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Alimentari, vendite in rialzo Ma il futuro resta cupo

Il comportamento d'acquisto di generi alimentari degli italiani, nonostante un sensibile aumento, resta improntato al massimo risparmio. Tra chi acquista solo al discount e chi si lancia sulle offerte, la difficoltà è evidente per tutti le famiglie, che per il 71% hanno riorganizzato la spesa

 
25 maggio 2012 | 16:31

Alimentari, vendite in rialzo Ma il futuro resta cupo

Il comportamento d'acquisto di generi alimentari degli italiani, nonostante un sensibile aumento, resta improntato al massimo risparmio. Tra chi acquista solo al discount e chi si lancia sulle offerte, la difficoltà è evidente per tutti le famiglie, che per il 71% hanno riorganizzato la spesa

25 maggio 2012 | 16:31
 

Le vendite alimentari sono in rialzo, ma il futuro dei consumi resta cupo. La Cia interviene sui dati diffusi oggi dall'Istat e traccia un quadro che rimane preoccupante. L'incremento di marzo è per l'associazione un segnale incoraggiante, ma non basta a invertire la tendenza fortemente negativa del 2011. Il comportamento d'acquisto degli italiani resta improntato al massimo risparmio, tra chi compra solo in base al prezzo, chi opta per sconti e offerte e chi sceglie solo discount e "formati convenienza".

A marzo le vendite di prodotti alimentari sono calate dello 0,2% rispetto al mese precedente mentre sono aumentate del 3,5% sull'anno, trascinando il dato complessivo del commercio al dettaglio al rialzo maggiore da undici mesi. Si tratta certo di un segnale incoraggiante, ma certo non è sufficiente a invertire la tendenza fortemente negativa dei consumi degli italiani, con la spesa pro capite bloccata sui livelli di quasi trent'anni fa.

Per la Cia (Confederazione italiana agricoltori) la situazione economica delle famiglie resta ancora molto difficile e improntata al massimo risparmio, anche sul fronte del capitolo irrinunciabile "cibo e bevande". La crisi, con la perdita netta del potere d'acquisto, la pressione fiscale alle stelle e l'aumento della disoccupazione ha completamente cambiato stili e abitudini alimentari degli italiani.

«Secondo i nostri ultimi dati - osserva la Cia - il 71% delle famiglie ha riorganizzato le spese per la tavola. E questo comparando i prezzi con più attenzione (il 65%); cercando sconti, promozioni commerciali e offerte speciali (il 53%); privilegiando le grandi confezioni, il cosiddetto "formato convenienza" (il 42%) o comprando quasi esclusivamente nei discount (il 39%)».

E infatti anche a marzo la tipologia di esercizio che fa registrare l'incremento tendenziale maggiore è proprio il discount, dove le vendite alimentari sono salite del 4,6%. Si tratta di numeri che «fotografano una difficoltà ancora molto evidente degli italiani - conclude l'associazione - e certo non basta una variazione positiva a risollevare il trend generale delle vendite e dunque i consumi, da troppo tempo stagnanti». Le prospettive per il futuro, quindi, «restano nere, tenendo conto anche del previsto nuovo aumento dell'Iva in autunno, che costerà agli italiani quasi un miliardo solo per le spese alimentari».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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