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Antica Masseria dell’Alta Murgia Oscure verità sulla chiusura?

I dipendenti dell’Antica Masseria dell’Alta Murgia, licenziati dopo solo 10 mesi dalla partenza del progetto che ha visto rinascere la struttura confiscata alla mafia e affidata a Vissani, chiedono di poter conoscere la verità su quello che si presenta come un caso dai molteplici lati oscuri

di Sandro Romano
 
15 giugno 2012 | 18:19

Antica Masseria dell’Alta Murgia Oscure verità sulla chiusura?

I dipendenti dell’Antica Masseria dell’Alta Murgia, licenziati dopo solo 10 mesi dalla partenza del progetto che ha visto rinascere la struttura confiscata alla mafia e affidata a Vissani, chiedono di poter conoscere la verità su quello che si presenta come un caso dai molteplici lati oscuri

di Sandro Romano
15 giugno 2012 | 18:19
 

I dipendenti dell'Antica Masseria dell'Alta Murgia, licenziati dopo solo 10 mesi dalla partenza del progetto che ha visto rinascere la struttura confiscata alla mafia e affidata a Gianfranco Vissani, hanno scritto al nostro corrispondente dalla Puglia, chiedendo di poter conoscere la verità su quello che si presenta come un caso dai molteplici lati oscuri.

Non è passato ancora un anno da quando si apprese che il Parco dei Templari, struttura sequestrata alla mafia, rinasceva con il nuovo nome di Antica Masseria dell'Alta Murgia e, con la direzione di Gianfranco Vissani, si apprestava a diventare punto di riferimento della ristorazione pugliese, curando con grande attenzione la valorizzazione dei giacimenti enogastronomici territoriali.

E così, l'11 giugno 2011, la struttura inizia la sua nuova vita e pare anche che il lavoro non mancasse; il maestro Vissani riesce, scegliendo personalmente lo staff di cucina e una persona che si occupasse del 'food and beverage”, a creare un luogo capace di offrire cucina di alto livello a un prezzo fortemente competitivo.

Così, in pochi mesi, vengono stipulati numerosi contratti per matrimoni e comunioni, salvaguardando, e questo è sicuramente uno tra gli aspetti più importanti di questa vicenda, il lavoro degli ex dipendenti del 'Parco dei Templari”.

A distanza di pochi mesi, in modo apparentemente inspiegabile eccoci di fronte al solito caso italiano: la struttura chiude, licenziando tutti i dipendenti che, fino all'ultimo giorno di lavoro, hanno messo le loro facce davanti a chi pretendeva si adempiesse ai contratti stipulati.

A questo punto Vissani, che pare non abbia neppure ricevuto il compenso pattuito per la sua prestazione, se ne ritorna nella sua Umbria, i fornitori premono per recuperare i crediti, chi aveva pagato gli acconti per i matrimoni pretende giustamente il rimborso di quanto corrisposto, in molti casi inoltrando richiesta di risarcimento danni, mentre i 36 dipendenti vengono mandati a casa e non ricevono neppure gli ultimi tre mesi di stipendio.

Attualmente la struttura è chiusa e non si sa, ad oggi, cosa si deciderà di farne.

Ma si può, dopo pochi mesi, arrivare a una situazione simile, con contratti per € 1.500.000 e il lavoro che 'gira” alla grande, permettendo alla Masseria di chiudere in utile sin dal primo anno?

Gli interrogativi sono molti, ma il principale riguarda come possa accadere una cosa simile, in un luogo che, pur diretto da Vissani, era direttamente controllato dall'Associazione nazionale beni sequestrati e confiscati (dipendente dal ministero degli Interni ) la quale autorizzava o meno le spese da sostenere?

L'Antica Masseria dell'Alta Murgia ha chiuso i battenti, ma gli ex dipendenti ancora la presidiano, per evitare che diventi luogo di razzia e di sciacallaggio, dato che, attualmente, versa in stato di totale abbandono. Alcuni dipendenti, qualche giorno fa, mi hanno scritto una mail con la quale chiedono alle Istituzioni, ad oggi mute sull'argomento, di poter conoscere la verità su quanto accaduto all'Antica Masseria dell'Alta Murgia.

Italia a Tavola ha ritenuto giusto dare voce a questi dipendenti, riportando, nella sua versione integrale, l'allegato alla mail inviatami e confermatami nel suo contenuto dai portavoce dei dipendenti Rosa Chiaronna e Vincenzo Lorito, beffardamente intitolata 'La maledizione dei Templari” :

'
Nel 2010 c'è la confisca definitiva, dopo 8 anni di amministrazione controllata (responsabile del Tribunale di Bari, Dott. Emanuele Veneziani, presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Bari) del 'Parco dei Templari”, una struttura del valore stimato di euro 28.000.000 di proprietà del sig. Sorangelo di Gravina che, alcuni anni prima, aveva ristrutturato la vecchia masseria fortificata di proprietà Colamonaco di Altamura. Fatti lavori anche abusivi, creata una grande struttura di ricezione e banchettistica.

Nel 2011, l'Anbsc (Associazione nazionale beni sequestrati e confiscati), con sede centrale a Roma e altre sedi periferiche in varie parti di Italia e con a capo il Prefetto Mario Morcone, decide che il bene confiscato in territorio di Altamura dovesse essere rilanciato. Il progetto dell' Anbsc, attraverso la gestione della Virgilio Project s.r.l. di Monteporzio Catone, è quello di verificare la possibilità di far funzionare quest'enorme struttura assicurando da una parte il lavoro dei dipendenti e dall'altra facendola diventare, sotto la guida di un grande chef, un punto di riferimento e di valorizzazione del patrimonio enogastronomico della Puglia e del Mezzogiorno. A tal scopo si convince il maestro Gianfranco Vissani ad assumerne la direzione. Vissani già conosce questo territorio e ciò non può che aiutare il progetto.



Aprile 2011. Vissani viene incaricato di dirigere e di occuparsi della struttura. Gli si dà carta bianca con un budget di spesa necessario per rilanciare la struttura. Dal quel momento in poi tutte le spese saranno, però, sottoposte a preventivo 'autorizzato” da parte dell' Anbsc. Chi conduce le trattative con fornitori e manutentori è Luca Vissani, figlio e braccio destro dello chef.

L'11 giugno 2011 viene inaugurata in 'pompa magna” l'Antica masseria dell'alta Murgia (il nuovo nome della struttura). Ancora oggi vi sono tracce su internet della grande eco che ebbe tale scelta progettuale (una sorta di esperimento da poter anche fare altrove e su altri beni).
Vissani dirige la struttura, la rilancia a tal punto che l'Antica Masseria dell'Alta Murgia diventa un punto di riferimento.

La parte che riguarda i dipendenti e le loro assunzioni è abbastanza complessa. C'è il giusto vincolo di proseguire i rapporti di lavoro con tutti coloro che, con la confisca, si erano trovati senza lavoro. I dipendenti firmano il contratto nazionale di categoria nel rispetto delle leggi sul lavoro. Il maestro Vissani non ha molta scelta a riguardo, l'unica cosa concessagli è quella di scegliere personalmente lo staff della cucina del ristorante (ristorante che in pochissimi mesi ha raggiunto addirittura un punteggio di 82 sulla rivista 'Gambero Rosso”) e anche una persona che abbia funzione di F&B (Food and Beverage), all'interno della struttura.

Inutile dire quanto valide fossero queste persone, dati i risultati conseguiti in pochissimi mesi, 8 in tutto. Il resto del personale è locale, della zona. Vissani ha un chiodo fisso, rilanciare i prodotti locali e il territorio stesso; iniziano così una serie di attività volte proprio a questo.

Eventi, feste,ricorrenze. Oltre 16.000 persone (paganti) in soli 8 mesi scoprono l'Antica Masseria e si riesce anche a recuperare parte del lavoro che con la 'confisca” rimane congelato.

Il lavoro incalza, la struttura incrementa le prenotazioni. Circa 50 matrimoni previsti per il 2012, oltre 150 le prenotazioni per prime comunioni e tante altre prenotazioni, tutte documentabili, con tanto di contratti e ricevute fiscali delle 'caparre”.

Forse però, tutto questo lavoro non piaceva a qualcuno. Questa struttura, oltre ad organizzare ricevimenti, offriva ottima cucina a prezzi veramente modici. Inoltre, tutto il personale, 36 dipendenti, finalmente riceve una paga regolare, come previsto dai contratti nazionali, e non una sottopaga. Il personale”extra” fa a gara per lavorare all'Antica Masseria. Una giornata è ben pagata e tutto viene dichiarato (un sogno da queste parti), tutto legale. Dopo mesi si sentiva ancora l'eco di quello schiaffo al lavoro nero, all'illegalità!!!

Con l'arrivo dell'autunno, però, le cose cambiano. I dipendenti iniziano a percepire che qualcosa non va. Nel mese di Novembre un sacco di fornitori, sia di prodotti enogastronomici che di arredamento, cominciano ad esigere i loro crediti (rimasti a tutt'oggi inevasi) tanto, a sentir loro, da far rimpiangere il vecchio gestore……! Un vero scandalo, nonostante l'Agenzia abbia un'enorme liquidità e la Virgilio Project abbia vistato tutte le fatture.

Da quel momento in poi un crollo repentino. Nessuno si premura di informare i dipendenti che la situazione sta cambiando. Si lavora, comunque, come se nulla stesse accadendo, e si continua a confermare ricevimenti e banchetti e ad incassare gli acconti di persone che si son fidate non solo della presenza dell'Anbsc, vista come un'istituzione affidabile, ma delle facce di quei dipendenti che il Maestro Vissani aveva formato nel tempo. Competenze lavorative di grande valore ma purtroppo ormai disperse e che vanno aggiunte alla lunga lista di danni che questa oscura vicenda ha prodotto.

A fine Gennaio 2012 viene finalmente comunicato ufficialmente dal Procuratore dott. Emanuele Veneziani che presto, prestissimo, i lavoratori sarebbero stati licenziati e che il bene confiscato sarebbe stato ceduto ad altro ente. Alla Prefettura di Bari si tiene un incontro che vede la partecipazione di vari rappresentanti istituzionali in cui si comunica lo smantellamento del progetto.

E perché mai? Non è dato sapere…Ai dipendenti viene data assicurazione sulla salvaguadia dei posti di lavoro e che si sarebbe proceduto a rispettare tutte le prenotazioni in corso e future. A fine gennaio Davide Pati, dell'Associazione 'Libera”, incontra i dipendenti e ipotizza una diversa gestione e direzione della struttura, ma sempre salvaguardando le finalità del progetto iniziale e il lavoro dei dipendenti e, tra l'altro, prendendo atto delle prenotazioni in corso che ammontavano a circa 1 milione e mezzo di euro, cifra che avrebbe di fatto coperto le spese e i debiti.

I 36 dipendenti, comunque, si organizzano e progettano un percorso complementare, ipotizzano di costituire una cooperativa per la gestione della struttura. Il progetto di gestione viene inviato all'Agenzia e si ipotizza, conti alla mano, che nel giro di due anni l'attività sarebbe finita addirittura con un utile, con o senza Vissani. Quante aziende conosciamo che chiudono con l'utile al primo anno di attività? E quante aziende non hanno costi iniziali di avviamento e ristrutturazione o d'impiantistica? E quante ne conosciamo che al secondo anno di attività possono prevedere un utile?

Vissani all'inizio della bufera mediatica ha offerto la sua collaborazione anche a titolo gratuito purchè l'attività continuasse senza recare danno a tutto l'”indotto”, collaborazione che la gente paga per avere e anche tanto; altro danno non quantificabile da mettere nella lista dei danni che l'Anbsc ha creato non solo alla struttura ma a tutto il territorio se non alla intera Puglia.

La inesorabile macchina del fango si mette in moto e si scaglia contro Vissani a cui vengono rivolte accuse pesanti. Buco di circa 800.000 euro e forse più. Chi lo accusa, però, non ha le idee ben chiare e neanche l'Anbsc le ha. Addirittura l'Anbsc chiede ai dipendenti della struttura di fornire dati più certi sul fatturato e sui vari acquisti. Si ipotizzano 'spese pazze” che andrebbero però elencate, perché è necessario dare un giusto valore a tutto: ristrutturazione delle 12 camere d'albergo quattro stelle (albergo che con la vecchia gestione non era utilizzato per inadeguatezza delle stanze). Si è insinuato che si sia sperperato in particolar modo per la ristrutturazione di due camere, la suite 112, che utilizzava il Maestro quando veniva in struttura e la camera 103 che utilizzava Luca Vissani. In realtà la suite era destinata e offerta nel pacchetto per gli sposi e la camera 103 era la camera campione da mostrare ai potenziali clienti. Altre presunte spese folli fatte dal maestro Vissani sarebbero state le divise dei dipendenti, le stoviglie per il ristorante, alcuni divanetti da mettere nella hall per ricevere i clienti (esattamente 12, acquistati dalla ditta Max Divani, azienda locale, e mai pagati), materassi per le camere (comprati dalla ditta Loiudice, azienda locale, e mai pagati) ecc. Questi alcuni esempi, ma si può continuare.

La proposta dei dipendenti di creare una cooperativa viene rifiutata, la struttura, si dice, sarà ceduta alla Regione Puglia che vuole tutelare i posti di lavoro e dare continuità, ovviamente ponendo delle condizioni imprescindibili, alla prosecuzione dell'attività. L'assessore regionale Nicola Fratoianni chiede all'Anbsc di non fermare l'attività per non perdere tutte le energie impiegate nel rilancio della struttura e le prenotazioni che avrebbero fruttato circa 1.200.000 euro, soldi con cui i dipendenti avrebbero potuto autofinanziarsi per il tempo necessario alla Regione Puglia di mettere in piedi un progetto valido ed inserirsi nella gestione in maniera indolore.

I primi giorni di Febbraio, l'assessore Fratoianni, accompagnato dal procuratore dott. Emanuele Veneziani e dal dott. Davide Pati di 'Libera”, si recano all'Antica Masseria e comunicano ai dipendenti l'inizio della trattativa tra l'Anbsc e la regione Puglia.

Passano le settimane e nessuno risponde alle più elementari domande: cosa dire alla gente che ha, intanto, prenotato? Cosa dire a chi si accinge a sposarsi? Saranno onorati gli impegni? Certo, quelli dell'Anbsc non hanno pensato alle conseguenze.

Nessuna risposta ufficiale è mai arrivata e dopo alcune settimane di silenzio assoluto da parte di tutti i soggetti coinvolti, il personale dipendente, con senso di responsabilità, decide di chiamare tutte le persone che avevano prenotato per il 2012 per annunciare che la situazione non si sarebbe risolta né subito né per il meglio e che sarebbe stato opportuno individuare altre sale ricevimenti per festeggiare il giorno più bello della propria vita e magari consultare un legale per chiedere la restituzione della caparra.

Nel frattempo i tentativi da parte dei dipendenti di parlare con i vertici dell'Agenzia sono risultati vani. Si sono fatti sempre negare e nulla hanno risposto alle richieste di informazioni circa stipendi e futuro. Ai primi di Marzo arriva una lettera di licenziamento che definire ridicola è poco. Licenziati perché l'attività chiude! Chiude? E perché? Chi lo ha deciso? E fino ad ora per cosa si è lavorato?

Passano altre settimane e dopo qualche mail mandata al Ministro Cancellieri per sollecitare la questione arriva un documento, in allegato, che recita: 'il consiglio direttivo dell'Anbsc ha deliberato all'unanimità la sua destinazione al comune di Altamura che intende utilizzare il cespite per finalità didattiche e formative in partnership con la provincia di Bari e con l'Istituto professionale alberghiero destinando il plesso a scuola alberghiera e master di specializzazione”. La domanda nasce spontanea! Cosa c'entra tutto questo con l'attività della struttura?

Comunque, Fratoianni mantiene la promessa di informare i dipendenti e torna all'Antica Masseria ad annunciare ufficialmente che la Regione Puglia è 'fuori dai giochi”.

Ma com'è possibile che la Regione Puglia si metta da parte senza battere ciglio? Com'è possibile che non abbia puntato i piedi per difendere non solo i dipendenti ma il concetto stesso di legalità? E come mai il Sindaco di Altamura si è messo in lista per ottenere la struttura?

I dipendenti decidono di chiedere direttamente al primo cittadino di Altamura quali sono le ragioni che lo hanno spinto a fare una proposta all'Anbsc che di fatto snatura la natura della struttura.

Viene chiesto, tramite il sindacato, un incontro ufficiale con il Sindaco dott. Mario Stacca. Passano ancora altri giorni ma nessuna risposta arriva. Non ancora abituati al silenzio delle Istituzioni, i dipendenti decidono di mandare una mail al Sindaco per chiedere un'incontro e discutere del destino di 36 posti di lavoro e quali siano i progetti per la struttura con l'obiettivo di salvare anche una minima parte dei posti di lavoro.

Il Sindaco fissa un incontro per il 30 Maggio presso il palazzo di Città con tanto di protocollo. Un gruppo di quattro dipendenti si fa accompagnare da Franco Sideri, un rappresentante sindacale di Altamura. A esplicita richiesta di quali siano le sue intenzioni, conferma quello che nessuno voleva sentir dire: ' Non ho nessuna intenzione di assumere i dipendenti e nessuna intenzione di continuare nella ristorazione”. Il colloquio con il Sindaco è breve ma sufficiente a ricordare ai dipendent, per ben quattro volte, che sono stati licenziati e che nessuno può farci nulla!

La cosa sorprendente è che la Provincia di Bari, ufficialmente, è ancora all'oscuro del fatto di essere entrata in partnership con altri due soggetti e che dovrà sborsare presumibilmente un sacco di soldi per trasformare la struttura in una scuola. E se la Provincia non accetta? Il Sindaco ribadisce che, nel caso in cui non ci fossero i fondi per gli adeguamenti strutturali della Masseria, allora c'è l'ipotesi di subaffittarla. Subaffitarla? Con il rischio che la criminalità possa ritornare in campo? C'è da rimanere allibiti… E nessuna risposta sul destino di dipendenti e sulle pendenze nei confronti di fornitori e manutentori. E che fine hanno fatto le caparre che la Virgilio Project ha incassato?

Secondo il Sindaco la colpa è della cattiva gestione e dei troppi debiti, dei prezzi troppo alti e delle poche prenotazioni. Sempre a detta del Sindaco, addirittura l'amico direttore dell'Istituto Alberghiero (la scuola che dovrebbe trasferirsi all'Antica Masseria) gli avrebbe detto, in confidenza, che alla richiesta inoltrata dalla stessa scuola di usufruire della Masseria per un corso di tre giorni, il preventivo sarebbe stato insostenibile. Non vi è nessun riscontro alle parole del Sindaco sulla vicenda e, al contrario, ci sono documenti che smentiscono questa versione.

Restano le domande. Ma l'Anbsc non dipende dal Ministero degli Interni? è possibile che un organo dello Stato gestisca in questo modo i beni confiscati alla criminalità organizzata? Quali sono le vere motivazioni che hanno spinto l'Anbsc ad abbandonare il progetto iniziale? Perché è stato rifiutato un buon piano come quello della Regione Puglia a fronte di uno forse più dispendioso per la comunità come quello del Comune di Altamura? Perché gli stipendi sono stati bloccati? Perché si è deciso di interrompere l'attività dell'Antica Masseria? A chi da fastidio?

E perché, in un momento di profonda crisi per il paese non si pone particolare attenzione all'occupazione?


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18/06/2012 10:23:00
1) Tipica tragedia italiana
1) Gentile giornalista Sandro Romano & Italia a Tavola, e tutti i dipendenti e fornitori dell'Antica Masseria dell'Alta Murgia: sono Minafra Michele il manutentore tanto odiato, minacciato e scartato da questa tipica e non isolata tragedia italiana. Io ho partecipato con tutto me stesso a questa vicenda, ho prodotto parecchia documentazione a riguardo, ma nessun giornalista e militare dello Stato italiano ha mai mandato avanti. Mi rivolgo a Lei sig. giornalista Sandro Romano, venga a intervistare me, Le do io le risposte a tutto ciò, nonostante lo Stato italiano con le Sue istituzioni vuole a tutti i costi mettermi il limone in bocca.




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