I consumi di Natale sono risultati in linea con la recessione alle porte. Lo rileva un "primo monitoraggio" svolto dalle federazioni aderenti a Confcommercio. La Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, ha rilevato che, rispetto allo scorso anno per il pranzo natalizio c'è statoun calo della clientela italiana e straniera pari al 5%.
Quanto al cenone di Capodanno, tre quarti degli italiani hanno passato il 31 dicembre tra le mura domestiche proseguendo poi la festa in un locale (1,5%) o scegliendo la "piazza" (3%). Il 14% degli italiani (l'1% in meno rispetto all'anno scorso) ha trascorso il Capodanno in un locale pubblico (ristorante, pub, discoteca). La Fida, Federazione italiana dettaglianti dell'alimentazione ha riscontrato a sua volta un calo, che si attesta attorno al -5% per i generi alimentari e -10% per le confezioni natalizie.
E la prospettiva non sembra quella di un miglioramento. Secondo il sondaggio Confesercenti-Swg sulle prospettive economiche per il 2012, infatti, gli italiani si dimostrano sempre più timorosi, brindando al nuovo anno con una sostanziale diffidenza: quasi la metà del campione intervistato (il 48% contro il 33% nel 2010) dichiara che la situazione economica italiana è pessima e ben il 36% ritiene di aspettarsi un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche della propria famiglia nei prossimi 12 mesi.
A questo proposito, circa 9 italiani su 10 hanno deciso di tagliare le spese, soprattutto riguardo l'abbigliamento e le calzature, le vacanze e gli acquisti per la casa, ma anche per il cibo.
Dalla Coop di Chiavari (Ge), ecco la soluzione "anti-spreco". «Gentili clienti siamo contrari agli sprechi e abbiamo deciso di offrirvi in questo scaffale prodotti freschi e freschissimi in scadenza. Sono comunque buonissimi e ve li offriamo scontati fino al 66%». L'idea della Coop non è isolata. Alla Conad di Rimini hanno iniziato l'estate scorsa a vendere lattine ammaccate a poco prezzo e gli yogurt in scadenza al 70% di sconto. I turisti hanno apprezzato il gesto e i vantaggi sono stati reciproci: niente scorte invendute, recupero dei costi e risparmio per i consumatori. Ma ogni supermercato fa da sé. E in Lombardia, la Coop non butta il cibo in scadenza, lo devolve direttamente alle Onlus a chilometro zero, così può regalare anche prodotti freschissimi e non solo lattine ammaccate o grissini sgretolati. Un modo alternativo per non buttare via nulla.