Un nome che è sinonimo di storia e tradizione, come l’antica città pre-romana da cui trae origine, emporio transmarino dell'Italia centrale e punto di confluenza di culture diverse. Sede del tempio dedicato alla divinità Mater Matuta. Un tributo al territorio e a Casale del Giglio, i cui terreni, in parte, lambiscono i resti dell’antica città. Satrico, è un vino dalle caratteristiche agrumate e minerali che lo rendono intenso, leggermente aromatico e persistente.
Ottimo da gustare, è composto al 40% da uve Chardonnay, al 40% da uve Sauvignon e al 20% da uve Trebbiano Giallo, che vengono raccolte ad iniziale stato di maturazione, così da mantenere inalterati freschezza ed aromi. Di colore giallo paglierino, molto luminoso, al naso è di notevole intensità e persistenza; al gusto è secco, elegante e con buona rispondenza gusto-olfattiva, sapido, lungo nella chiusura.
Sono diversi i riconoscimenti che questo vino ha ricevuto nel corso degli anni. Nel 2014 sono stati assegnati i seguenti premi: Wine Spectator, 21° Concorso enologico internazionale Vinitaly 2014, Tasted Journal - Del Monego & Larsson, Berliner Wein Trophy International, Wine Contest Bucharest. Merito dell’enologo Paolo Tiefenthaler (nella foto), trentino doc, con il quale Casale del Giglio collabora sin dal 1988.
L’azienda è stata fondata da Dino Santarelli nel 1967, in località Le Ferriere (Lt). In questo territorio, anno dopo anno, la Famiglia Santarelli ha investito considerevoli risorse in un progetto di ricerca e sperimentazione vitivinicolo creando una realtà all'avanguardia nel panorama laziale.
Proprio quest’anno la Famiglia Santarelli festeggia il Centenario (1914-2014) della fondazione della “Ditta Berardino Santarelli & Figli”, costituita il 5 marzo 1914 in Amatrice, quando il Capostipite, mercante di vino, si accingeva a raggiungere la città di Roma dove, dopo pochi anni, aprì il primo “Vini & Olii” nella nota Piazza Capranica 99, vicino al Pantheon.
Quattro noti chef stellati hanno voluto firmare una loro ricetta esclusiva che ben si sposa con il Satrico.
I piatti stellati
Polpo scordato nel tegame con finta maionese di lamponi
Chef Angelo Troiani, 1 stella Michelin, Patron del Ristorante “Il Convivio di Troiani” di Roma.
Riso “Ecori” con gamberi rossi, limoni, canditi e timo
Chef Michelino Gioia, 1 stella Michelin, ristorante “La Posta Vecchia” di Ladispoli (Rm).
Carpa in crosta di semi di papavero e rape rosse con crescione di sorgente
Chef Sandro e Maurizio Serva, 2 stelle Michelin, Patron del Ristorante “La Trota” - Rivodutri (Ri)
Vermicelli di grano duro con crudo e cotto di gamberi viola e dragoncello
Chef Francesco Sposito, 1 stella Michelin, Patron della Taverna Estia - Brusciano (Na).