Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il decreto legge, cosiddetto “Terra dei fuochi”, che prevede una serie di misure per contrastare i gravissimi danni causati al territorio, a partire da un inasprimento delle sanzioni. Un atto importante per fronteggiare il fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti che inquinano i terreni e recepisce molte istanze del mondo agricolo per la tutela delle campagne, dell'ambiente e dei consumatori.
Incisivo il coordinamento delle attività, sia procedurali, tra Procura della Repubblica e ministero dell’Ambiente, che di ricerca scientifica, con il coinvolgimento degli enti competenti.
Resta, tuttavia, necessario spostare l’attenzione su tutto il territorio anche con destinazione diversa da quella agricola, perché l’inquinamento delle acque e dell’atmosfera non può rimanere confinato al solo perimetro delle aree coltivate: probabilmente occorre mettere sotto controllo proprio la serie degli effetti provocati dall’inquinamento di aree extra agricole come cave e altre aree abbandonate.
Si tratta d’altra parte, di mettere a punto un programma finanziario per gli interventi che possa fare riferimento anche ai fondi che raccolgono i proventi dei beni confiscati alle mafie.
Nel frattempo il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo (nella foto) ha commentato il provvedimento: «Questo decreto è un punto di inizio per una nuova Campania. Un Campania dove la legalità è un valore applicato quotidianamente. Era un atto doveroso per i miei concittadini e per tutti quegli agricoltori onesti che sono schiacciati tra la camorra e un danno di immagine spropositato. In tempi rapidi effettueremo il monitoraggio, l’indagine e la perimetrazione delle aree contaminate della Terra dei fuochi. In seguito la stessa operazione sarà portata a termine nel resto delle zone agricole della Regione Campania. Controlleremo campo per campo, perché lo Stato c’è».
«L’obiettivo - precisa il Ministro - è quello di arrivare a definire con esattezza quali sono le terre inquinate e quali no. A conclusione dell’indagine provvederemo con decreto all’individuazione delle aree food e no food, mettendo così termine a odiose speculazioni alle quali stiamo assistendo, ma soprattutto garantendo la salute di chi vive e opera in quelle terre. Sarà una grande operazione verità, necessaria dopo tutto quello che si è scoperto. Con il decreto di oggi introduciamo nel nostro ordinamento anche il reato di combustione illecita di rifiuti, perché dobbiamo fermare i roghi che ogni giorno gettano veleni nell’aria di quella zona. Da oggi chi brucia andrà in carcere e non pagherà solo una semplice sanzione».
«Ringrazio il Ministro Orlando - ha detto De Girolamo - per la sua collaborazione e per la dedizione che ha messo nel cercare una soluzione condivisa per questa terra martoriata. Allo stesso tempo voglio ringraziare il vicepremier Alfano e il Ministro Mauro che con sensibilità hanno fatto sì che nella terra dei fuochi vengano impegnati i militari, per presidiare il territorio. Abbiamo raccolto in questo senso le molte sollecitazioni che ci giungono dal Parlamento, dalle commissioni Difesa e dal territorio».
«La perimetrazione - ha aggiunto il Ministro - sarà svolta in ogni territorio dagli enti preposti che saranno supportati dai corpi di polizia specializzati. Se i proprietari non daranno accesso ai loro fondi, quelle terre saranno inserite automaticamente tra quelle dove non è possibile produrre alimenti. Serve la collaborazione di tutti, perché è finito il tempo del rimandare, del girare la testa dall’altra parte. Ora dobbiamo sapere, circoscrivere, porre rimedio e bonificare».
«Saranno impegnate in questa grande operazione - ha proseguito il Ministro De Girolamo - le migliori professionalità degli enti di ricerca e di controllo dei nostri Ministeri e abbiamo anche stabilito la creazione di una Commissione interministeriale proprio perché le competenze sono tante e frammentate. Intendiamo semplificare e accelerare i processi decisionali sulle azioni necessarie per quella terra».
«Nel decreto - ha concluso il Ministro - abbiamo indicato anche le risorse del programma operativo, che oltre che con le disponibilità ordinarie, sarà finanziato anche mediante l'utilizzo del Por Campania 2007-2013, del piano di azione e coesione, nonché mediante misure che saranno adottate nella programmazione dei fondi europei e nazionali a valere sulla programmazione 2014-2020».