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Crisi e clima impazzito Gli italiani non pensano al Natale

Crisi e clima impazzito non favoriscono le vacanze natalizie. Se da una parte c'è una fascia di pubblico alta, la cui capacità di spesa non è influenzata dalla crisi e che continua a cercare anche mete remote e a prenotare in anticipo, la maggior parte decide all'ultimo momento se partire o meno

08 novembre 2011 | 12:42
Crisi e clima impazzito Gli italiani non pensano al Natale
Crisi e clima impazzito Gli italiani non pensano al Natale

Crisi e clima impazzito Gli italiani non pensano al Natale

Crisi e clima impazzito non favoriscono le vacanze natalizie. Se da una parte c'è una fascia di pubblico alta, la cui capacità di spesa non è influenzata dalla crisi e che continua a cercare anche mete remote e a prenotare in anticipo, la maggior parte decide all'ultimo momento se partire o meno

08 novembre 2011 | 12:42
 

Manca esattamente un mese all'Immacolata, che quest'anno regalerà anche un lungo ponte, e poco più di un mese e mezzo al Natale. Ma, a causa della crisi che sta gravemente colpendo anche l'Italia e al clima impazzito di quest'autunno, gli italiani non stanno ancora pensando alle vacanze natalizie e alle settimane bianche. E questo è sicuramente un segnale negativo per il turismo italiano.



«La situazione generale di crisi e di incertezza economico-finanziaria nel paese e il clima impazzito di questo periodo - afferma a Labitalia Roberto Corbella, presidente di Astoi (Associazione dei tour operator italiani) - non hanno favorito l'attenzione per le vacanze natalizie. La maggior parte delle persone ancora non si è mossa per prenotare ed è possibile che lo cominci a fare dalla metà di novembre. Al momento, quindi, possiamo immaginare quelle che saranno le mete turistiche preferite per Natale e Capodanno sulla base delle richieste di informazioni che ci arrivano più frequentemente: le aree che suscitano più interesse sembrano gli Stati Uniti, i Caraibi e il Brasile».

«Questo è un anno particolarmente complesso per il turismo: all'evoluzione geo-politica dei paesi del Nord-Africa - dice Corbella - si è aggiunta la situazione di grande incertezza economica. Se da una parte c'è una fascia di pubblico alta, la cui capacità di spesa non è influenzata dalla crisi e che continua a cercare anche mete remote e a prenotare in anticipo, dall'altra il grande pubblico è molto più sensibile alla situazione che stiamo vivendo».

«Così, il rischio di vedersi imporre nuove tasse - sottolinea Corbella - induce la maggior parte a rimandare la decisione su eventuali viaggi e a rimettere in discussione l'idea stessa di poter partire. Quindi, si tende ad aspettare per vedere cosa succede e, semmai, a prenotare sotto data. E questo per gli operatori è un danno. Poi, si fanno scelte più 'spartane”, investendo un budget inferiore e riducendo i giorni».

Quanto alle mete che, al momento, sembrano più gettonate, oltre a Stati Uniti, Caraibi e Brasile, spiega Corbella, «c'è sempre un buon interesse per le crociere, in paesi caldi in questo periodo. Registrano buoni andamenti anche l'Oceano indiano e il Kenia e ci aspettiamo che siano confermati».

In Oriente, le alluvioni in Tailandia, assicura, «non hanno determinato disdette significative, anche perché il grosso dei viaggiatori si dirige verso le località di mare, non coinvolte direttamente, riuscendo quindi a rispettare i propri programmi». Quanto al Nord-Africa, sottolinea Corbella, «tutti i paesi dell'area si stanno battendo per un ritorno del turismo ai livelli di prima ed è ragionevole pensare che la ripresa che abbiamo registrato negli ultimi mesi sia confermata non solo per Natale ma soprattutto per il 2012. In Egitto, in particolare, mentre l'andamento per il Mar Rosso è buono, gli sforzi maggiori si stanno concentrando per la ripresa del turismo nel classico itinerario del Nilo, che è stato più penalizzato».

Un 'evergreen” delle vacanze di Natale e Capodanno è poi la neve: «C'è sempre molta richiesta: la settimana bianca - rimarca Corbella - è un 'must” di questo periodo, che apre la stagione invernale in montagna». C'è, infine, un turismo pre-natalizio, concentrato soprattutto nel ponte dell'Immacolata e rivolto in particolare alle capitali europee, ai mercatini di Natale, alle città d'arte, mete verso le quali sempre più spesso si decide di partire anche all'ultimo momento, spiega Corbella, «essendo ormai facilmente raggiungibili e a costi competitivi».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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