Da 'Bergamo a Tavola” - Primo numero, aprile 1986
Brindiamo tutti insieme (con spumante italiano, raccomando, magari anche bergamasco, visto che i produttori 'buoni” non mancano nemmeno da noi, come scrive Aldo Quinzani più avanti) alla nascita di 'Bergamo a tavola”. Su queste pagine, è nostra intenzione, vogliamo si polarizzi l'interesse professionale di tutti gli addetti bergamaschi al vasto mondo della enogastronomia.
Si, una rivista professionale per chi lavora nei pubblici esercizi, per contribuire alla 'crescita” dell'intera categoria e quindi per costruire una 'civiltà” del mangiare e bere bene a Bergamo. L'idea l'avevamo da parecchio tempo. Alcune categorie professionali (in primis l'Associazione Cuochi Bergamo) hanno sollecitato quella che già in noi era una precisa aspirazione: dare uno strumento di informazione e di aggiornamento (come lo è una rivista, se ben fatta) agli operatori bergamaschi che sono interessati, ai vari livelli, ai temi collegati con il vino, la ristorazione, il bere bene, i locali di intrattenimento, i bar, le pasticcerie, le gelaterie, gli alberghi e tutti gli altri pubblici esercizi, di stampo tradizionale o innovativo. Un mondo vastissimo, che coinvolge in modo diretto e continuo tutta la società, chi da una parte chi dall'altra del bancone. E, direttamente collegati con I'enogastronomia, sono i temi del turismo, del costume, del lavoro.
'Bergamo a tavola” nasce umilmente, ma sente di poter crescere sempre più, per arrivare a una sua precisa collocazione nel panorama editoriale bergamasco.
Per ora, un 'grazie” va agli inserzionisti che, con il loro contributo pubblicitario, hanno reso possibile la nascita della rivista, inviata ai titolari di tutti i pubblici esercizi, oltre che agli iscritti alle Associazioni che si occupano di enogastronomia. Un grazie anche ai collaboratori e a tutti coloro che, con i loro scritti, interverranno su queste pagine per portare un contributo di idee e di proposte. Cin cin, ancora, e buon lavoro a tutti.
Roberto Vitali