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Bufala Campana
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Un terzo del cibo finisce in pattumiera Grave danno anche per l'ambiente

In Italia, nel 2010, sono stati buttati 2,7 milioni di tonnellate di frutta, 193.400 tonnellate di carne, 423mila di latte e formaggi e 9.600 di pesce: complessivamente sono stati sprecati 12,6 miliardi di metri cubi d'acqua per non aver raccolto 14 milioni di tonnellate di prodotti agricoli

 
04 giugno 2012 | 15:54

Un terzo del cibo finisce in pattumiera Grave danno anche per l'ambiente

In Italia, nel 2010, sono stati buttati 2,7 milioni di tonnellate di frutta, 193.400 tonnellate di carne, 423mila di latte e formaggi e 9.600 di pesce: complessivamente sono stati sprecati 12,6 miliardi di metri cubi d'acqua per non aver raccolto 14 milioni di tonnellate di prodotti agricoli

04 giugno 2012 | 15:54
 

Ogni anno, oltre il 30% della produzione totale di cibo destinata al consumo umano viene sprecata, tra perdite alimentari lungo la filiera, scarti di produzione e spreco domestico. In Italia, nel 2010 sono state buttate 2,7 milioni di tonnellate di frutta, 193.400 tonnellate di carne, 423mila tonnellate di latte e formaggi e 9.600 tonnellate di pesce: complessivamente sono stati sprecati 12,6 miliardi di metri cubi d'acqua per non aver raccolto 14 milioni di tonnellate di prodotti agricoli.



Inoltre, la quantità di frutta e ortaggi gettati da supermercati, ipermercati e altri servizi commerciali comporta il consumo di oltre 73 milioni di metri cubi d'acqua e l'utilizzo di risorse ambientali pari a 400 milioni di metri quadri equivalenti: spreco che comporta l'emissione di più di 8 milioni di kg di anidride carbonica. Per affrontare le più importanti sfide globali e salvaguardare il futuro del Pianeta, il Bcfn (Barilla Center for Food and Nutrition) propone alcune raccomandazioni.

Dimezzare gli sprechi alimentari può ridurre le emissioni di gas serra almeno del 5%, ma anche una dieta corretta dal punto di vista idrico aiuta: il consumo d'acqua virtuale quotidiano per l'alimentazione di un individuo varia da 1500-2600 litri nel caso di una dieta vegetariana a circa 4000-5400 litri per una ricca di carne. Prevenire lo spreco di cibo nei consumi domestici è il primo passo da compiere, risparmiando così 17 milioni di tonnellate equivalenti di emissioni di Co2 all'anno (come togliere dalla strada 1 auto su 5).

Nel Regno Unito, si stima che il 20% delle emissioni di gas ad effetto serra siano associate alla produzione, distribuzione e stoccaggio di beni alimentari e i prodotti alimentari ancora commestibili sprecati rappresentano il 4% dell'impronta idrica, pari a 284 litri al giorno per persona. Il problema della disponibilità di acqua è una priorità a livello globale: confrontando le economie più sviluppate e quelle in via di sviluppo, si va dai 575 litri pro capite disponibili degli Stati Uniti ai 385 dell'Italia, 285 della Francia, 180 del Brasile, 135 dell'India e 85 della Cina.

Ma ci sono Paesi in cui miliardo di individui vivono con meno di venti litri di acqua potabile al giorno. Tra le idee più efficaci indicate dal Comitato del World water forum di Marsiglia a marzo 2012 ci sono i modelli Barilla center for food and nutrition della doppia piramide alimentare e ambientale e della piramide alimentare e idrica.

Il primo, che mette in relazione valore nutrizionale e impatto ambientale degli alimenti, mostra come gli alimenti consigliati per un consumo più frequente, secondo il modello alimentare mediterraneo, sono anche quelli con un'impronta ambientale minore, mentre i cibi per cui si raccomanda un consumo moderato hanno un impatto ambientale più rilevante.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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