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I tir bloccano il Made in Italy Un danno da 150 milioni di euro

Il danno economico del blocco dei trasporti è salito a 150 milioni di euro per il Made in Italy, al quale si aggiunge quello occupazionale che colpisce soprattutto giovani e immigrati. Il blocco coinvolge ogni giorno circa 50mila tonnellate di prodotti deperibili che rischiano di essere buttati

26 gennaio 2012 | 11:38
I tir bloccano il Made in Italy Un danno da 150 milioni di euro
I tir bloccano il Made in Italy Un danno da 150 milioni di euro

I tir bloccano il Made in Italy Un danno da 150 milioni di euro

Il danno economico del blocco dei trasporti è salito a 150 milioni di euro per il Made in Italy, al quale si aggiunge quello occupazionale che colpisce soprattutto giovani e immigrati. Il blocco coinvolge ogni giorno circa 50mila tonnellate di prodotti deperibili che rischiano di essere buttati

26 gennaio 2012 | 11:38
 

Sono almeno 100mila i lavoratori impegnati nella raccolta, nel confezionamento, nel magazzinaggio e nella trasformazione dei prodotti alimentari deperibili come i fiori e la frutta e la verdura che non hanno potuto recarsi al lavoro a causa del blocco alla circolazione provocato dallo sciopero dei Tir che non ha fermato purtroppo soltanto la Fiat.



è quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che al danno economico, salito a 150 milioni per l'agroalimentare Made in Italy, si aggiunge quello occupazionale che colpisce particolarmente giovani e immigrati, che rappresentano una buona parte dei lavoratori impegnati nel settore agroalimentare a tempo determinato.

Il blocco coinvolge ogni giorno circa 50mila tonnellate di prodotti alimentari deperibili che rischiano di essere buttati perché rimangono fermi nei camion, nei campi, nelle stalle e nei magazzini delle industrie e dei mercati generali dove non c'è più lavoro in una situazione in cui l'Istat ha annunciato che il divario salari/prezzi ha raggiunto il livello record dal 1995.

La Coldiretti è impegnata nella mobilitazione 'Coraggio Italia” con la distribuzione gratuita a pensionati e famiglie bisognose di latte, uova, frutta e verdura da parte degli agricoltori che ha interessato il Canal Grande a Venezia, Napoli, Torino (Moncalieri) e diversi capoluoghi di provincia della Calabria, dopo Milano, Roma, Bari, Bologna e Catania.

Infatti mentre i prodotti agricoli rischiano di essere buttati nei negozi e nei supermercati, se non riprende la circolazione, le ultime scorte stanno per esaurirsi. Già adesso mancano molti prodotti e si registrano speculazioni al consumo sui prezzi che per alcuni ortaggi sono aumentati anche del 40%. La situazione più difficile si rileva nella grande distribuzione dove i rifornimenti si realizzano attraverso i tir mentre migliori sono le condizioni dei mercati rionali e di quelli degli agricoltori di Campagna Agricola  dove le forniture vengono trasportate in piccoli mezzi e sono locali e i prezzi sono calmierati.

Al danno economico immediato va aggiunta la perdita di credibilità con la grande distribuzione europea pronta a sostituire il prodotto Made in Italy con quello proveniente da Paesi come la Spagna nell'ortofrutta o dall'Olanda per i fiori, diretti concorrenti della produzione italiana.

Ovunque si segnala un preoccupante calo degli ordinativi dall'estero e un aumento delle difficoltà per gli agricoltori che oltre alla perdita per il prodotto deprezzato o svenduto sono costretti ad accollarsi anche il costo dello smaltimento dei prodotti non più commercializzabili.

La situazione di difficoltà dell'economia è reale, a partire dal caro gasolio che è costato solo alle aziende agricole 400 milioni di euro in un anno, ma la crisi in queste condizioni rischia di aggravarsi e occorre far ripartire al più presto la circolazione.

La conferma delle gravissime perdite che l'agricoltura sta subendo dallo sciopero degli autotrasportatori arriva anche dai dati raccolti da Confagricoltura nel settore della distribuzione: si stima che, a livello nazionale, venga consegnato ai punti vendita della Gdo circa il 60% del quantitativo medio abituale di prodotti deperibili, come carne, ortofrutta, formaggi.

In altre parole un calo del 40% dovuto ai blocchi stradali di questi giorni, che impedivano agli agricoltori di trasferire le loro produzioni dalle aziende ai mercati e, in molti casi, anche alle aree di stoccaggio dotate di celle frigorifere.

Mancate vendite e mancati guadagni che si ripercuotono direttamente sulle imprese agricole, la cui produzione sta deperendo fino a dover essere distrutta, oltretutto con gravi problemi e costi di smaltimento.

Inoltre, a causa di questa situazione, sono sospese molte attività che impegnano manodopera stagionale, come la maggior parte delle operazioni di raccolta. Un fatto che ha gravi ripercussioni sui lavoratori: Confagricoltura infatti stima che, dall'inizio dei blocco dei Tir, la perdita complessiva superi le 500 mila giornate di lavoro, pari a 30 milioni di euro di retribuzione, più di 3 milioni al giorno.

ANCORA BLOCCHI IN SARDEGNA, PROTESTA NEL SULCIS
Ancora qualche blocco in Sardegna, dove la protesta si è concentrata soprattutto nel Sulcis-Iglesiente mentre sono stati rimossi i presidi sulla statale 131 alle porte di Cagliari. Nel capoluogo risulta solo la presenza di alcuni mezzi nel porto industriale ma non si registrano problemi. Nuovi blocchi, invece, sono stati predisposti sulla statale 126 Carbonia-Sant''Antioco, uno all''entrata del paese e l''altro al chilometro 12,800. Proseguono i blocchi sulla strada provinciale 2 a Villamassargia e sulla statale 130 al km 47 e nei pressi di Cagliari. Nel nord Sardegna rimane un presidio nel porto di Olbia ma non si registrano particolari problemi.

CARBURANTI A PREZZO "SCONTATO", SEQUESTRATO UN DEPOSITO
A Caserta la Guardia di Finanza ha sequestrato un impianto di distribuzione di carburante (gasolio per autotrazione) in un deposito commerciale di oli minerali di Caiazzo. I finanzieri, insospettiti dal notevole traffico di autoveicoli nei pressi del deposito, sono intervenuti per verificare la regolarità della vendita, ed è emerso che l''impianto, autorizzato esclusivamente alla vendita dei prodotti petroliferi a soggetti titolari di partita Iva, effettuava rifornimento a privati con una colonnina di erogazione completamente abusiva e a un prezzo inferiore a quello di mercato.

I PREZZI DELL'ORTOFRUTTA RILEVATI DALLA COLDIRETTI A ROMA

 Prezzi €/kg
(supermercato)
Prezzi €/kg
(supermercato)
Prezzi €/kg
(mercato rionale)
Lattuga2.281.991.50
Broccolo romanescoAssenteAssente1.50
Pomodoro datterino8.72Assente5.00
Pomodori rossi3.262.353.00
Pomodoro ciliegino5.45Assente5.00
ZucchineAssenteAssente5.50
MelanzaneAssente3.103.00
Mele1.791.902.00
Arance TaroccoAssente1.981.50
KiwiAssente1.351.00
ClementineAssente1.551.50


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