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Forst, una fabbrica unica

Sopravvissuta a due guerre mondiali e a sconvolgimenti politici ed economici, oggi la Forst è un’azienda di importanza e mercato nazionale, con una produzione annua di circa 700mila hl. I denominatori comuni nella storia di Forst sono la qualità e il rispetto della natura, perché la birra è natura

 
17 giugno 2011 | 17:39

Forst, una fabbrica unica

Sopravvissuta a due guerre mondiali e a sconvolgimenti politici ed economici, oggi la Forst è un’azienda di importanza e mercato nazionale, con una produzione annua di circa 700mila hl. I denominatori comuni nella storia di Forst sono la qualità e il rispetto della natura, perché la birra è natura

17 giugno 2011 | 17:39
 

Nel 1857, due imprenditori meranesi, Johann Wallnöfer e Franz Tappeiner, furono autorizzati dal magistrato competente a fondare una fabbrica di birra. La scelta del luogo cadde sul Maso Unterkofl, a Foresta (Forst in tedesco), che offriva anche allora le migliori caratteristiche: un'acqua superlativa sgorgante dalle sorgenti delle montagne, la possibilità di immagazzinare ghiaccio naturale durante l'inverno, necessario per raffreddare in estate le cantine scavate nelle rocce del Josefsberg, la strada che collegava Foresta sia a Merano sia alla val Venosta.



Con il passaggio della proprietà a Josef Fuchs, nel 1863, inizia la dinastia di casa Fuchs che continua oggi con la 4ª generazione. J. Fuchs da Laces è un esempio di imprenditorialità moderna: contadino, proprietario di stazione di posta, con grande intelligenza e laboriosità seppe porre le basi e segnare la via, seguita poi dai figli, di un'impresa che si è evoluta nel tempo fino al modernissimo impianto attuale.

Sotto l'illuminata guida di Hans Fuchs e con la costruzione del nuovo complesso di cantine di maturazione, inizia il nuovo corso, seguito da una nuova malteria, la sala di cottura fino alla nuova cantina di fermentazione che riscosse grande interesse ed attenzione nel mondo birarrio per il progetto e la funzionalità.

Prova di quanto Forst sia sempre stata un'azienda aperta ai miglioramenti tecnici, è data dall'introduzione dei compressori frigoriferi già nell'anno della loro invenzione, il 1890, svincolando così la produzione dall'andamento delle stagioni.

Anche in campo sociale, l'azienda si è sempre comportata in maniera moderna: dagli appartamenti per i propri dipendenti (inizi del ‘900) al grande contributo dato alla costruzione della tramvia (1908) che univa Merano a Foresta. In particolare, Luis Fuchs è stato la guida carismatica della Forst dal 1933 al 1989, particolarmente attento alle tematiche sociali e al bene dei suoi dipendenti, tanto che per i meriti ottenuti, è stato fregiato anche del titolo di Gran Ufficiale della Repubblica Italiana.

Da sinistra: Cellina von Mannstein, Margherita Fuchs von Mannstein, Cellina Fuchs Barth e Cordula Wolf
Da sinistra: Cellina von Mannstein, Margherita Fuchs von Mannstein, Cellina Fuchs Barth e Cordula Wolf.

La Forst è sempre stata, allora come oggi, un punto di ritrovo per chi vuole gustare una birra nel ristorante annesso alla fabbrica o nel Biergarten nelle giornate estive; si racconta che anche la Principessa Sissi, ospite di Merano, apprezzasse una sosta nel giardino della Forst per ristorarsi con un'ottima birra.

Sopravvissuta a 2 guerre mondiali e a sconvolgimenti politici ed economici, oggi la Forst è un'azienda di importanza e mercato nazionale, con una produzione annua di circa 700mila hl.

Le date salienti

  • 1857: La Birra Forst fu fondata, dove si trova ancora oggi, da due imprenditori meranesi, Johann Wallnöfer e Franz Tappeiner
  • 1863: Con una produzione molto limitata, la fabbrica di birra con il terreno annesso viene acquistata da Josef Fuchs. Grazie anche al sostegno della moglie Filomena, l'azienda fiorisce
  • 1892: L'azienda passa nelle mani del figlio, Hans Fuchs. L'azienda raggiunge nel 1901 la poderosa produzione di 22.500 hl.
  • 1917: Alla morte di Hans Fuchs succede la moglie Fanny, che con spirito imprenditoriale la guiderà fino al 1933
  • 1933: L'azienda passa in mano al figlio Luis Fuchs, che in 56 anni di attività porta l'azienda a livelli qualitativi e tecnologici altissimi
  • 1989: La presidenza viene assunta dalla moglie Margarethe Fuchs
  • 1991: Viene rilevata la Menabrea di Biella
  • 2009: Posa della prima pietra della nuova sala di cottura
  • Oggi: Con Margherita Fuchs von Mannstein, alla 4ª generazione è affidata la guida dell'azienda

I numeri di Forst
  • 700mila: Ettolitri di birra prodotti
  • 50%: Percentuale di produzione in fusto, la restante in bottiglie
  • 5%: quota di mercato nazionale
  • 85%: quota di mercato in Alto Adige
  • 300: dipendenti Forst

Qualità e rispetto della natura
Dalla carrozza di cavalli di allora alla moderna tecnologia attuale c'è un denominatore comune che si ritrova ininterrottamente nella storia della Forst e di casa Fuchs, tale da essere assunto a filosofia aziendale e di vita: qualità e rispetto della natura, perché la birra è natura. A partire dalla fabbrica stessa.

Birra Forst, l'ultimo grande brand rimasto indipendente in Italia, non è infatti una fabbrica come tante. Qui tutto è fatto con la massima diligenza e discrezione e cura per il dettaglio. I silos con la bevanda a maturare, sono custoditi all'interno di una costruzione particolare di cinque piani con le tipiche finestre altoatesine; la sala di imbottigliamento e l'impianto di riempimento fusti, uno tra i più moderni d'Europa, sono sotto un tetto di legno; le caldaie lavorano al piano interrato, alimentate da una sorgente di acqua naturale che sgorga dalla montagna.

La manutenzione viene fatta da dipendenti interni, idraulici e muratori, elettricisti, decoratori che mantengono sempre pulito e decoroso l'ambiente della fabbrica Forst. Anche l'ingresso agli uffici e alla direzione è tradizionale, legno e vetro, discrezione e gentilezza del personale e all'interno dell'area della fabbrica, sono state costruite case vere e proprie destinate ai dipendenti single, portando avanti la filosofia del capostipite.


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