. Ci sembra importante passare dall'esaltazione del vitigno a quella della terra, puntare proprio sul radicamento nel territorio. Fare sistema per promuoverlo, approfondire la conoscenza delle caratteristiche delle varie zone vinicole, salvaguardarne, per esempio, i vecchi impianti ad alberello e il ritorno nei nuovi vigneti a questo sesto d’impianto, almeno nelle zone che tradizionalmente lo utilizzavano. E non è un caso che dei dodici Tre Bicchieri quest’anno solo due non appartengono a denominazioni di origine controllata.
  • Castel del Monte Rosso Bolonero 2012 Torrevento
  • Castel del Monte Rosso Trentangeli 2011 Tormaresca
  • Gioia del Colle Primitivo 17 Vign. Montevella 2011 Polvanera
  • Gioia del Colle Primitivo Et. Nera C.da San Pietro 2012 Plantamura
  • Gioia del Colle Primitivo Marpione Ris. 2010 Viglione
  • Gioia del Colle Primitivo Muro Sant'Angelo Contrada Barbatto 2011 Chiaromonte
  • Negroamaro 2011 Carvinea
  • Primitivo di Manduria Es 2012 Fino
  • Primitivo di Manduria Giravolta 2012 Racemi
  • Salice Salentino Rosso Per Lui Ris. 2012 Leone de Castris
  • Salice Salentino Rosso Selvarossa Ris. 2011 Due Palme
  • Torre Testa 2012 Rubino

Molise (2) e Calabria (4)

Molto lentamente, ma anche l'enologia molisana sta cambiando, registrando finalmente qualche timida evoluzione che dà conto di un territorio con una grande vocazione alla viticultura sino a ora mortificato da interpretazioni tutte potenza e internazionalità, o marcate da ingenuità, spinte rustiche o un debole troppo dichiarato per l'enologia moderna. Ma qualcosa sta cambiando, dicevamo. E il territorio inizia a diventare protagonista. Che la Calabria possa esprimersi con un buon livello qualitativo, invece, non è una novità. Ma ancora vediamo una regione a due velocità: da una parte un piccolo gruppo di produttori che non ha nulla da invidiare ai colleghi di altre regioni, che in questi anni ha investito (anche molto) sulla ricerca, nei vigneti e in cantina e che oggi riscontrano un netto miglioramento della qualità e della continuità produttiva; dall’altra, quelli che iniziano ora e ancora non trovano continuità nei risultati. Anche la distribuzione sul territorio registra grosse differenze per produzione e qualità.

Molise
  • Aglianico 2010 Borgo di Colloredo
  • Molise Rosso Don Luigi Ris. 2011 Di Majo Norante
Calabria
  • Grisara 2013 Ceraudo
  • Magno Megonio 2012 Librandi
  • Masino 2012 iGreco
  • Moscato Passito 2013 Viola

Lombardia (23)
23 premi confermano lo stato di grazia dell’enologia lombarda, frutto di decenni d’investimenti, sperimentazioni e impegno nello studio dei terroir. In prima linea troviamo i vini spumanti con la Franciacorta e l'Oltrepò Pavese. Poi ci sono Valtellina e bresciano. Un quadro d’insieme positivo, con denominazioni classiche in primo piano. Ma la Lombardia del vino non si esaurisce in questi terroirs. Dalla Valcamonica al Mantovano, da Botticino alla collina milanese di San Colombano c’è molto ancora da scoprire. E ne vale la pena. E i due premi speciali aggiudicatesi dalla Lombardia coronano l'ottimo andamento della regione.
  • Brut 'More 2010 Castello di Cigognola
  • Brut Cl. Nature Monsupello
  • Franciacorta Brut Cuvée Alma Bellavista
  • Franciacorta Brut Nature Barone Pizzini
  • Franciacorta Collezione Grandi Cru 2008 Cavalleri
  • Franciacorta Extra Brut 2008 Lo Sparviere
  • Franciacorta Extra Brut Cuvée Annamaria Clementi Rosé Ris. 2006 Ca' del Bosco
  • Franciacorta Extra Brut EBB 2009 Il Mosnel
  • Franciacorta Extra Brut Lucrezia Et. Nera 2004 Castello Bonomi
  • Franciacorta Pas Dosé 33 Ris. 2007 Ferghettina
  • Franciacorta Satèn Palazzo Lana 2006 Berlucchi & C.
  • Lugana Brolettino 2012 Ca' dei Frati
  • Lugana Molin 2013 Provenza - Cà Maiol
  • OP Cruasé Oltrenero Tenuta Il Bosco
  • OP Pinot Nero Brut Cl. 1870 2010 F.lli Giorgi
  • OP Pinot Nero Brut Cl. Conti Vistarino 1865 2008 Conte Vistarino
  • OP Pinot Nero Giorgio Odero 2011 Frecciarossa
  • OP Rosso Cavariola Ris. 2010 Bruno Verdi
  • Valtellina Sforzato Ronco del Picchio 2010 Sandro Fay
  • Valtellina Sfursat C. Negri 2011 Nino Negri
  • Valtellina Sfursat Fruttaio Ca' Rizzieri 2010 Aldo Rainoldi
  • Valtellina Sup. Dirupi Ris. 2011 Dirupi
  • Valtellina Sup. Sassella Stella Retica Ris. 2010 Ar.Pe.Pe.

Valle d'Aosta (5)
Un territorio particolare che genera vini particolari, purtroppo ancora costretti a prodotti di facile consumo. Così la Valle d'Aosta non esprime ancora in pieno il suo potenziale, anche se il panorama è vivace, con la nascita costante di nuove aziende e nuovi investimenti. Non sempre si centra l'obiettivo: manca un'analisi più approfondita al connubio vitigno/terroir, per esempio, ma l'attitudine alla sostenibilità e l'interesse ai vitigni autoctoni segnano due importanti punti a favore.
  • Valle d'Aosta Chambave Moscato Passito Prieuré 2012 Crotta di Vegneron
  • Valle d'Aosta Chambave Muscat 2012 Vrille
  • Valle d'Aosta Fumin 2012 Ottin
  • Valle d'Aosta Petite Arvine 2013 Le Crêtes
  • Valle d'Aosta Pinot Gris 2013 Lo Triolet

Basilicata (4)
Discorso diverso per la Basilicata: qui la star è ancora l'Aglianico del Vulture, ma le denominazioni crescono, con loro i produttori determinati a fare qualità e sfruttare le potenzialità della regione. Anche Matera inizia a proporsi con maggiore decisione sui banchi degli assaggi a testimonianza di una regione in crescita tanto per quantità quanto per qualità.
  • Aglianico del Vulture Il Repertorio 2012 Cantine del Notaio
  • Aglianico del Vulture Re Manfredi 2011 Terre degli Svevi
  • Aglianico del Vulture Rotondo 2011 Paternoster
  • Aglianico del Vulture Titolo 2012 Fucci

Liguria
(7)
La Liguria del vino cresce. A piccoli passi, ma con costanza e sempre maggiore qualità. Nuovi produttori, territorio, lavoro certosino. I frutti? Ve li raccontiamo qui. La viticoltura ligure è difficoltosa, i muretti a secco indispensabili, i vigneti spesso frazionati, il lavoro richiesto certosino. Ma i risultati ripagano gli sforzi, con vini unici che racchiudono i tanti sapori del Mediterraneo. Ai pionieri succedono già nuovi proseliti che percorrono la strada della qualità, mentre le aree vitivinicole hanno acquisito, ormai, una loro identità. E intanto tutta la regione cresce. I premiati sono 7 di altrettante aziende. Ecco quali.
  • Cinque Terre 2013 Bonanini
  • Colli di Luni Vermentino Et. Nera 2013 Lunae Bosoni
  • Colli di Luni Vermentino Il Maggiore 2013 Lambruschi
  • Dolceacqua Bricco Arcagna 2012 Terre Bianche
  • Dolceacqua Galeae 2013 Ka' Manciné
  • Riviera Ligure di Ponente Pigato Cycnus 2013 Poggio dei Gorleri
  • Riviera Ligure di Ponente Pigato U Baccan 2012 Bruna

Sardegna (13)
La qualità media della Sardegna del vino è ormai alta, con nuove eccellenze che si affiancano a quelle che hanno fatto la storia dell’Isola. E lo si può vedere anche in un'annata come il 2013: difficile, fresca nel complesso, ma incostante a livello climatico e dai rischi diversi. Eccellenti i bianchi, vere espressioni di alcune varietà in determinati terroirs, per esempio il vermentino: fuoriclasse in Gallura e capace di stupire in altre zone, come Usini o Serdiana. Ottima prestazione anche tra i rossi. Come il Cannonau di Sardegna d’annata, soprattutto se giocato su bevibilità e leggiadria, nelle maturazioni più lunghe hanno un ruolo centrale i terroirs, che devono essere quelli giusti. Anche zone fino ad ora sottovalutate con l'emergere del Mandrolisai. A conferma di questo c'è il premio al Viticoltore dell’Anno, che quest’anno va a Giuseppe Gabbas, per la totale dedizione con cui segue le proprie vigne.
  • Alghero Marchese di Villamarina 2009 Sella & Mosca
  • Barrile 2011 Contini
  • Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca Ris. 2011 Montisci
  • Cannonau di Sardegna Cl. Dule 2011 Gabbas
  • Cannonau di Sardegna Ris. 2012 Pala
  • Capichera 2012 Capichera
  • Carignano del Sulcis 2010 6Mura - Cantina Giba
  • Carignano del Sulcis Sup. Arruga 2009 Sardus Pater
  • Carignano del Sulcis Sup. Terre Brune 2010 Santadi
  • Mandrolisai Sup. Antiogu 2011 Fradiles
  • Turriga 2010 Argiolas
  • Vermentino di Gallura Sup. Sciala 2013 Surrau
  • Vermentino di Gallura Sup. Sienda 2013 Mura

Lazio (7)
Lamentavamo una crescita eccessivamente lenta del Lazio, troppo livellata su prodotti ben realizzati, ma senza mai l’ambizione all’eccellenza; quest’anno invece abbiamo registrato con piacere una serie di nuove realtà e situazioni che ci fanno ben sperare. La valorizzazione del Grechetto, forse il vitigno di quel territorio con le maggiori potenzialità, la rinascita della produzione di valore nell’isola di Ponza, la crescita in senso qualitativo, finalmente, del Frascati. Quest’anno, dunque, nell’elenco dei premiati si affiancano ai soliti noti, che sono poi i nomi che riescono a conciliare qualità e costanza nei risultati, anche delle belle sorprese.
  • Biancolella Faro della Guardia 2013 Casale del Giglio
  • Cesanese del Piglio Sup. Hernicus 2012 Coletti Conti
  • Fiorano Bianco 2012 Tenuta di Fiorano
  • Frascati Sup. Epos 2013 Poggio Le Volpi
  • Frascati Sup. Poggio Verde 2013 Pallavicini
  • Grechetto Latour a Civitella 2011 Mottura
  • Montiano2012 Falesco

Trentino (10)
Il TrentoDoc fa la parte del leone, ma poi? Ecco cos'altro c'è di bello e di buono quest'anno in Trentino. Grandi e piccole aziende che raccontano questa terra ai piedi delle Alpi. Il Trentino si ripete bissando il risultato dello scorso anno. Ma volendo analizzare il dato numero cosa troviamo? Troviamo il TrentoDoc, con in testa la Riserva del Fondatore e gli altri a seguire. Tra questi anche bianchi e rossi.

È la fotografia di una terra dove convivono realtà diverse: le grandi cooperative e i marchi internazionali che guardano al mercato globale, aziende medie e ,più spesso ancora, piccole e piccolissime, di produttori vignaioli, vigorosamente individualisti, che sono votati all'espressione più pura e naturale possibile delle loro uve da vigne di montagna. Due mondi che dialogano con difficoltà ma finiscono poi per parlare la stessa lingua, quella della qualità e della ricerca della tipicità e dell’eleganza che queste vigne ai piedi delle Alpi riescono a imprimere ai vini del Trentino.
  • San Leonardo 2008 San Leonardo
  • Teroldego Rotaliano Vigilius 2012 De Vescovi Ulzbach
  • Trentino Müller Thurgau V. delle Forche 2013 La Vis/Valle di Cembra
  • Trento Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2004 Ferrari
  • Trento Brut Letrari Ris. 2009 Letrari
  • Trento Brut Methius Ris. 2008 F.lli Dorigati
  • Trento Domìni Nero 2009 Abate Nero
  • Trento Mach Riserva del Fondatore 2009 San Michele all'Adige
  • Trento Pas Dosé Balter Ris. 2009 Nicola Balter
  • Trento Rotari Flavio Ris. 2007 MezzaCorona

Abruzzo (15)
I vini d'Abruzzo? Sono la traduzione liquida del paesaggio abruzzese, che in pochi chilometri spazia dal verde Adriatico ai ghiacciai. E i Tre Bicchieri di quest’anno ne sono il riflesso fedele: una squadra di vini eterogenea per provenienza, ma simile per qualità. Anno dopo anno i vini abruzzesi diventano più buoni e interessanti e a noi non resta che registrare il fenomeno e certificarlo per quel che ci compete.

Più di 150 aziende private, oltre 600 campioni, aziende storiche, grandi cooperative che svolgono un’azione sociale sul territorio, cantine nuove e artigiane che lavorano nel solco di una tradizione importante e nobilmente contadina. E poi i vini: il Montepulciano d’Abruzzo è un rosso sempre più ritmico e tradizionale (anche se fatica a trovare una giusta collocazione sui mercati internazionali, per il prezzo spesso troppo basso e lo stile iperconcentrato), il Trebbiano torna a essere davvero d’Abruzzo, con vini eleganti, capaci di invecchiamenti strepitosi, spesso grazie alle fermentazioni spontanee che salvaguardano i delicati profumi varietali.

È proprio il Vigneto Capestrano ’12 di Valle Reale ad aggiudicarsi il premio di Migliore Bianco dell’Anno. Il Cerasuolo, nervoso e complesso, è il perfetto compagno a tavola. Il Pecorino dimostra di essere un grande vitigno. Una ricchezza che è traduzione liquida del paesaggio abruzzese, che in pochi chilometri spazia dal verde Adriatico all'alta montagna. E i Tre Bicchieri di quest’anno sono il riflesso fedele di questa temperie, una squadra di vini eterogenea per provenienza, ma simile per qualità.
  • Abruzzo Pecorino 2013 I Fauri
  • Abruzzo Pecorino Nativae 2013 Tenuta Ulisse
  • Amorino 2010 Castorani Montepulciano d'Abruzzo
  • Montepulciano d'Abruzzo Cocciapazza 2011 Torre dei Beati
  • Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Zanna Ris. 2010 Dino Illuminati
  • Montepulciano d'Abruzzo Malandrino 2012 Luigi Cataldi Madonna
  • Montepulciano d'Abruzzo Marina Cvetic 2011 Masciarelli
  • Montepulciano d'Abruzzo Prologo 2012 Nicoletta De Fermo
  • Montepulciano d'Abruzzo Rosso del Duca 2012 Villa Medoro
  • Montepulciano d'Abruzzo S. Clemente Ris. 2011 Ciccio Zaccagnini
  • Montepulciano d'Abruzzo Spelt Ris. 2010 La Valentina
  • Pecorino 2013 Tiberio
  • Trebbiano d'Abruzzo 2010 Valentini
  • Trebbiano d'Abruzzo C'Incanta 2011 Cantina Tollo
  • Trebbiano d'Abruzzo V. di Capestrano 2012 Valle Reale

Umbria (11)
L’Umbria cresce. Forse non per quantità, visto che la regione contribuisce alla produzione nazionale con meno di 1 milione di ettolitri di vino, ma con un percorso qualitativo costante con una rinnovata capacità di realizzare bottiglie originali. Tutti sono alle prese, chi più chi meno, con un’azione volta a smarcarsi dall’affollato mondo di vini troppo standardizzati. Del resto gli umori di critica, appassionati e mercato hanno oggi come parole d’ordine territorio, eleganza, originalità, identità. Ecco allora che la regione ha imboccato la via dei vitigni autoctoni, almeno nei casi in cui era possibile, di denominazioni classiche che sembravano passate di moda e di vini dal sapore più marcatamente locale. Ovvio che il caso Sagrantino sia in questo senso paradigmatico, numericamente e qualitativamente inarrivabile. Accanto a esso, però, altre varietà che parevano destinate all’oblio stanno dimostrando il loro valore. Per esempio riportando alla luce, dopo la sbornia rossista degli anni Novanta e dei primi Duemila, il volto bianco dell’Umbria. E allora ecco di nuovo i Grechetto, i Trebbiano (specie Spoletino), le Malvasia. Così come, sull’altra sponda, i Ciliegiolo, i Trasimeno Gamay, forse i Grero di domani. Un percorso in divenire che, insieme alla maturità delle aziende di più lungo corso e al dinamismo delle nuove, regalano un caleidoscopio stilistico sconosciuto che rende la mappa enologica regionale molto più sfaccettata e complessa.
  • Cervaro della Sala 2012 Castello della Sala
  • Colle Ozio Grechetto 2012 Leonardo Bussoletti
  • Montefalco Sagrantino 2010 Perticaia
  • Montefalco Sagrantino 2009 Antonelli - San Marco
  • Montefalco Sagrantino 2010 Romanelli
  • Montefalco Sagrantino 25 Anni 2010 Arnaldo Caprai
  • Montefalco Sagrantino Campo alla Cerqua 2010 Giampaolo Tabarrini
  • Montefalco Sagrantino Collenottolo 2010 Tenuta Bellafonte
  • Montefalco Sagrantino Della Cima 2010 Villa Mongalli
  • Orvieto Cl. Sup. Luigi e Giovanna Villa Monticelli 2011 Barberani
  • Torgiano Rosso V. Monticchio Ris. 2009 Lungarotti

Marche (17)

Nelle Marche i Tre Bicchieri 2015 raccontano di una ragione divisa in due, a nord il bianco, al sud quasi esclusivamente rosso. La realtà però è ben più complessa. A scorrere la lista dei Tre Bicchieri 2015 si ottiene un quadro estremamente polarizzato del panorama marchigiano. Nel Piceno si delineano diverse scuole di pensiero sul Pecorino: grinta salina e verticale o altre apprezzate tradizioni personali. Si nota un generale miglioramento per i rossi dove si punta sulla freschezza del frutto e sulla moderazione della concia aromatica del legno, pur senza rinunciare alla materica generosità delle uve montepulciano e sangiovese. Nel mondo del Verdicchio -Jesi e Matelica- si attinge al patrimonio d’una molteplicità d’interpretazioni. Sia che si persegua uno stile nervoso e salino o che si lasci prevalere l’intensità, la forza e la capacità a generare sapore, i premiati hanno nella finezza olfattiva e nell’eleganza gustativa il tratto che li lega tutti. Più controversa la prova di altri territori viticoli. Se il Pollenza continua a creare vini d’impeccabile taglio internazionale, il resto della provincia di Macerata fatica a guadagnare prestigio.
  • Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Crisio Ris. 2012 CasalFarneto
  • Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Il Cantico della Figura Ris. 2011 Andrea Felici
  • Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Villa Bucci Ris. 2012 Bucci
  • Il Pollenza 2011 Il Pollenza
  • Offida Pecorino Artemisia 2013 Tenuta Spinelli
  • Offida Rosso Barricadiero 2011 Aurora
  • Offida Rosso Grifola 2011 Poderi San Lazzaro
  • Piceno Morellone 2008 Le Caniette
  • Rosso Piceno Sup. Roggio del Filare 2011 Velenosi
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Capovolto 2013 La Marca di San Michele
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Il Priore 2012 Sparapani - Frati Bianchi
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Misco 2013 Tenuta di Tavignano
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Podium 2012 Gioacchino Garofoli
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Vecchie Vigne 2012 Umani Ronchi
  • Verdicchio di Matelica Collestefano 2013 Collestefano
  • Verdicchio di Matelica Jera Ris. 2010 Borgo Paglianetto
  • Verdicchio di Matelica Mirum Ris. 2012 La Monacesca

Emilia Romagna (12)
È il Lambrusco il protagonista della regione, con una rivoluzione silenziosa che porta in prima linea le cantine cooperative, oggi impegnate nella conquista di un mercato internazionale con una proposta di produzioni in bottiglia di grande qualità e carattere. Non è l’unica notizia dal mondo del Lambrusco, perché c’è da raccontare il successo del Sorbara, un vino che dieci anni fa sembrava destinato all’oblio e oggi è protagonista di un successo senza pari con una serie di vini pieni di carattere, taglienti e vibranti. Poi c'è un nuovo protagonista: un vitigno bianco, l’albana, originale per la capacità di produrre uve di grande acidità con bucce tanniche e fragili.

Il Sangiovese resta l’indiscusso cardine della Romagna e sempre di più si va affermando la capacità di produrre ottimi Superiore. Sono vini freschi, agili, netti nel frutto e convincenti anche sulla capacità di reggere il tempo. Due i terroirs che si sono identificati: le argille della prima quinta collinare e le marne della parte alta delle valli. Il Pignoletto è un altro caso di successo e si stanno identificando due grandi areali produttivi: la pianura tra Bologna e Modena, che produce vini frizzanti, semplici e popolari, e i colli sopra Bologna, che possono invece ambire a produzioni di qualità più alta. I Colli Piacentini, e questa è una buona notizia, hanno una nuova leva di piccoli produttori che presentano vini coraggiosi e interessanti, una sorta di nouvelle vague del territorio che abbiamo seguito con attenzione fin dai primissimi passi.
  • Lambrusco di Sorbara Radice 2013 Gianfranco Paltrinieri
  • Lambrusco di Sorbara Rimosso 2013 Cantina della Volta
  • Lambrusco di Sorbara Secco Omaggio a Gino Friedmann 2013 Cantina Sociale di Carpi e Sorbara
  • Lambrusco di Sorbara V. del Cristo 2013 Cavicchioli U. & Figli
  • Lambrusco di Sorbara Vecchia Modena Premium 2013 Chiarli 1860
  • Poggio Tura 2010 Vigne dei Boschi
  • Reggiano Lambrusco Concerto 2013 Ermete Medici & Figli
  • Sangiovese di Romagna I Probi di Papiano Ris. 2011 Villa Papiano
  • Sangiovese di Romagna Predappio di Predappio V. del Generale 2011 Fattoria Nicolucci
  • Sangiovese di Romagna San Vicinio Monte Sasso 2012 Braschi
  • Sangiovese di Romagna Sup. Pietramora Ris. 2011 Fattoria Zerbina
  • Sangiovese di Romagna V. 1922 Ris. 2011 Torre San Martino

Campania (20)
È facile, ma anche piacevole, perdersi per le tortuose vie del vino campano. Vuoi per la frammentazione di territori con culture produttive, esposizioni e formazioni geologiche diverse, i vulcani spenti come nel caso di Roccamonfina, il Vesuvio, le isole, i vigneti sempre più d’alta quota - fino a superare i 700 metri di quota a ridosso dei Monti Picentini - le vigne a strapiombo sul mare. Vuoi per i tanti vecchissimi appezzamenti a piede franco, per una varietà di linguaggi e interpretazioni stilistiche - anche e soprattutto all’interno di una stessa denominazione - francamente straordinaria. Se è difficile tracciare dei punti di contatto, non lo è invece imbattersi in vini senza filtri territoriali, diretti, con una capacità di evocare il luogo produttivo a volte quasi spiazzante. Grandi bianchi capaci di declinare un campionario di tratti minerali che si associano via via a toni fumè, ai respiri sulfurei, al ritmo salino e iodato per le versioni più vicine al mare. Una mineralità che trascina sapore e sensazioni mediterranee: l’identikit dei perfetti compagni di tavola. Un potenziale ancora inesplorato, come la loro diffusa capacità di sfidare il tempo. Poi ci sono i grandi classici, i garagisti, i bei rossi. La vivacità regionale è confermata dalle moltissime aziende al loro primo ingresso in Guida. E ben 6 all’esordio con i Tre Bicchieri, sui 20 regionali, provengono da una viticoltura biologica o biodinamica certificata.
  • Campi Flegrei Falanghina 2013 La Sibilla
  • Cilento Fiano Pietraincatenata 2012 Luigi Maffini
  • Costa d'Amalfi Bianco Puntacroce 2013 Raffaele Palma
  • Fiano di Avellino 2013 Colli di Lapio
  • Fiano di Avellino 2012 Rocca del Principe
  • Fiano di Avellino 2013 Pietracupa
  • Fiano di Avellino Béchar 2013 Antonio Caggiano
  • Fiano di Avellino Pietramara 2013 I Favati
  • Greco di Tufo Claudio Quarta 2012 Sanpaolo - Magistravini
  • Greco di Tufo V. Cicogna 2013 Benito Ferrara
  • Grecomusc' 2012 Contrade di Taurasi
  • Montevetrano 2012 Montevetrano
  • Pian di Stio 2013 San Salvatore
  • Sabbie di Sopra il Bosco 2012 Nanni Copè
  • Sannio Falanghina Fois 2013 Cautiero
  • Sannio Falanghina Janare 2013 La Guardiense
  • Sannio Falanghina Svelato 2013 Terre Stregate
  • Taburno Falanghina 2013 Fontanavecchia
  • Taurasi 2010 Urciuolo
  • Taurasi Ris. 2006 Perillo

Friuli Venezia Giulia (27)
È una regione di grandi bianchi e uno straordinario laboratorio che, negli anni, ha esplorato nuove strade ed elaborato tendenze poi raccolte in altri angoli d'Italia. E il risultato di quest'anno conferma la buona forma di cui gode il Friuli Venezia Giulia: 27 Tre Bicchieri (di cui 26 bianchi) con il Collio che la fa da padrone (con ben 14 Tre Bicchieri) e gli altri a seguire. Grandi cantine storiche e giovani e giovanissimi produttori che confermano la vocazione alla ricerca e allo studio delle potenzialità di queste colline. Ci sono Collio, Isonzo, Carso, Grave. Un inno ai bianchi che trovano qui una definizione stilistica impareggiabile, per esempio nei Pinot Bianchi premiati, provenienti da diversi terroirs. Impossibile non segnalare, infine, la buona prestazione degli orange wine che anche in assenza del caposcuola Gravner, trovano nel Friuli la culla della macerazione sulle bucce.
  • Carso Vitovska V. Collezione 2009 Zidarich
  • COF Ellegri 2013 Ronchi di Manzano
  • COF Pinot Grigio 2013 Torre Rosazza
  • COF Rosso Sacrisassi 2012 Le Due Terre
  • COF Sauvignon Zuc di Volpe 2013 Volpe Pasini
  • Collio 2013 Ronco Blanchis
  • Collio Bianco Broy 2013 Collavini
  • Collio Chardonnay Gmajne 2011 Primosic
  • Collio Friulano 2013 Schiopetto
  • Collio Friulano Manditocai 2012 Livon
  • Collio Malvasia 2013 Doro Princic
  • Collio Malvasia 2013 Ronco dei Tassi
  • Collio Pinot Bianco 2013 Franco Toros
  • Collio Pinot Bianco 2013 Castello di Spessa
  • Collio Pinot Bianco 2013 Picéch
  • Collio Sauvignon 2013 Tiare - Roberto Snidarcig
  • Collio Sauvignon Ronco delle Mele 2013 Venica & Venica
  • Friuli Grave Pinot Bianco 2013 Le Monde
  • Friuli Isonzo Friulano Dolée 2012 Vie di Romans
  • Friuli Isonzo Pinot Grigio Gris 2012 Lis Neris
  • Malvasia 2010 Damijan Podversic
  • Noans 2012 Tunella
  • Ograde 2012 Skerk
  • Rosazzo Bianco Terre Alte 2012 Livio Felluga
  • Severo Bianco 2012 Ronco Severo
  • Vintage Tunina 2012 Jermann
  • W.... Dreams.... 2012 Jermann

Veneto (36)
Amarone, Valpolicella Superiore e poi Custoza, Soave, Prosecco. Sono i tesori enologici del Veneto che quest'anno vede premiati vini di annate diverse, ben 10. Un palma res che è anche una sintesi di come sia cambiato il mondo del vino dal 2003. I Tre Bicchieri del Veneto premiano vini di 10 annate diverse. Dal 2003 a oggi tante cose sono cambiate, a partire dai gusti per approdare all'attenzione, alla sostenibilità e a un rinnovato interesse per i vitigni autoctoni e le tradizioni. Fino al desiderio di creare vini che restituissero una fotografia fedele dell'andamento climatico di ogni annata e dei profili caratteristici di ogni vitigno. Così, anche se l'Amarone continua a essere il vino più premiato, testimonia questa trasformazione con prodotti molto più eleganti e tesi che in passato. Mentre la Valpolicella Superiore trova espressioni più identitarie rispetto all’Amarone, con risultati sempre più incisivi e raffinati. Il Custoza è ormai uno dei grandi bianchi della regione, insieme al Soave, punto di raccordo tra la potenza e la tensione, mentre a Valdobbiadene sono sempre di più le aziende che sanno esaltare la delicata ed effervescente aromaticità del Prosecco. A questi si unisce una ricca batteria di piccoli gioielli regionali. In Veneto anche il premio per il miglior Rapporto Qualità Prezzo dell’anno.
  •  Amarone della Valpolicella 2010 Corte Sant'Alda
  •  Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli 2010 Tenuta Sant'Antonio
  •  Amarone della Valpolicella Cl. 2010 Allegrini
  •  Amarone della Valpolicella Cl. 2010 Brigaldara
  •  Amarone della Valpolicella Cl. Caloetto 2006 Le Ragose
  •  Amarone della Valpolicella Cl. Casa dei Bepi 2009 Viviani
  •  Amarone della Valpolicella Cl. Costasera Ris. 2009 Masi
  •  Amarone della Valpolicella Cl. La Mattonara Ris. 2003 Zymè
  •  Amarone della Valpolicella Cl. S. Rocco Domini Veneti 2008 Cantina Valpolicella Negrar
  •  Amarone della Valpolicella Cl. Vign. Monte Ca' Bianca 2009 Lorenzo Begali
  •  Bardolino Cl. Brol Grande 2012 Le Fraghe
  •  Brut Grave di Stecca 2011 Nino Franco
  •  Cartizze V. La Rivetta Villa Sandi
  •  Colli Euganei Cabernet Borgo delle Casette Ris. 2010 Il Filò delle Vigne
  •  Colli Euganei Rosso Gemola 2008 Vignalta
  •  Colli Euganei Rosso Serro 2011 Il Mottolo
  •  Cristina V. T. 2011 Roeno
  •  Custoza Mael 2013 Corte Gardoni
  •  Custoza Sup. Amedeo 2012 Cavalchina
  •  Custoza Sup. Ca' del Magro 2012 Monte del Frà
  •  Lugana Molceo Ris. 2012 Ottella
  •  Montello e Colli Asolani Il Rosso dell'Abazia 2011 Serafini & Vidotto
  •  Recioto della Valpolicella Cl. Uva Passa 2011 Villa Bellini
  •  Soave Cl. Campo Vulcano 2013 I Campi
  •  Soave Cl. La Rocca 2012 Leonildo Pieropan
  •  Soave Cl. Monte Carbonare 2012 Suavia
  •  Soave Cl. Monte Fiorentine 2013 Ca' Rugate
  •  Soave Sup. Il Casale 2013 Agostino Vicentini
  •  Valdobbiadene Brut Particella 68 2013 Sorelle Bronca
  •  Valdobbiadene Brut Rive di Col San Martino Cuvée del Fondatore Graziano Merotto 2013 Merotto
  •  Valdobbiadene Brut Vecchie Viti 2013 Ruggeri & C.
  •  Valdobbiadene Rive di Farra di Soligo Brut Col Credas 2013 Adami
  •  Valpolicella Cl. Sup. Camporenzo 2011 Monte dall'Ora
  •  Valpolicella Sup. 2012 Musella
  •  Valpolicella Sup. 2010 Marion
  •  Valpolicella Sup. 2011 Roccolo Grassi

Toscana (72)
Medaglia d’argento per la Toscana con 72 premiati distribuiti tra i molti territori e le conseguenti denominazioni. Grande performance del Chianti Classico, con 24 Tre Bicchieri, tra vini a denominazione e Supertuscan con alcuni 2010, annata da incorniciare, ancora in circolazione. 11 premi in tutto a Montalcino, meno dello scorso anno, a causa di un’annata, la 2009, non brillantissima. Bolgheri presenta vini da un’annata, la 2011, in linea con le caratteristiche della zona, soprattutto per varietà coltivate: millesimo caldo ma senza esagerare, ha dato vini maturi (ma non stra), avvolgenti ed efficaci. La Maremma dimostra di non essere sonnecchiosa, soprattutto nell’area del Morellino dove è diffuso uno stile più elegante e di facile beva, rispetto a quello superconcentrato di pochi anni fa. Il Nobile conferma il suo status di territorio vocato a un Sangiovese più strutturato e tannico, con 5 premi ad aziende ormai consolidate. A completare il caleidoscopio molti i Tre Bicchieri distribuiti in territori meno famosi ma non per questo meno significativi. Due premi speciali: il Dolce dell’Anno (andato al Vin Santo di Carmignano Riserva 2007 - Tenuta di Capezzana) e la Cantina dell’Anno (Tenuta Sette Ponti di Antonio Moretti).
  • Cortona Syrah 2011 Stefano Amerighi
  • Bolgheri Sup. 2011 Tenuta Argentiera
  • Chianti Cl. 2012 Badia a Coltibuono
  • Chianti Cl. 2012 Bandini - Villa Pomona
  • Brunello di Montalcino 2009 Baricci
  • Chianti Cl. Colledilà Gran Sel. 2011 Barone Ricasoli
  • Nobile di Montepulciano 2011 Podere Le Berne
  • Brunello di Montalcino 2009 Biondi Santi - Tenuta Il Greppo
  • Rossole 2012 Borgo Salcetino
  • Nobile di Montepulciano Nocio dei Boscarelli 2010 Poderi Boscarelli
  • Chianti Cl. Ris. 2011 Brancaia
  • Vin Santo di Carmignano Ris. 2007 Tenuta di Capezzana
  • Brunello di Montalcino Ris. 2008 Caprili
  • Fontalpino Do ut des 2011 Fattoria Carpineta
  • Brunello di Montalcino 2009 Casanova di Neri
  • I Sodi di S. Niccolò 2010 Castellare di Castellina
  • Chianti Cl. Il Solatio Gran Sel. 2010 Castello d’Albola
  • Lupicaia 2010 Castello del Terriccio
  • Chianti Cl. Ama 2011 Castello di Ama
  • Siepi 2011 Castello di Fonterutoli
  • Chianti Cl. V. Casi Ris. 2011 Castello di Meleto
  • Chianti Cl. Ris. 2011 Castello di Monsanto
  • Chianti Cl. Castello di Radda Ris. 2011 Castello di Radda
  • Chianti Cl. Vigna La Prima Gran Sel. 2010 Castello di Vicchiomaggio
  • Il Brecciolino 2011 Castelvecchio
  • Coevo 2011 Famiglia Cecchi
  • Brunello di Montalcino 2009 La Cerbaiola
  • Montecucco Sangiovese Lombrone Ris. 2010 Colle Massari
  • Poggio ai Chiari 2007 Colle Santa Mustiola
  • Vernaccia di S. Gimignano Albereta Ris. 2011 Il Colombaio di Santa Chiara
  • Cortona Syrah Il Castagno 2011 Fabrizio Dionisio
  • Brunello di Montalcino 2009 Donna Olga
  • Bolgheri Rosso Sup. Millepassi 2011 Donna Olimpia 1898
  • MCDLXV 1465 2010 Podere Fortuna
  • Chianti Rufina V. V. Ris. 2011 Marchesi de’ Frescobaldi
  • Bolgheri Sup. L’Alberello 2011 Podere Grattamacco
  • Chianti Cl. Vign. di Campolungo Gran Sel. 2010 Lamole di Lamole
  • Brunello di Montalcino V. Manapetra 2009 La Lecciaia
  • Chianti Cl. Ris. Gran Sel. 2010 Tenuta di Lilliano
  • Paleo Rosso 2011 Le Macchiole
  • Brunello di Montalcino V. Loreto 2009 Mastrojanni
  • Vernaccia di S. Gimignano Tradizionale 2012 Montenidoli
  • Chianti Cl. Baron’Ugo Ris. 2010 Monteraponi
  • Le Pergole Torte 2011 Montevertine
  • Poggio alle Nane 2011 Tenuta Le Mortelle
  • Chianti Cl. Ris. 2011 Fattoria Nittardi
  • Orma 2011 Podere Orma
  • Masseto 2011 Tenuta dell’Ornellaia
  • Petra Rosso 2011 Petra
  • Galatrona 2011 Fattoria Petrolo
  • Carmignano Ris. 2011 Piaggia
  • Brunello di Montalcino 2009 Pietroso
  • Bolgheri Sup. Sondraia 2011 Poggio al Tesoro
  • Brunello di Montalcino Altero 2009 Poggio Antico
  • Poggiassai 2011 Poggio Bonelli
  • Morellino di Scansano 2012 Poggio Trevvalle
  • Nobile di Montepulciano Asinone 2011 Poliziano
  • La Querce 2011 Le Querce
  • Rocca di Frassinello 2012 Rocca di Frassinello
  • Baffo Nero 2012 Rocca di Frassinello
  • Morellino di Scansano Calestaia Ris. 2010 Roccapesta
  • Nobile di Montepulciano Salco 2010 Salcheto
  • Chianti Cl. Il Grigio da San Felice Gran Sel. 2010 San Felice
  • Bolgheri Sassicaia 2011 Tenuta San Guido
  • Bolgheri Rosso Sup. 2011 Podere Sapaio
  • Oreno 2011 Tenuta Sette Ponti
  • Rosso di Montalcino 2010 Stella di Campalto - Podere San Giuseppe
  • Nobile di Montepulciano 2011 Tenute del Cerro
  • Morellino di Scansano Madrechiesa Ris. 2011 Terenzi
  • Picconero 2010 Tolaini
  • Chianti Cl. 2011 Val delle Corti
  • Colline Lucchesi Tenuta di Valgiano 2011 Tenuta di Valgiano

Piemonte (79)
Che il Piemonte riesca a esprimere un livello qualitativo assoluto anche sul versante dei bianchi non è una novità, e i tre autoctoni, Timorasso, Gavi (da uve cortese) ed Erbaluce si stanno ritagliando uno spazio meritato e preciso nell’articolato panorama nazionale, grazie a interpretazioni agili, vibranti, fresche e complesse allo stesso tempo. Poi ci sono i rossi, i grandi rossi piemontesi. Ottima la prestazione delle principali denominazioni dedicate al vitigno barbera, il Dolcetto che mantiene alto il vessillo dell’eccellenza con esempi molto varietali e originali. E poi c’è il nebbiolo, in tutte le sue accezioni e denominazioni: il Nord Piemonte, terra storica di vini profondi e longevi, vanta un compatto e variegato numero di premi, diversi e complementari tra loro e in grado di far comprendere l’essenza della viticoltura di questo angolo d’Italia; il Roero, dove i terreni sabbiosi regalano sfumature più tratteggiate e rarefatte. Arriviamo a destra del Tanaro, dove si trovano il Barbaresco e il Barolo che disegnano una mappa sensoriale ideale di un territorio unico e irripetibile. I molti premi per queste due super denominazioni rendono impossibile tracciare classifiche di merito assoluto, in quanto i premiati con i Tre Bicchieri rispondono a stili e terroir simili ma non sovrapponibili, diversi e non facilmente paragonabili. In sintesi, dunque, meravigliosi tratti distintivi che aggiungono a una regione cosi particolarmente dotata un’unicità che la pone tra le aree enologiche più interessanti del pianeta. Rosso dell’Anno, quindi l’eccellenza dell’eccellenza, assegnato al Barolo Villero Riserva 2007 di Vietti. Un vino e un’azienda che rappresentano, in Italia e in tanti paesi del mondo, un punto di riferimento di qualità e prestigio per il made in Italy enologico.
  • Alta Langa Brut Zero Sboccatura Tardiva Cantina Maestra 2008 Enrico Serafino
  • Barbaresco Crichët Pajé 2005 I Paglieri - Roagna
  • Barbaresco Currà 2010 Sottimano
  • Barbaresco Gallina 2011 La Spinetta
  • Barbaresco Ovello Ris. 2009 Produttori del Barbaresco
  • Barbaresco Ovello V. Loreto 2011 Albino Rocca
  • Barbaresco Pora 2010 Ca’ del Baio
  • Barbaresco Rabajà 2011 Bruno Rocca
  • Barbaresco Rabajà 2011 Giuseppe Cortese
  • Barbaresco Rombone 2010 Florenzo Nada
  • Barbaresco S. Stunet 2011 Piero Busso
  • Barbaresco Serraboella 2010 F.lli Cigliuti
  • Barbera d’Alba Bric du Luv 2012 Ca’ Viola
  • Barbera d’Alba Vittoria 2011 Gianfranco Alessandria
  • Barbera d’Asti Bricco dell’Uccellone 2012 Braida
  • Barbera d’Asti Pomorosso 2011 Coppo
  • Barbera d’Asti Sup. Nizza 2011 Tenuta Olim Bauda
  • Barbera d’Asti Sup. Nizza Acsé 2011 Scrimaglio
  • Barbera d’Asti Sup. Nizza Le Nicchie 2011 La Gironda
  • Barbera d’Asti Sup. Nizza V. Dell’Angelo 2011 Cascina La Barbatella
  • Barbera d’Asti Sup. V. La Mandorla 2012 Luigi Spertino
  • Barbera del M.to Sup. Barabba 2010 Iuli
  • Barbera del M.to Sup. Bricco Battista 2011 Giulio Accornero e Figli
  • Barolo 2010 Bartolo Mascarello
  • Barolo 2010 Cascina Fontana
  • Barolo Arborina 2010 Mauro Veglio
  • Barolo Brea V. Ca’ Mia 2010 Brovia
  • Barolo Bricco delle Viole 2010 G. D. Vajra
  • Barolo Bricco Manzoni 2010 Silvio Grasso
  • Barolo Bricco Pernice 2009 Elvio Cogno
  • Barolo Broglio Ris. 2008 Schiavenza
  • Barolo Brunate 2010 Damilano
  • Barolo Bussia Romirasco 2010 Aldo Conterno
  • Barolo Bussia V. Mondoca Ris. 2008 Poderi e Cantine Oddero
  • Barolo Cannubi 2010 Marchesi di Barolo
  • Barolo Cannubi 2010 E. Pira & Figli - Chiara Boschis
  • Barolo Cannubi 2010 Poderi Luigi Einaudi
  • Barolo Cannubi Boschis 2010 Luciano Sandrone
  • Barolo Cerequio 2010 Michele Chiarlo
  • Barolo Francia 2010 Giacomo Conterno
  • Barolo Ginestra 2010 Paolo Conterno
  • Barolo Gramolere 2010 F.lli Alessandria
  • Barolo Lazzarito Ris. 2008 Ettore Germano
  • Barolo Le Rocche del Falletto Ris. 2008 Bruno Giacosa
  • Barolo Monprivato 2009 Giuseppe Mascarello e Figlio
  • Barolo Monvigliero 2009 Bel Colle
  • Barolo Monvigliero 2010 G. B. Burlotto
  • Barolo Ornato 2010 Pio Cesare
  • Barolo Resa 56 2010 Brandini
  • Barolo Rocche dell’Annunziata 2010 Renato Corino
  • Barolo Rocche dell’Annunziata Ris. 2008 Paolo Scavino
  • Barolo Serra 2010 Giovanni Rosso
  • Barolo V. Rionda Ris. 2008 Massolino
  • Barolo Villero Ris. 2007 Vietti
  • Boca 2010 Le Piane
  • Bramaterra 2010 Odilio Antoniotti
  • Nebbiolo d’Alba Cumot 2011 Bricco Maiolica
  • Carema Et. Nera 2009 Ferrando
  • Colli Tortonesi Barbera Elisa 2011 La Colombera
  • Colli Tortonesi Timorasso Fausto 2012 Vigne Marina Coppi
  • Colli Tortonesi Timorasso Martin 2012 Franco M. Martinetti
  • Colli Tortonesi Timorasso Pitasso 2012 Claudio Mariotto
  • Costa del Vento 2012 Vigneti Massa
  • Dogliani Papà Celso 2013 Abbona
  • Dogliani Sup. San Bernardo 2011 Anna Maria Abbona
  • Dolcetto di Ovada Sup. Du Riva 2011 Luigi Tacchino
  • Erbaluce di Caluso La Rustìa 2013 Orsolani
  • Erbaluce di Caluso Le Chiusure 2013 Favaro
  • Fantino Barolo Sorì Ginestra 2010 Conterno
  • Gattinara Osso S. Grato 2010 Antoniolo
  • Gavi del Comune di Gavi Monterotondo 2012 Villa Sparina
  • Gavi del Comune di Gavi Bruno Broglia 2012 Vitivinicola Broglia
  • Ghemme 2010 Torraccia del Piantavigna
  • Langhe Larigi 2012 Elio Altare
  • Langhe Nebbiolo Sorì Tildin 2011 Gaja
  • Roero Gepin 2010 Stefanino Costa
  • Roero Giovanni Almondo Ris. 2011 Giovanni Almondo
  • Roero Mombeltramo Ris. 2010 Malvirà
  • Roero Printi Ris. 2010 Monchiero Carbone

Premi Speciali

I MIGLIORI VINI DELL’ANNO
  • Rosso dell'anno: Barolo Villero Ris. ’07 - Vietti
  • Bianco dell'anno: Trebbiano d’Abruzzo V. Di Capestrano ’12 - Valle Reale
  • Bollicine dell'anno: Brut Cl. Nature - Monsupello
  • Dolce dell'anno: Vin Santo di Carmignano Ris. ’07 - Tenuta di Capezzana
CANTINA DELL’ANNO
Tenuta Sette Ponti

MIGLIOR RAPPORTO QUALITA’/PREZZO

Custoza Sup. Ca’ del Magro ’12 – Monte del Frà

VITICOLTORE DELL’ANNO

Giuseppe Gabbas

CANTINA EMERGENTE

Tiare - Roberto Snidarcig

PREMIO PER LA VITIVINICOLTURA SOSTENIBILE

Barone Pizzini

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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22/05/2015 15:55:19
1) Richiesta informazioni per iscrizione dei vini alle degustazioni di Gambero Rosso
Salve vorrei informazioni per potervi inviare i vini al fine di farli pubblicare sulla guida i " Vini d'Italia". Mi potreste comunicare quale è la procedura e quali sono i termini ?
antonio Pepe

Società Agricola Bellaria srl


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