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Ue contro cibi gluten free A rischio le tutele per i celiaci

La Commissione europea sta valutando una modifica alquanto drastica che porterebbe a una minor tutela nei confronti di coloro che devono seguire una dieta priva di glutine. Nella Comunità europea solo Italia, Germania e Francia sostengono l'esigenza di salvaguardare adeguate tutele per i celiaci

 
20 dicembre 2011 | 15:17

Ue contro cibi gluten free A rischio le tutele per i celiaci

La Commissione europea sta valutando una modifica alquanto drastica che porterebbe a una minor tutela nei confronti di coloro che devono seguire una dieta priva di glutine. Nella Comunità europea solo Italia, Germania e Francia sostengono l'esigenza di salvaguardare adeguate tutele per i celiaci

20 dicembre 2011 | 15:17
 

I celiaci rischiano di vedere negate le tutele e le garanzie sui prodotti gluten free, grazie ad una norma del Parlamento europeo. Si sta infatti svolgendo Strasburgo il dibattito sulla revisione della 'direttiva quadro” 2009/39/CE sui prodotti alimentari destinati a un'alimentazione particolare.

Il tavolo di confronto è stato organizzato dall'onorevole Patrizia Toia per raccogliere le posizioni condivise dell'Associazione italiana per la celiachia (Aic) e di Aiipa (l'Associazione che rappresenta le industrie alimentari di settore).

La legislazione europea attualmente distingue i cibi comuni (o 'di uso corrente”) dagli alimenti dietetici (o 'dieto-terapici”), suddivisi a loro volta in sei categorie:
1) alimenti per lattanti e alimenti di proseguimento,
2) alimenti per lo svezzamento di lattanti e bambini,
3) alimenti a fini medici speciali,
4) alimenti dietetici per le persone con intolleranza al glutine,
5) alimenti per il controllo del peso,
6) alimenti per sportivi.

La Commissione europea ha di recente proposto una drastica riforma delle regole che farebbe venire meno le tutele sinora riconosciute ai celiaci, agli sportivi e a coloro che debbano controllare il peso. Un approccio contestato dai rappresentanti delle categorie vulnerabili di consumatori, insieme a quelle dei produttori, perché le regole stabilite per i cibi comuni sono del tutto inidonee a offrire le garanzie necessarie sulle produzioni e i prodotti.

La riforma sarà decisa mediante accordo tra Commissione, Parlamento e Consiglio. E purtroppo al Consiglio gli unici Paesi che sostengono l'esigenza di adeguate tutele sono l'Italia, la Germania e in parte la Francia. Gli altri vorrebbero invece abbattere ogni specifico requisito e controllo, all'insegna della liberalizzazione.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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