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Nel Veronese torna “Vulcania” Forum dei bianchi da suolo vulcanico

Grazie alla loro fertilità i bacini produttivi di origine vulcanica garantiscono il sostentamento del 10% della popolazione mondiale. Di questo ed altro si parla al forum internazione in programma il 16 e 17 giugno nell’Azienda Sandro De Bruno a Montecchia di Crosara, curato dal Consorzio del Soave

 
08 giugno 2011 | 11:34

Nel Veronese torna “Vulcania” Forum dei bianchi da suolo vulcanico

Grazie alla loro fertilità i bacini produttivi di origine vulcanica garantiscono il sostentamento del 10% della popolazione mondiale. Di questo ed altro si parla al forum internazione in programma il 16 e 17 giugno nell’Azienda Sandro De Bruno a Montecchia di Crosara, curato dal Consorzio del Soave

08 giugno 2011 | 11:34
 

I vulcani? Molto più vicini a noi e al nostro quotidiano di quanto pensiamo. E non si tratta solo di distanze geografiche. In base ad alcuni studi che verranno poi approfonditi all'interno di 'Vulcania”, il forum internazione dei vini bianchi da suolo vulcanico che si terrà a Montecchia di Crosara (Vr) il 16 e 17 giugno, curato dal Consorzio del Soave in collaborazione con Veneto Agricoltura, emerge come il fenomeno del vulcano abbia legami diretti e conseguenze concrete nella vita quotidiana di milioni di persone nel mondo. Sulla Terra ci sono infatti circa 124 milioni di ettari di suoli originati da fenomeni vulcanici, una superficie grande quattro volte l'Italia e 20mila volte la superficie del vigneto iscritto alla doc Soave.

Si tratta dell'1% della superficie del Pianeta, una percentuale molto piccola in grado però di fornire sostentamento ad oltre il 10% della popolazione mondiale, a testimonianza della fertilità di questi generosi bacini produttivi. Da un punto di vista strettamente enologico le zone vulcaniche a marcata vocazione vinicola sono Napa Valley (California), Casablanca Valley (Cile), Santorini (Grecia), Rias Baixas (Spagna), Stellembosch (Sud Africa), Isole Azzorre (Portogallo), Alture del Golan (Isralele), Yarra Valley (Australia).

In Italia i principali distretti produttivi di questo tipo si trovano nel Soave, nella zona del Vesuvio e dei Campi Flegrei in Campania, sull'Etna e a Pantelleria in Sicilia, oltre che nella zona del Frascati e del Viterbese nel Lazio. Molte le chiavi di lettura che verranno perseguite all'interno della 3ª edizione di Vulcania, in considerazione anche dell'impatto economico che simili produzioni possono avere. Molte le domande a cui si cercherà di dare una risposta compresa quella sulla creazione di una possibile nuova tipologia enologica per quanto concerne i vini da suolo vulcanico.

Già nell'edizione precedente è emerso come partendo dal Veneto rientrino nella categoria 'vini bianchi da suolo vulcanico” importanti denominazioni con altrettanti corrispettivi in termini di bottiglie e controvalore. Se analizziamo infatti il sistema produttivo del Veneto emerge che circa ogni anno vengono prodotti 2 milioni 400mila ettolitri di vino a denominazione di origine. Di questi il Soave, con i suoi 530mila ettolitri, copre una fetta pari al 22%. Se oltre al Soave calcoliamo altri vini bianchi veneti da suolo vulcanico, vale a dire le doc Colli Euganei, Gambellara, Breganze e Lessini Durello, gli ettolitri di vino a denominazione salgono a 680.000,ovvero il 28% del totale.

In termini di vigneto, in Veneto, si tratta di poco più di 7mila ettari coltivati quasi esclusivamente a bacca bianca (Garganega, Durello, Vespaiolo e Trebbiano) per una produzione media annua di circa 90 milioni di bottiglie a fronte di un controvalore di oltre 300 milioni di euro. Tra i vini bianchi veneti di origine vulcanica il Soave corrisponde all'80% della produzione regionale. In ambito nazionale invece, allargando l'attenzione non solo ai suoli di matrice vulcanica ma considerando anche i suoli da rocce ignee intrusive (graniti), troviamo tra le regioni più rappresentative da nord a sud l'Alto Adige, il Lazio, la Campania, la Sicilia e la Sardegna.

Complessivamente si possono stimare altri 700mila ettolitri di vino, non solo bianco, prodotti su questi suoli per un'ulteriore superficie vitata di quasi 16mila ettari. Ottime anche in questo caso le performance dei vini bianchi da vitigno autoctono quali il Vermentino, il Carricante, il Fiano, la Falanghina. In base alle stime effettuate, quindi, se il Soave sfiora la quota dell'80% quando parliamo di vini bianchi veneti da suolo vulcanico, esso assume un chiaro ruolo guida anche a livello nazionale, piazzandosi al primo posto per valore e quantità, col 40% sul totale, tra i vini bianchi italiani prodotti su suolo vulcanico.

L'edizione 2011 di Vulcania si terrà nell'Azienda agricola Sandro De Bruno (via S. Margherita 26, Montecchia di Crosara). Per ulteriori informazioni e per il programma completo della manifestazione visitare il sito www.ilsoave.com.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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