Spero che nessuno mi accuserà di essere di parte se racconterò con un poco di enfasi l'evento nato dal genio di Alberto Lupini, che ha avuto luogo durante la lunga giornata di festa che si è svolta il primo marzo a Firenze, per le premiazioni del Sondaggio di Italia a Tavola sul
Personaggio dell'anno 2013; ma sfido chiunque abbia vissuto questo bellissimo momento a non esserne rimasto profondamente colpito.
Nella foto, da sinistra: Aldo Cursano, Daniele Zennaro, Rosanna Marziale, Andea Berton, Filippo La Mantia, Annamaria Tossani, Alberto Lupini, Marco Stabile e Giancarlo MorelliIo stessa quando ero venuta a conoscenza di come si sarebbe svolto questo
nuovissimo format, non ne avevo compreso appieno le potenzialità. Lo spettacolo che si è presentato alla vista di quanti hanno potuto accedere al salone del
Grand Hotel Baglioni di Firenze è stato, a mio parere, paragonabile all'atmosfera che si respirava all'interno delle grandi factory creative degli anni '60 e '70, quando si credeva che il valore della creatività e della manualità umane, potessero fare la rivoluzione.
Lo stesso coinvolgimento dei presenti che non erano un pubblico qualsiasi, ma un grande parterre di addetti e appassionati, con un'attenzione e una preparazione tangenti e comuni fra di loro, lo stesso piacere dell'incontro fra conoscenti, amici e colleghi, la stessa gioia, emozione ed orgoglio nell'essere consapevoli di vivere un momento unico di novità e scoperta.
Sei grandi cuochi italiani si sono messi a disposizione, con grande simpatia e generosità, per fare gareggiare i giovani stilisti sulla base di una loro creazione culinaria in esclusiva. Ogni studente del
corso di Moda dello IED di Firenze ha tratto ispirazione dagli ingredienti, dai colori e dal mood del piatto, per creare un capo d'abbigliamento.
Uno scenario di grande impatto; sei postazioni di cucina separate, ognuna con il "suo" manichino vestito per l'occasione, affiancato da una cassettina in legno della frutta, utilizzata per contenere gli "ingredienti" dell'abito: tessuti, gomitoli, elementi decòr; ovunque "stelle" della gastronomia che brillavano, dietro i fornelli ma anche fra gli intervenuti e fra i giurati.
Ha ricevuto più consensi l'abito "Sapore di mare" dei ragazzi di
Manusa Refashion Factory abbinato al "Baccalà mantecato nel tacos" proposto da
Daniele Zennaro (
nella foto qui sotto). «Voglio che il baccalà mantecato - mi ha raccontato Daniele - sia il piatto simbolo del Vecio Fritolin, perché lo prepariamo con una tale cura e scegliendo il baccalà in maniera maniacale, che non ho paura di essere smentito se dico che è il migliore di Venezia. Il tacos invece regala un tocco etnico ed internazionale a questo piatto della tradizione». Il Vecio Fritolin è un locale storico della città lagunare, del quale è patron Irina Freguia.
Anche da tutti gli altri meravigliosi partecipanti alla gara ho raccolto una chiosa sulle creazioni in gara.
Giancarlo Morelli (
nella foto qui sotto) ha presentato un Tuorlo d'uovo confit tiepido affumicato, insalatina di quinoa, amaranto e riso soffiato, tartare di slameri e le sue uova. A questo è sttao abbinato l’abito “Rossissimo”. «La filosofia di questo piatto è quella di un percorso che parte dalla natura - dichiara Morelli - prima è arrivato l'uovo e in seguito i cereali, con l'acqua come elemento fondamentale per la sopravvivenza di tutti gli ingredienti, ho voluto anche creare un gioco di consistenze con la croccantezza dei cereali che ricorda il fruscìo degli abiti in movimento».
Marco Stabile (
nella foto qui sotto) ha cucinato invece la Bruschetta di Grana Padano Dop, cavolo nero e olio toscano Igp, e l’abito che ha affiancato il piatto è stato “Dettagli filangè”. «È una ricetta nata un po' di tempo fa che ho sviluppato in questa occasione con la sfida dell'abbinamento dei fagioli con con il grana che di solito in Toscana non si fa».
Maritata con Grana Padano Dop all'olio del Consorzio Toscano Igp, la creazione di
Rosanna Marziale (
nella foto qui sotto), in abbinamento all’abito “Tip tap bolero”. «Nella nostra tradizione la maritata si è sempre fatta ma con alcuni grassi animali quali la salsicca dai quali ho voluto alleggerirla, ho poi calibrato con il grana».
Andrea Berton (
nella foto qui sotto) ha proposto la Manioca croccante con baccalà guacamole e paprika affumicata, e l’abito che di fianco al piatto era “Leggerezza”. «Ho messo insieme questi ingredienti durante i miei viaggi, la costruzione di questo piatto trae quindi genesi dal viaggio».
Filippo La Mantia (
nella foto qui sotto) ha invece proposto agli ospiti dello show cooking la Zuppetta di cous-cous con la bottarga di tonno, lime e centrifugato di sedano; “Trancio di camicia” è l’abito nato ispirandosi al piatto. «Questo piatto mi racconta perché è un mix di Sicilia e Asia, i miei due posti di appartenenza».
Foto servizio e gallery: Riccardo Melillo e Giulio Ziletti