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Guardia di Finanza e vacanze green Alla scoperta degli agriturismi abusivi

Crescono le vacanze green e purtroppo con esse le speculazioni. I blitz della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate hanno infatti colpito gli agriturismi abusivi, e tracciano una vademecum per per individuare gli esercizi in regola, 20mila in tutta Italia e più concentrati al Nord

 
30 aprile 2012 | 10:12

Guardia di Finanza e vacanze green Alla scoperta degli agriturismi abusivi

Crescono le vacanze green e purtroppo con esse le speculazioni. I blitz della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate hanno infatti colpito gli agriturismi abusivi, e tracciano una vademecum per per individuare gli esercizi in regola, 20mila in tutta Italia e più concentrati al Nord

30 aprile 2012 | 10:12
 

I blitz della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate colpiscono anche gli esercizi che dichiarano di svolgere attività di agriturismo, ma lo fanno abusivamente. Si è verificato negli ultimi anni un forte aumento della vacanza verde con il numero degli agriturismi che è praticamente raddoppiato negli ultimi dieci anni e può contare su oltre ventimila strutture censite dall'Istat accanto alle quali è cresciuto però in modo preoccupante il fenomeno dell'abusivismo e dei finti agriturismi che danneggia e fa concorrenza sleale a quelli veri.

Il vademecum della Coldiretti per la scelta della vacanza verde consiglia di verificare il possesso dell'autorizzazione comunale o dei relativi permessi per l'esercizio dell'attività agrituristica ed è preferibile scegliere gli agriturismi in cui il lavoro agricolo è visibile e dove l'accoglienza sia di tipo cordiale e curata direttamente dall'imprenditore agricolo o dalla sua famiglia.

Ma poiché per la maggioranza degli ospiti l'agriturismo significa soprattutto cibi genuini e buona alimentazione è determinante controllare il legame dell'azienda con l'attività agricola, il tipo di azienda e i prodotti coltivati direttamente ed accertare che nel menu offerto siano indicati alimenti stagionali e tipici della zona.

Vanno preferite le aziende che aderiscono a una associazione come Terranostra e che sono segnalate dalle guide (www.terranostra.it) e che presentano le garanzie di accreditamento offerte da Campagna Amica.

Infine prima di partire vale sempre la pena di prendere contatto con l'imprenditore agricolo per informazioni dettagliate su cosa offre l'azienda e sui prezzi, sul modo per raggiungerla e sulla distanza da altre mete interessanti ma anche per verificare quali attività ricreative e culturali ma anche servizi (ospitalità animali) sono offerte e comprese nel prezzo.

Le aziende agricole autorizzate all'esercizio dell'agriturismo sfiorano in Italia le 20mila unità con 385.470 posti a sedere a tavola autorizzati e 206.145 posti letto. Le aziende sono relativamente più concentrate nel Nord del Paese, dove si rilevano il 45,3% delle aziende mentre seguono il Centro (34, 1%) e il Mezzogiorno (20,6 %). Toscana e Alto Adige, con 4.074 e 2.990 aziende, si confermano i territori in cui l'agriturismo risulta storicamente più rilevante. L'attività agrituristica è significativa anche in Lombardia, Veneto, Umbria, Emilia-Romagna e Piemonte (con oltre mille aziende) e in Campania, Lazio, Sardegna e Marche (con oltre 700 aziende). Più di un'azienda agrituristica su tre è a conduzione femminile.

E da Agriturist un nuovo campanello d'allarme. «Se c'è chi nasconde artificiosamente al fisco parte dei propri redditi - dichiara Vittoria Brancaccio, presidente dell'associazione di Confagricoltura - fa concorrenza sleale alle aziende oneste e deve essere perseguito».

Ma i destinatari dei controlli sono coloro che dichiarano di svolgere una attività agrituristica e presentano anomalie fiscali molto significative. Gli abusivi, quelli che operano senza alcuna autorizzazione e si nascondono totalmente al fisco, ancora una volta sono salvi.

«Come ha recentemente dimostrato una indagine di Federalberghi Umbria - aggiunge la presidente di Agriturist - su cui anche l'associazione regionale di Agriturist ha preso posizione, c'è un 20% di imprese turistiche che opera senza autorizzazione, non paga le tasse, non assolve agli obblighi previdenziali, non si cura degli adempimenti di sicurezza previsti dalla legge. Questo comporta un dimezzamento dei costi di gestione che permette di praticare prezzi al pubblico inferiori almeno del 30% rispetto a chi opera secondo le norme. Il danno più grave al fisco e alle aziende oneste viene da qui!».

è vero che scovare gli abusivi è più difficile che perseguire eventuali irregolarità delle aziende 'ufficiali”; ma la dimensione e la gravità dell'abusivismo turistico ha raggiunto livelli non più tollerabili. E il turismo di campagna, spesso contrabbandato per agriturismo, è uno dei settori più avvelenati dall'impunità di chi ospita infischiandosene delle leggi.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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