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Oldani: In cucina metto il cuore Il cuoco dell’anno si racconta

Davide Oldani, vincitore del sondaggio 2012 sul Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e della ristorazione, racconta la sua passione per la cucina e la gioia che ha provato ad essere il cuoco più votato d’Italia

di Clara Mennella
 
12 febbraio 2013 | 10:43

Oldani: In cucina metto il cuore Il cuoco dell’anno si racconta

Davide Oldani, vincitore del sondaggio 2012 sul Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e della ristorazione, racconta la sua passione per la cucina e la gioia che ha provato ad essere il cuoco più votato d’Italia

di Clara Mennella
12 febbraio 2013 | 10:43
 

Dopo il successo ottenuto nel sondaggio di “Italia a Tavola” sul Personaggio dell’anno 2012 dell’enogastronomia e della ristorazione, incontro Davide Oldani (nella foto), titolare del Ristorante D’O di Cornaredo, in provincia di Milano, per farmi raccontare come ci si sente ad essere il cuoco più amato e più votato dagli internauti. Con 9.303 preferenze, infatti, Oldani si è classificato al primo posto nella categoria dei cuochi. La sua è stata una vittoria sul filo di lana, conquistata dopo un appassionante testa a testa con Ilario Vinciguerra negli ultimi giorni del sondaggio.

Quando contatto Davide telefonicamente lo trovo gentile e disponibile, malgrado le sue giornate siano fitte di impegni in maniera impressionante. L’edizione dello scorso anno del sondaggio lo vide posizionarsi al terzo posto e lui molto sportivamente (ogni giorno con ogni tempo corre in bicicletta almeno mezz’ora e frequenta la palestra a giorni alterni) partecipò alla serata di premiazione, ma quest’anno il gradino più alto del podio è suo. In attesa di consegnargli il primo premio a Firenze, in occasione della serata di gala che “Italia a Tavola” organizzerà il 23 marzo prossimo, sentiamo le sue impressioni “a caldo”.

Davide Oldani (foto Marco Cella - proprietà RCS Mediagroup)

Davide, davvero una fortuna riuscire a parlare qualche minuto con te.
Figurati, è vero che i ritmi sono elevati ed è necessaria tanta volontà, ma svolgo un lavoro che è partito dal cuore e ricevere i voti e i consensi dal cuore della gente è una grande gioia.

Anche le lunghe liste di attesa del D’O (dai 3 ai 6 mesi, ndr) testimoniano il grande interesse verso la tua cucina.
Sì, ogni giorno organizzo i menu di pranzo e cena, impartisco le disposizioni per la spesa e studio nuovi piatti. Il ristorante è importantissimo, infatti nei limiti del possibile cerco di prendere impegni e di partecipare ad eventi durante i giorni di chiusura, la domenica e il lunedì. Tutto quello che faccio comunque è in gran parte merito del mio gruppo di lavoro.

Infatti all’indomani della chiusura del voto hai ringraziato l’intera “squadra”.
Certo, lo dico con convinzione, questo premio non è stato vinto da un singolo cuoco ma da un progetto partito 10 anni fa del quale io sono l’anima ma che è stato “sposato” da un gruppo di persone validissime che sono la mia brigata e i miei collaboratori. Siamo così riusciti ad arrivare in anticipo su quello che si sta vivendo oggi nel mondo dell’enogastronomia, un progetto che è arrivato ad essere futuristico oltre che attuale.

Per raccontare questo percorso, in parallelo all’attività del ristorante hai scritto ben cinque libri.
Per essere esatti ne ho scritti sei, l’ultimo sarà in edicola nei prossimi giorni. Sulle pagine ho messo tutto, credo che anche a questo sia dovuta la vicinanza della gente.

Quando pensi che sarà il momento di riposarti un poco?
Non è in programma! Vedi, questo premio è un tassello che si aggiunge a tutte le altre piccole conquiste e soddisfazioni quotidiane che non mi fanno sentire la stanchezza, anzi! Mi spronano anche in futuro nel continuare con costanza a percorrere la mia strada.

Grazie allora Davide e complimenti!
Grazie a te... grazie a voi!


Foto: Marco Cella - proprietà RCS Mediagroup

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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14/02/2013 18:18:29
1) L'olio in pasticceria
Sappiamo della grandezza del patrimonio agroalimentare italiano e della sua trasformazione in proposte culinarie che il mondo ci invidia, ma vediamo però la necessità che esse non siano solo accessibili a ricchi e a benestanti. In un contesto sociale ed economico che induce le famiglie all’isolamento,a chiudersi in casa disturbati da quanto ci circonda in termini politico-istituzionali e dalla sfiducia nel futuro,non sarebbe male che dalla cultura e dall’esperienza del mondo della ristorazione sortisse un’idea nuova,rivoluzionaria.
Sono tempi in cui bisogna essere formiche,non cicale,puntare anche ad una proposta di cucina fatta di prodotti della terra coltivati direttamente o acquistati a Km. zero (erbe,verdure,ortaggi.etc..),trasformati in cibo dalla maestria dei nostri chef e nobilitati da eccellenti oli extravergini d’oliva, in un contesto di ristorazione dove la mise en place e la scenografia dovrebbero lasciare il posto alla sobrietà e all’essenzialità.
Il risultato in termini economici potrebbe non rivelarsi tanto remunerativo,ma si concorrerà da parte della ristorazione ad un ritrovamento di quello spirito che può riportare la gente,le famiglie nei ristoranti. Vi è un altro aspetto che da un po’ di tempo costituisce una significativa novità nel mondo dell’olio ed è il suo utilizzo in pasticceria e per la produzione dei lievitati da forno. Non è cosa di poco conto,stravolge tecniche di preparazione ormai cristallizzate e consolidate,ma ne migliora i risultati in delicatezza, gusto e digeribilità,quanto il burro non sempre può consentire. Tutto questo,a mio modesto avviso, costituisce una possibilità in più per il mondo dell’olio di rilanciarsi,un’altra possibilità per i pastry-chef di presentare novità in linea con concetti salutistici.
Se quanto esposto viene da voi organizzatori di IDENTTA ‘ GOLOSE condiviso come idee e proposte che aggiunte ad altre possano concorrere a far sì che Milano,la Lombardia e l’Italia tutta prendano consapevolezza di quella grande opportunità che sarà l’EXPO 2015 a Milano, ciò sarà di buon auspicio per il futuro. Concetti forti come valore,rispetto,sobrietà,lotta allo spreco dovranno essere il motivo conduttore e la nostra cultura materiale,la nostra civiltà millenaria ci potrebbero essere di ispirazione. Quanto si farà in questa direzione potrà alla fine fornire una boccata d’ossigeno all’economia della Nazione,minacciata da un declino ineluttabile.
Davide Oldani si muove nelle direzione giusta e mi auguro che tiri dritto su questa strada.
Giordano Domenico
Resp. promozione
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