Si è tenuto nel castello Aragonese di Otranto (Le) il convegno internazionale “I mercati del Rosato: identità, gradimento e prospettive”, in occasione della premiazione del Concorso enologico nazionale dei vini Rosati promosso dalla Regione Puglia.
Il presidente dell’Accademia italiana della vite e del vino, Antonio Calò, ha confermato la conquista, per il vino Rosato, di significative quote di mercato nei confronti degli altri vini.

Secondo Fabrizio Nardoni, assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, «nel settore dei Rosati ci sono margini di crescita e di sviluppo concreti; sia il Concorso che le politiche di sostegno al marketing, alla promozione e alla internazionalizzazione delle cantine pugliesi messe in atto dalla nostra amministrazione, provano a dare forza a un indirizzo di mercato di grande successo per i produttori».
Federico Castellucci, già direttore generale Oiv, ha esaminato il mercato, in crescita, dei vini rosati, specificando che «il principale paese produttore è la Francia, seguita da Italia, Stati Uniti, Spagna e Germania. La Francia è anche il principale paese consumatore seguita da Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna e Italia, solo quinta, nonostante sia il secondo paese produttore».
Sono seguite relazioni di esperti internazionali, come Gilles Masson, direttore del Centro di ricerca e sperimentazione sul vino Rosé dell’Istituto francese della vigna e del vino, e Rudolf Nickening, segretario generale dell’Associazione viticoltori tedeschi. Infine Sandro Sartor, amministratore delegato di Ruffino Srl, ha ripercorso i 50 anni del Rosatello Ruffino - il rosé italiano in auge negli anni ‘60 e rilanciato nel 2013 - oltre che l'evoluzione del vino rosato in Italia.
«Il quinto posto italiano nella classifica dei consumi - ha concluso il senatore Dario Stefàno, ideatore del concorso - conferma che quello del Rosato è un mercato in espansione; la qualità, l’autoctonia e il legame con i luoghi di produzione sono un mix formidabile in grado di regalarci etichette uniche al mondo».