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Licenze fasulle per aprire locali Sventata maxi truffa nel Padovano

La Guardia di finanza di Padova ha scoperto una truffa dei libretti sanitari fasulli e dei falsi attestati ex Rec (Registro esercenti il commercio) abilitanti all’attività di bar, ristoranti e affini. Le associazioni di categoria (Confesercenti, Fipe, Appe) chiedono maggiori controlli e tutele

 
17 novembre 2011 | 18:36

Licenze fasulle per aprire locali Sventata maxi truffa nel Padovano

La Guardia di finanza di Padova ha scoperto una truffa dei libretti sanitari fasulli e dei falsi attestati ex Rec (Registro esercenti il commercio) abilitanti all’attività di bar, ristoranti e affini. Le associazioni di categoria (Confesercenti, Fipe, Appe) chiedono maggiori controlli e tutele

17 novembre 2011 | 18:36
 

La Guarda di Finanza di Padova ha scoperto e smantellamento una rete di truffatori dal 'certificato facile” che ha consentito l'apertura di qualche migliaio di attività commerciali.

«Da sempre andiamo dicendo che è necessario avere controlli stringenti da parte dei Comuni per evitare che ci siano esercizi pubblici gestiti da persone non dotate della professionalità richiesta dall'ordinamento anche a tutela dei consumatori di alimenti e bevande» ha commentato Edi Sommariva, direttore generale Fipe-Confcommercio.

Soddisfazione anche per la Confesercenti: «Questi 'signori” - ha dichiarato il presidente di Confesercenti Marco Venturi - hanno truffato lo Stato e tutti gli imprenditori onesti che hanno subito una concorrenza sleale e criminale. Criminale perché molti di questi operatori illegali vendono merce prodotta da aziende che operano nell'illegalità, normalmente legate alla camorra e ad altre organizzazioni criminali».

«L'azione vincente della Guardia di Finanza veneta e padovana - conclude Venturi - potrebbe e dovrebbe innescare altri interventi di controllo nelle altre Regioni, per verificare ulteriori ed eventuali focolai di illegalità. Anche perché le truffe, in Italia, sono triplicate nel giro di pochi anni. Adesso sono circa 150mila le persone che denunciano ogni anno di esser state vittime di frodi e truffe telematiche. Secondo le stime di Confesercenti, però, i truffati effettivi sarebbero circa 450mila. L'operazione di oggi dimostra la vastità e la pericolosità dei reati di natura economica spesso sottovalutati dall'opinione pubblica e per i quali sarebbe opportuno prevedere una maggiore certezza e inasprimento della pena».

Anche l'Associazione provinciale pubblici esercizi (Appe) indirizza un plauso agli uomini delle Fiamme Gialle di Padova, comandate dal colonnello Ivano Maccani, per aver scoperto la truffa dei libretti sanitari fasulli e dei falsi attestati ex Rec (Registro esercenti il commercio) abilitanti all'attività di bar, ristoranti e affini.

«Il raggiro portato alla luce dai finanzieri - commenta Angelo Luni, segretario Appe – ci auguriamo faccia piazza pulita di un'attività criminale che arricchisce gli organizzatori e mette a repentaglio la salute pubblica dei consumatori di alimenti e bevande». «Da sempre andiamo dicendo - continua Luni - che è necessario avere controlli stringenti da parte dei Comuni e delle Autorità preposte per evitare che ci siano esercizi pubblici gestiti da persone non dotate della professionalità richiesta dall'ordinamento».

Appe e Fipe, pur condividendo il meccanismo generale delle autocertificazioni, ritengono che sia necessario che gli Enti che le ricevono possano verificarne attentamente la loro veridicità. Questo genere di truffe può trovare terreno fertile soprattutto nei settori in cui è forte l'inserimento di operatori che hanno poca dimestichezza con la lingua italiana e possono quindi essere più facilmente raggirati o indotti a cercare scorciatoie.

«Lanciamo un forte appello – conclude Luni - a tutti gli aspiranti esercenti di rivolgersi sempre ad Associazioni serie e qualificate come la nostra, accreditate in Regione per i servizi formativi, evitando accuratamente quegli studi e società senza scrupoli che offrono alternative illegali».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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