La drastica riduzione del 22% nelle quantità di frutta acquistate dalle famiglie italiane negli ultimi 10 anni è una delle ragioni dell'aumento dei casi di obesità. è quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati della Fondazione Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), per l'obesity day, secondo la quale gli adulti con problemi di eccesso di peso sono il 46% della popolazione, quasi uno su due.
Il fatto che gli acquisti di frutta e verdura delle famiglie italiane sono passati da 450 chili a famiglia all'anno del 2000 ai 350 chili del 2010, con una riduzione di 100 chili annui rappresenta un dato "estremamente allarmante" per la salute degli italiani. Il trend del calo dei consumi di frutta e verdura nelle famiglie e proseguito anche nel 2011 con una diminuzione in quantità del 3% nel primo semestre, dopo che nel 2010 le famiglie italiane hanno acquistato 8,3 milioni di tonnellate di ortofrutta per una spesa complessiva di 13 miliardi, di cui circa 4,5 milioni di tonnellate gli acquisti di frutta e 3,8 milioni di tonnellate quelli degli ortaggi.
In realtà negli ultimi dieci anni gli italiani hanno speso più o meno la stessa cifra per acquistare una minor quantità di frutta: la spesa per l'ortofrutta è stata pari a 560 euro per famiglia nel 2010, non molto dissimile da quella di 10 anni prima in cui però si erano acquistati 100 chili in più. La causa va ricercata nella moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola che ha reso più onerosi gli acquisti, ma ha anche fatto crollare il reddito degli agricoltori. Sotto accusa c'è una «cattiva organizzazione e gestione della filiera a valle dell'azienda agricola», dice Coldiretti, per cui diventa necessario che i produttori agricoli riprendano il controllo dei prodotti lungo tutta la filiera.