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Riso, Martina difende l'intero settore Al lavoro per nuove norme di sicurezza

Il ministero delle Politiche agricole sta lavorando con il ministero dello Sviluppo economico per predisporre un documento tecnico sull’impatto delle importazioni di riso dall'estero, da presentare alla Commissione Ue. Coldiretti è pronta a sostenere alleanze con le associazioni agricole dei Paesi Ue

15 luglio 2014 | 16:41
Riso, Martina difende l'intero settore 
Al lavoro per nuove norme di sicurezza
Riso, Martina difende l'intero settore 
Al lavoro per nuove norme di sicurezza

Riso, Martina difende l'intero settore Al lavoro per nuove norme di sicurezza

Il ministero delle Politiche agricole sta lavorando con il ministero dello Sviluppo economico per predisporre un documento tecnico sull’impatto delle importazioni di riso dall'estero, da presentare alla Commissione Ue. Coldiretti è pronta a sostenere alleanze con le associazioni agricole dei Paesi Ue

15 luglio 2014 | 16:41
 

Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha ricevuto una delegazione della Coldiretti guidata dal presidente, Roberto Moncalvo. Al centro del colloquio, che si è svolto presso il Salone dell’Agricoltura del Mipaaf, è stata posta la questione relativa alle importazioni di riso da Paesi extra Ue, come la Cambogia o il Myanmar. Martina ha assicurato il proprio impegno nella difesa e nella tutela della produzione risicola italiana e ha ricordato come il nostro Paese sia stato promotore nei mesi scorsi, a livello comunitario, di un documento con cui veniva sollevata tale problematica, che coinvolge anche altri Stati membri.

Roberto Moncalvo e Maurizio Martina
Nella foto, da sinistra: Roberto Moncalvo e Maurizio Martina

Attualmente, ha aggiunto il Ministro, l’Italia è impegnata in un’iniziativa a Bruxelles, con altri Paesi europei, per l’attivazione della clausola di salvaguardia contro le importazioni a dazio zero. Gli uffici del Mipaaf, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico, a tal proposito stanno lavorando per predisporre un documento tecnico sull’impatto di tali importazioni che sarà pronto entro la fine della prossima settimana e che poi sarà presentato alla Commissione europea.

Martina ha, infine, ribadito la piena disponibilità a lavorare con l’intera filiera per nuove norme sul mercato interno, per la tracciabilità e l'etichettatura. «La giusta battaglia per sostenere la produzione italiana di riso - afferma Roberto Moncalvo - si sposta ora nell’Unione Europea dopo che il Ministro Maurizio Martina ha dimostrato di condividere pienamente le richieste che abbiamo presentato».

«Con un click - continua Moncalvo - sono stati cancellati dall’Unione Europea i dazi per le importazioni di riso mentre l’Unione europea impiega mesi per prendere coscienza delle disastrose conseguenze che questa scelta ha causato per il lavoro e il reddito degli agricoltori e per i rischi per la salite dei cittadini. Apprezzo l’impegno per dare una accelerazione delle procedure per la clausola di salvaguardia nell’ambito della presidenza del semestre italiano annunciato dal Ministro Martina».

«Da parte nostra - ha sottolineato Moncalvo - siamo pronti a sostenere alleanze con le associazione degli agricoli dei Paesi Europei produttori di riso come Grecia, Francia, Bulgaria e Spagna per supportare le iniziative delle istituzioni. Dobbiamo lavorare a livello comunitario per l’applicazione della clausola di salvaguarda nei confronti delle importazioni incontrollate ma a livello nazionale occorre introdurre l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza, dare pubblicità ai nomi delle industrie che utilizzano riso straniero ma anche l’istituzione di una unica borsa merci e la rivisitazione dell’attività dell’Ente Nazionale Risi».

Dall’inizio della crisi ha chiuso quasi una azienda di riso su cinque e la situazione sta precipitando nel 2014 con la perdita di posti di lavoro e pericoli per la sicurezza alimentare dei consumatori a causa dell’invasione di riso proveniente dall’Asia, secondo le analisi della Coldiretti.

Le importazioni agevolate a dazio zero dalla Cambogia e dalla Birmania hanno fatto segnare un aumento del 754% nei primi tre mesi del 2014 rispetto allo scorso anno e a rischio c’è anche la salute dei consumatori con il sistema di allerta rapido Europeo (Rasff) che ha effettuato quasi una notifica a settimana per riso e prodotti derivati di provenienza asiatica per la presenza di pesticidi non autorizzati e assenza di certificazioni sanitarie, nel primo semestre dell’anno.

L'accordo “Everything But Arms” (Tutto tranne le armi) che ha portato all’azzeramento dei dazi ha favorito l’insediamento di multinazionali in Paesi meno avanzati dove hanno fatto incetta di terreni e si coltiva riso senza adeguate tutele del lavoro e con l’utilizzo di prodotti chimici vietati da decenni nelle campagne italiane ed europee.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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