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La nuova Tunisia del turismo Bella, buona e soprattutto sicura

Punta sul turismo la Tunisia nata dalla rivoluzione dei gelsomini; la nuova offerta balneare e culturale presentata agli operatori italiani dal ministro del Turismo Elyes Fackhfackh vacanze a prezzi competitivi, sicure, che puntano sulla bellezza paesaggistica e, perché no, sull'enogastronomia

di Mariella Morosi
 
26 aprile 2012 | 11:18

La nuova Tunisia del turismo Bella, buona e soprattutto sicura

Punta sul turismo la Tunisia nata dalla rivoluzione dei gelsomini; la nuova offerta balneare e culturale presentata agli operatori italiani dal ministro del Turismo Elyes Fackhfackh vacanze a prezzi competitivi, sicure, che puntano sulla bellezza paesaggistica e, perché no, sull'enogastronomia

di Mariella Morosi
26 aprile 2012 | 11:18
 


La primavera araba in Tunisia ha il sapore della scoperta, di una scommessa ora possibile su un futuro di crescita. E quale crescita è più a portata di mano dell'incremento del turismo, in questa terra climaticamente e paesaggisticamente fortunata?

Elyes FakhfakhOra il contesto democratico può aprire spazi nuovi, liberando risorse e stimolando investimenti. Dopo la caduta del vecchio regime e le prime libere elezioni questo Paese, coast to coast con noi, «è pronto per accogliere i turisti italiani, garantendo relax e sicurezza e promettendo più attenzione ad un settore che coinvolge oltre il 15% della popolazione attiva»; lo ha detto Elyes Fakhfakh (nella foto), neo ministro del Turismo, ingegnere e specialista di marketing, già dirigente di un gruppo petrolchimico francese e tra i primi ad aderire alla rivoluzione dei gelsomini, ricevendo a Tunisi una folta delegazione di giornalisti, agenti di viaggio e operatori del turismo italiani.

Anche nel recente incontro con il nostro ministro Piero Gnudi aveva indicato la ripresa dei flussi turistici come importante rilancio economico, in un'ottica di maggiore collaborazione nell'area euro-mediterranea. Questa sarebbe inoltre anche l'unica formula in grado di frenare l'esodo con i barconi dei giovani, che prima, con il vecchio regime, non potevano pensare ad un futuro.

Fakhfakh ha sottolinerato la vocazione della Tunisia alla tolleranza, all'amicizia e all'ospitalità, l'oltre mezzo secolo di relazioni culturali con il nostro Paese, citando il comune patrimonio archeologico e le felici contaminazione delle rispettive cucine fatte di ingredienti freschi e naturali.

Pochi sanno che negli anni Venti solo in un quartiere del nord di Tunisi, chiamato la Piccola Sicilia, vivevano 300.000 italiani. è urgente, per il Ministro, riallacciare quel rapporto speciale che ha portato negli ultimi anni tanti italiani a scegliere le spiagge di Djerba o Hammamet e a visitare Cartagine e i siti archeologici.

Insomma, la nuova Tunisia democratica è sicura, rifiuta ogni forma di estremismo, rispetta la componente musulmana ortodossa che pur con una visione diversa sa bene che le leggi vanno rispettate. «Anche la Scuola Teologica tunisina - ha assicurato - è modernista e riformista. La nuova offerta turistica sarà più ampia e articolata, ispirata a criteri nuovi, e non limitata al solo segmento balneare, anche se per la talassoterapia la Tunisia resta saldamente il secondo polo in Europa dopo la Francia».

In precedenza non si era voluto investire in cultura, ma ora molti grandi gruppi stranieri guardano alla Tunisia democratica per innescare processi virtuosi di cooperazione. Si auspica però una nuova sensibilità ambientale, una forte inversione della tendenza finora attuata, a cementificare le spiagge più belle dotandole di 'zone turistique”, grandi complessi alberghieri stellati, completamente isolati dalla realtà paesaggistica, sociale e culturale della popolazione.

Tante le idee, le proposte e i progetti che potrebbero invertire la clamorosa stagnazione dei flussi soprattutto dall'Italia, causata dalla crisi politica sommata a quella che ha toccato tutta l'Europa. Il 2011 è stato un anno nero un calo del 30% degli arrivi ( - 65% italiani).

«Oggi - ha detto Fakhfakh - la situazione è migliorata molto nel 2012 abbiamo registrato un miglioramento della situazione e nei prossimi mesi ci aspettiamo di arrivare ad un - 10% rispetto al 2010, quando sono venuti 160.000 vostri connazionali. Non dimentichiamo che nel 2008 ne abbiamo ospitati ben 500.000».

Obiettivo di questo governo sono gli investimenti a lungo termine. Punterà sulle bellezze naturali e ambientali, sulla cultura, sul benessere e sull'enogastronomia, senza trascurare il segmento del turismo congressuale.

Anche in Italia sta per partire una campagna pubblicitaria per promuovere la nuova offerta. Tra le mete più scelte dai nostri connazionali la capitale Tunisi, con la Medina e la Grande Moschea Zitouna, la costa di Cartagine, Sidi-Bou-Said dalle case bianche e blu, La Marsa con le ville in stile coloniale, le spiagge di Gammarth e di Tabarka, famosa per i suoi fondali, per la lavorazione del corallo e per la sua stazione termale per le affezioni respiratorie, Biserta, tra il mare e lago di Icheul, patrimonio Unesco, la frequentatissima Hammamet e la vicina Nabeul,capitale della ceramica, Souse, Mahdia, El Jem col più grande anfiteatro romano del Nord Africa e Monastir, scelta per la sua bellezza come location di celebri film.


L'isola di Djerba non ha bisogno di presentazioni, è la meta più gettonata dagli italiani e non solo per le spiagge di sabbia finissima, ma anche per l'accoglienza della popolazione, per il colore dei suoi villaggi, per le attività dei vasai e dei pescatori di spugne, per la buona cucina fatta di sapori del mare, di ortaggi e legumi e di agrumi, tutti insieme spesso armonizzati in un cuscus. Anche molte etichette di vino tunisino non deludono i nostri gourmet.

Poi c'è tutta la parte dell'immenso deserto, affascinante per le dune, i palmizi e le oasi dove sono frequenti gli incontri con le popolazioni nomadi. Vacanze per tutti, è stato garantito, sicure e con un buon rapporto qualità-prezzo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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